1 | PSV | 17 | 12 | 1 | 4 | 37 | 54 | 17 |
2 | Twente | 17 | 11 | 4 | 2 | 37 | 32 | 14 |
3 | Ajax | 17 | 10 | 6 | 1 | 36 | 42 | 20 |
4 | Vitesse | 17 | 10 | 5 | 2 | 35 | 33 | 16 |
5 | Feyenoord | 17 | 10 | 4 | 3 | 34 | 35 | 22 |
6 | Utrecht | 17 | 8 | 5 | 4 | 29 | 24 | 19 |
7 | NEC | 17 | 6 | 6 | 5 | 24 | 24 | 28 |
8 | RKC | 17 | 5 | 6 | 6 | 21 | 24 | 22 |
9 | ADO | 17 | 4 | 8 | 5 | 20 | 28 | 29 |
10 | Groningen | 17 | 5 | 5 | 7 | 20 | 17 | 26 |
11 | Heracles | 17 | 4 | 7 | 6 | 19 | 34 | 34 |
12 | AZ | 17 | 4 | 6 | 7 | 18 | 23 | 29 |
13 | Heerenveen | 17 | 3 | 6 | 8 | 15 | 25 | 37 |
14 | VVV | 17 | 3 | 6 | 8 | 15 | 20 | 34 |
15 | PEC Zwolle | 17 | 3 | 5 | 9 | 14 | 16 | 28 |
16 | NAC | 17 | 3 | 5 | 9 | 14 | 14 | 31 |
17 | Roda | 17 | 2 | 6 | 9 | 12 | 18 | 35 |
18 | Willem II | 17 | 2 | 5 | 10 | 11 | 16 | 38 |
domenica 16 dicembre 2012
L'anno finisce con l'Ajax in netta rimonta
venerdì 7 dicembre 2012
Confermata la débacle. Solo l'Ajax resta in corsa.
Nessun miracolo nelle ultime due giornate della fase a gironi e, come anticipato un mesetto fa, PSV e Twente abbandonano mestamente l'Europa League senza neppure arrivare all'anno nuovo. Maggiori rimpianti per il PSV che, superato due volte dal Dnipro ma capace di rifilare un rotondo 3-0 al Napoli, getta al vento la qualificazione raccogliondo la miseria di un punto nel doppio confronto con gli svedesi dell'AIK. Il Twente termina un cammino iniziato a metà luglio finendo ultimo in un girone che comprendeva Hannover, Levante ed Helsingborg, avversari non irresistibile contro i quali i Tukkers riescono a raccogliere solo 4 pareggi.
In Champions l'Ajax perde in modo netto le ultime due partite (contro Borussia e Real Madrid) ma il Manchester City non fa molto meglio e, incapace di vincere un solo incontro, termina il girone con un punto in meno dei lanceri che quindi saranno l'unica rappresentante del calcio olandese nei sedicesimi di Europa League.
In Champions l'Ajax perde in modo netto le ultime due partite (contro Borussia e Real Madrid) ma il Manchester City non fa molto meglio e, incapace di vincere un solo incontro, termina il girone con un punto in meno dei lanceri che quindi saranno l'unica rappresentante del calcio olandese nei sedicesimi di Europa League.
mercoledì 14 novembre 2012
Olanda - Germania 0-0
Si aggiunge agli indisponibile l'intera linea d'attacco dell'ultimo match contro la Romania (Lens, Van Persie e Narsingh). Giocano allora Robben e Schaken sulle ali mentre Huntelaar è lasciato inspiegabilmente (salvo accordi a me ignoti con lo Schalke) in panchina a beneficio di Kuyt. Stupisce la maglia da titolare assegnata a Vermeer mentre è confermata la difesa (Van Rhijn, Heitinga, Vlaar, Martins Indi) e a centrocampo è Afellay a prendere la posizione di Strootman.
Come nelle previsioni, la partita viene giocata a basso ritmo ed è la noia a farla da padrona. L'Olanda si affida al possesso palla che si rivela ben presto sterile, la Germania cerca di pungere con veloci quanto rare ripartenze. Due di queste portano comunque gli unici pericoli della prima parte della gara con conclusioni di Gotze entrambe le volte rimpallate da Heitinga. E' la mezz'ora quando l'Olanda riesce per la prima volta a rendersi pericolosa grazie ad un'azione insistita di Afellay che libera Robben il quale, defiladosi sulla sinistra, evita Neuer ma poi scivola al momento della conclusione. Il finale di tempo è più vivace con continui ribaltamenti di fronte ma sono i tedeschi a creare i maggiori pericoli con una conclusione da fuori di Reus che coglie il palo esterno e, proprio allo scadere, con Gundogan sulla cui botta dal limite è ancora Heitinga a salvare la porta olandese.
A inizio ripresa subito tre cambi con Janmaat, de Vrij ed Elia a rilevare Van Rhijn, Heitinga e Robben. Non cambia però il filo conduttore del match che viene giocato quasi esclusivamente a centrocampo con portieri del tutto inoperosi. Al 60esimo anche Afellay, il più propositivo dei suoi, è costretto a dare forfait per un problema muscolare (esordio assoluto per Van Ginkel). La gara non ha davvero nulla da dire e l'unico lampo lo regala a un quarto d'ora dal termine Janmaat che, dopo un triangolo con Kuyt, conclude di precisione dal limite senza tuttavia sorprendere Neuer. Un minuto dopo Elia spara alto da buona posizione prima che una girandola di inutili cambi spezzi ulterioremente il ritmo e accompagni le squadre fino agli spogliatoi.
lunedì 12 novembre 2012
Pillole di metà autunno
- La Nazionale maggiore ritorna mercoledì ad Amsterdam contro la Germania che restituisce la visita di un anno fa. La secca sconfitta di allora fu solo l'antipasto di quello che poi si sarebbe visto all'Europeo qualche mese dopo. Stavolta, con i Mondiali a siderale distanza, conterà un po' meno ma sarà comunque una discreta occasione per testare il proprio valore. Nessuna novità di rilievo sul fronte convocati tra i quali però si rivede Robben. Assenti invece gli infortunati Stekelenburg, Strootman e Sneijder.
- Dopo due bienni caratterizzati da eliminazioni amarissime, l'Under-21 centra la qualificazione alla fase finale dell'Europeo di categoria in programma in Israele il prossimo giugno. Lo fa con autorità, imponendosi con un doppio 2-0 nel playoff contro la Slovacchia. Accanto ai ben 6 giocatori che hanno già vestito la maglia della Nazionale maggiore (Bruma, Clasie, Fer, Maher, Luuk de Jong e Wijnaldum) mi piace segnalare il centrale difensivo e capitano Nuytinck, approdato per ora senza fortuna all'Anderlecht, e il centrocampisa del Vitesse Van Ginkel.
- In Eredivisie si è superato un terzo del cammino (12esima giornata) e per il titolo parrebbe già una questione tra PSV e Twente separati da un solo punto. Terzo e sorpresa positiva della stagione è il Vitesse di Rutten mentre Ajax e Feyenoord arrancano a -9. Galleggia al limite della zona play-out un AZ al quale non hanno certo giovato le numerose cessioni estive.
- Prosegue il momento negativo dei club olandesi nelle coppe europee. Quando mancano due turni al termine della fase a gironi sono già quasi spacciate PSV e, soprattutto, Twente in Europa League. In Champions l'Ajax, cogliendo 4 punti nel doppio confronto contro il Manchester City, si è messo in buona posizione per il terzo posto ma i primi due restano una chimera.
- Non c'è più Muricy Ramalho, passato al Santos, e neppure "el mago" Conca, emigrato in Cina nel Guangzhou di Lippi, ma il Fluminense continua a vincere. Con Abel Braga in panchina dopo il terzo posto dell'anno scorso è arrivato un altro titolo, conquistato con tre giornate di anticipo. Note di merito, oltre all'ormai affiatatissima coppia centrale Gum-Leandro Euzebio, a Thiago Neves, Wellington Nem, Rafael Sobis e, su tutti, il bomber Fred, ritornato ai suoi migliori livelli che forse a Lione non hanno mai visto.
- Espugnando San Siro, sponda milanista, la Fiorentina dell'ottimo Montella centra la quarta vittoria consecutiva puntellando la quarta posizione in classifica a -7 dalla capolista Juventus e mantenendo legittime ambizioni di Champions. Non so se era più tempo che a Firenze non si respirava questo entusiasmo o che non si vedevano centrocampisti del calibro di Pizarro e Borja Valero.
martedì 16 ottobre 2012
Romania - Olanda 1-4
La formazione è quella che ci si aspettava con Van Rhijn, Narsingh e Van Persie che si riprendono il loro posto nell'undici titolare nel quale è presente anche Lens il cui infortunio si è rivelato più lieve del previsto.
Il via alle ostilità lo dà dopo 5 minuti un ingenuo fallo di Heitinga al limite dell'area olandese. La successiva punizione di Torje si stampa sulla traversa a Stekelenburg battuto. La risposta dell'Olanda è immediata e, su azione di angolo, Lens colpisce di testa da appena fuori area imprimendo alla palla una traiettoria beffarda che accarezza la traversa, tocca la schiena di Tamas e si deposita in rete. La Romania potrebbe pareggiare un minuto dopo ma Stancu non sa approfittare dell'errore difensivo (Martins Indi non sale nei tempi giusti) e spara tra le braccia di Stekeleburg. Dall'altra parte è Van Persie ad andare vicino al raddoppio ma il suo colpo di tacco dopo bella azione sul fondo di Narsingh si infrange sul portiere rumeno. E' da poco passato il quarto d'ora e da questo momento l'Olanda, dopo alcune fasi di sofferenza, sembra finalmente avere preso le misure agli avversari. Molto bene soprattutto de Jong in fase di interdizione mentre ancora una volta non è convincente un troppo impreciso Van der Vaart che però riscatta parzialmente la sua prestazione intorno alla mezz'ora calciando in modo perfetto una punizione dal vertice sinistro dell'area sulla quale Martins Indi non può fallire il raddoppio. Un'Olanda ora padrona del match commette l'errore di disunirsi dopo un'azione di contropiede nella quale era coinvolto Van Rhijn e nella controffensiva rumena Marica approfitta della confusione creatasi trovando lo spazio per battere a rete dal limite e fare centro con un preciso rasoterra. Quando l'1-2 sembra ormai il risultato col quale andare all'intervallo un'improvvisa accelerazione in verticale degli olandesi favorisce l'ingresso in area di Narsingh, contrastato da Tamas in modo ritenuto falloso dal direttore di gara. Van der Vaart non sbaglia dal dischetto e il peso di questa rete diventa evidente nella ripresa che vede un'Olanda più sicura e in totale controllo del gioco.
Van Persie va vicino alla quarta marcatura nei primi minuti con un colpo di testa che è però ben parato da Tatarusanu. La Romania risponde con un tiro da fuori di Stancu respinto coi pugni da Stekelenburg ma sono le uniche opportunità in un secondo tempo giocato a basso ritmo nel quale l'Olanda fa valere il più elevato tasso tecnico per gestire il possesso palla con tranquillità. Nel finale bella combinazione sulla destra tra il nuovo entrato Afellay e Narsingh con millimetrico assist di quest'ultimo per Van Persie che firma il poker che non cancella tuttavia le ombre sulla sua prestazione.
I migliori? I quattro esterni più de Jong, magari non visto benissimo dai puristi del calcio totale ma molto prezioso. Deve crescere Strootman mentre i centrali difensivi sono apparsi vulnerabili ed è abbastanza sorprendente che non sia stato provato Douglas.
venerdì 12 ottobre 2012
Olanda - Andorra 3-0
Oltre che a Van Persie, viene concesso un presumibile turno di riposo (l'eventuale conferma si avrà martedì) a Van Rhijn e Narsingh, sostituiti rispettivamente da Janmaat che ha quindi un'altra chance dopo la pessima prestazione contro la Turchia, e dall'esordiente Schaken schierato all'ala destra con Lens sul versante opposto. La fascia di capitano al braccio di Strootman è però la novità di maggiore rilievo.
Ottima la partenza dell'Olanda che, oltre a schiacciare gli ospiti nella propria trequarti (era d'altronde prevedibile), trova la profondità con discreta scioltezza. Proprio un'azione tutta in verticale porta al 7°minuto Van der Vaart alla conclusione da appena fuori area che vale il vantaggio. De Jong manca su angolo l'immediato raddoppio che arriva comunque al quarto d'ora grazie ad Huntelaar che è bravo a colpire di testa in torsione un cross dalla sinistra di Lens. Lo stesso Huntelaar e successivamente Strootman mancano la terza segnatura per imprecisione prima che il ritmo cali e la gara si trascini stancamente all'intervallo.
A inizio ripresa olandesi nuovamente propositivi e intenzionati ad incrementare il vantaggio. Ne è immediata conseguenza la terza rete realizzata da Schaken con un sinistro al volo al termine di un'azione in velocità sulla sinistra con assist del solito Lens. Nei minuti successivi un colpo di testa di Vlaar e una conclusione dello stesso Lens non hanno fortuna andandosi a stampare sui legni della porta andorrana. Manca a questo punto ancora mezz'ora ma, come nella prima frazione, la gara si addormenta. Van Gaal inserisce forze fresche con Afellay e Kuyt che rilevano Van der Vaart e Lens (sospetto infortunio muscolare per quest'ultimo, il migliore dei suoi) ma il prosieguo non è niente più che una sgambata con il pensiero a risparmiarsi per la gara di martedì.
giovedì 11 ottobre 2012
Si rivedono de Jong e Van der Vaart
L'infortunio di Sneijder e il playoff dell'Under-21 alla quale sono stati "prestati" Clasie e Maher inducono Van Gaal a fare un passo indietro e a richiamare Nigel de Jong e Van der Vaart. Più che probabile che, assieme a Strootman, comporranno il centrocampo titolare nella gara di domani contro Andorra. L'avversario di basso rango e il pensiero alla più impegnativa sfida di martedì a Bucarest potrebbero determinare avvicendamenti negli altri reparti dove, con Willems out per problemi muscolari, appare però sicuro l'esordio di Martins Indi come terzino sinistro. Finalmente prima convocazione per il nativo brasiliano Douglas che non mi stupirei di vedere nell'undici di partenza accanto ad Heitinga a scapito di Vlaar che resta comunque favorito. In avanti, complice l'infortunio di Robben, sia Lens che Afellay avranno le loro chances non dimenticando né Kuyt né il neo-convocato Schaken. Huntelaar sarà probabilmente prima punta contro i modesti pirenaici con Van Persie risparmiato per martedì.
martedì 11 settembre 2012
Ungheria - Olanda 1-4
Sono quattro le novità rispetto alla gara di venerdì con Stekelenburg e Van Rhijn che si riprendono il posto da titolare, Vlaar e Lens che sostituiscono rispettivamente Hetinga e Robben, entrambi leggermente infortunati. Conferma invece abbastanza soprendente per Clasie, per nulla convincente contro i turchi, come centrale di centrocampo.
L'Olanda comincia nel migliore dei modi e già al terzo minuto una bella combinazione tra Van Persie e Narsingh libera quest'ultimo per un cross dal fondo sul quale il colpo di testa di Lens, non potente ma preciso, vale il vantaggio. La difesa traballa alla susseguente reazione ungherese e prima che possa dare anche il minimo segno di sicurezza è già 1-1: un'ingenua entrata di Clasie costa il rigore trasformato da Dszudszak. Per fortuna la retroguardia ungherese non è meglio e su una punizione dalla trequarti di Sneijder Martins Indi è lasciato libero di colpire di testa e di trovare il nuovo vantaggio intorno al 20esimo. L'Ungheria, compagine più modesta di quanto mi aspettassi, si rivela stavolta incapace di reagire e l'Olanda non ha difficoltà a mantenere il possesso di palla senza tuttavia riuscire a creare molto (in tutto il resto di prima frazione solo un'occasione di Lens conclusa troppo precipitosamente). Nel finale di tempo ci va anche bene con l'arbitro che sorvola su una scriteriata entrata di Willems che sarebbe potuta costare il secondo penalty.
La ripresa si apre con Huntelaar al posto di Van Persie e, così come nel primo tempo, l'Olanda riesce a passare alla prima occasione: lancio di Sneijder, goffo intervento di testa di un difensore, palla che arriva a Lens che dal dischetto insacca di sinistro. Comincia una fase davvero noiosa che se da un lato può essere vista come un merito per avere reso inoffensivi gli avversari, dall'altro evidenzia la scarsa capacità degli olandesi nel trovare profondità con Sneijder che non sembra a proprio agio come centrocampista di sinistra. Si rischia pure di riportare in partita i padroni di casa con la difesa che si fa infilare centralmente ma Stekelenburg è bravo a rimediare. Sneijder centra la traversa con una botta da 30 metri ed è il preludio alla quarta rete, ennesima dimostrazione della fragilità del reparto difensivo ungherese, molto ingenuo su una punizione battuta velocemente da Clasie. Lens e Huntelaar ringraziano presentandosi soli davanti al portiere ed il primo regala la segnatura a The Hunter. Nel finale ancora Huntelaar ha l'occasione più ghiotta per la cinquina ma la fallisce in maniera piuttosto banale. Può comunque bastare così. I risultati sorridono. Per il gioco ci sarà tempo, si spera.
venerdì 7 settembre 2012
Olanda - Turchia 2-0
Quasi lo facesse apposta per smentire non solo me ma tutta la stampa nazionale, Van Gaal sceglie Van Persie come centravanti. Non è comunque la sorpresa maggiore con Krul tra i pali e ben tre giocatori del Feyenoord che sommano 45 minuti in Nazionale schierati nell'undici titolare: Janmaat è il terzino destro al posto di van Rhijn, Martins Indi è schierato come centrale accanto ad Heitinga, Clasie vince il ballottaggio tra i centrocampisti ed affianca Strootman in quello che pare proprio un 4-2-3-1 di vanmarwijkiana memoria.
L'avvio è davvero incerto con una difesa assai titubante che lascia troppo spazio agli avversari. Martins Indi sfiora l'autorete dopo un malinteso con Krul e l'impressione è quella di un nervosismo generale che sfocia in molti errori dei quali i turchi non sanno tuttavia approfittare. Al primo affondo è invece l'Olanda a fare centro con Van Persie che di testa è bravo a deviare in rete di precisione un angolo di Sneijder. Il vantaggio non dà quella tranquillità sperata e soprattutto il reparto arretrato è in continua difficoltà. La scelta di Janmaat non sembra decisamente felice ma anche Martins Indi e Willems, protagonisti di marchiane disattenzioni, sono lontani dalla sufficienza. Clasie è abbastanza anonimo mentre Strootman è più propositivo ma, poco supportato da Sneijder, fatica a fare guadagnare metri alla squadra che di fatto appare divisa in due tronconi.
Nell'intervallo Van Gaal ammette i proprio errori di valutazione e inserisce van Rhijn al posto di Janmaat in completa sofferenza. Dopo 5 minuti sostituisce anche Clasie con Fer con l'intento di dare maggiore fluidità alla manovra. La gara diventa effettivamente più aperta con l'attacco che riceve finalmente rifornimenti riuscendo così a rendersi pericoloso. La Turchia non sta però a guardare e in questa fase si alternano le occasioni da rete. Krul è bravo su una conclusione da fuori di Altintop. Robben sfiora il raddoppio con un tocco sotto che colpisce Van Persie quando sembrava destinato alla rete. Ancora i turchi vanno vicini al pari con un colpo di testa di Bulut appena alto ma è l'ultima fiammata degli ospiti e nell'ultima mezz'ora un'Olanda decisamente più compatta prende in mano il pallino del gioco con autorità non concedendo più nulla agli avversari. Il predominio è netto ma sterile e solo in pieno recupero arriva il giusto premio al buon secondo tempo con Narsingh che sfrutta un lancio di 50 metri di Strootman presentandosi a tu per tu con il portiere turco e superandolo con un leggero pallonetto.
giovedì 6 settembre 2012
E' subito decisiva
Comincia domani sera ad Amsterdam, contro la Turchia, e proseguirà martedì a Budapest il cammino che dovrà portare l'Olanda al Mondiale brasiliano del 2014.
I turchi, almeno stando alle fasce del sorteggio, sono la seconda forza di un girone che comprende anche Romania, Ungheria, Estonia e Andorra. Sarà dunque particolarmente importante partire bene per scacciare i fantasmi lasciati dall'Europeo e dall'amichevole contro il Belgio.
Proprio in relazione a quest'ultima gara sono diverse le novità nella lista dei convocati nella quale spiccano (finalmente) le assenze di Nigel de Jong e Van der Vaart. Nomi nuovi sono quelli di Janmaat (assente invece il suo compagno al Feyenoord de Vrij, infortunato) in difesa e Dost in attacco ma le uniche differenze nell'undici di partenza saranno probabilmente a centrocampo: una attesa, il ritorno di Strootman, e l'altra abbastanza sorprendente con Clasie, Emanuelson e Fer che si giocheranno un posto accanto a Sneijder e allo stesso Strootman. In avanti prevista ancora panchina per Van Persie al quale Van Gaal ha detto chiaramente di preferire Huntelaar come punta centrale. A rischiare il posto in suo favore potrebbe però essere Narsingh.
I turchi, almeno stando alle fasce del sorteggio, sono la seconda forza di un girone che comprende anche Romania, Ungheria, Estonia e Andorra. Sarà dunque particolarmente importante partire bene per scacciare i fantasmi lasciati dall'Europeo e dall'amichevole contro il Belgio.
Proprio in relazione a quest'ultima gara sono diverse le novità nella lista dei convocati nella quale spiccano (finalmente) le assenze di Nigel de Jong e Van der Vaart. Nomi nuovi sono quelli di Janmaat (assente invece il suo compagno al Feyenoord de Vrij, infortunato) in difesa e Dost in attacco ma le uniche differenze nell'undici di partenza saranno probabilmente a centrocampo: una attesa, il ritorno di Strootman, e l'altra abbastanza sorprendente con Clasie, Emanuelson e Fer che si giocheranno un posto accanto a Sneijder e allo stesso Strootman. In avanti prevista ancora panchina per Van Persie al quale Van Gaal ha detto chiaramente di preferire Huntelaar come punta centrale. A rischiare il posto in suo favore potrebbe però essere Narsingh.
giovedì 30 agosto 2012
Un disastro non annunciato
Anzhi - AZ 1-0 5-0
Bursaspor - Twente 3-1 1-4(d.t.s)
Molde - Heerenveen 2-0 2-1
Feyenoord - Sp. Praga 2-2 0-2
Zeta - PSV 0-5 0-9
Bursaspor - Twente 3-1 1-4(d.t.s)
Molde - Heerenveen 2-0 2-1
Feyenoord - Sp. Praga 2-2 0-2
Zeta - PSV 0-5 0-9
Un calcio olandese ai minimi storici porta solamente tre squadre nella fase a gironi delle due coppe europee: l'Ajax, automaticamente qualificata in Champions League dove peraltro è stata sorteggiata in un girone tremendo (Real Madrid, Manchester City, Borussia Dortmund le avversarie), il PSV che sfruttando invece un sorteggio molto favorevole ha passeggiato contro gli sconosciuti montenegrini dello Zeta e il Twente che nei 210 minuti del doppio confronto fa di tutto per complicarsi la vita ma riesce alla fine a prevalare sul Bursaspor grazie ad un gol di Fer quando ormai incombeva lo spauracchio dei calci di rigore.
Fuori senza onore tutte le altre ma se l'eliminazione dell'Heerenveen, lasciato molto indebolito dal mercato estivo, era in qualche modo prevedibile, sono cocenti le delusioni del Feyenoord che compromette la qualificazione subendo due reti nella prima mezz'ora della gara di andata e dell'AZ, dignitoso in Daghestan ma inguardabile in casa dove subisce una disfatta vergognosa.
mercoledì 22 agosto 2012
Playoff duro per l'AZ
Sono previsti per domani i match di andata dei playoffs che ammetteranno ai gironi di Europa League. L'Olanda è presente con 5 squadre ma tra queste solo PSV ed AZ sono all'esordio stagionale europeo. Il Twente, ammesso alla competizione grazie al Fair Play, ha cominciato già a inizio luglio e superato tre turni preliminari. Un turno lo ha superato l'Heerenveen e un turno lo aveva superato anche il Vitesse prima di venire estromesso in quello successivo dall'Anzhi con un doppio 2-0. Gli stessi russi saranno gli avversari dell'AZ in quello che si annuncia come il confronto più equilibrato e quindi più a rischio.
A completare il quintetto c'è il Feyenoord, dirottato in Europa League dopo avere fallito la rincorsa alla Champions nello scontro con la Dinamo Kiev. Un vero peccato perché il vantaggio realizzato da Schaken nella gara di andata in Ucraina sembrava aprire ben altri scenari ma la rimonta Dinamo e l'incapacità degli olandesi di sbloccare lo 0-0 nel ritorno hanno sancito la prima grossa delusione della stagione.
A completare il quintetto c'è il Feyenoord, dirottato in Europa League dopo avere fallito la rincorsa alla Champions nello scontro con la Dinamo Kiev. Un vero peccato perché il vantaggio realizzato da Schaken nella gara di andata in Ucraina sembrava aprire ben altri scenari ma la rimonta Dinamo e l'incapacità degli olandesi di sbloccare lo 0-0 nel ritorno hanno sancito la prima grossa delusione della stagione.
mercoledì 15 agosto 2012
Belgio - Olanda 4-2
Le uniche novità di rilievo rispetto alla vecchia gestione sono rappresentate da Van Rhijn e Narsingh, titolari della fascia destra. Il primo al posto del per ora accantonato Van der Wiel, il secondo a rilevare Van Persie giudicato non pronto fisicamente. Heitinga e Mathijsen sono ancora i centrali difensivi ma a loro protezione, come centrocampista arretrato, è rimasto il solo de Jong. Van der Vaart che numericamente sostituisce Van Bommel è schierato, come Sneijder, in posizione decisamente più avanzata tanto che definire il modulo un 4-3-3 sarebbe azzardato. Meglio 4-1-2-3 o ancora 4-1-4-1 con Huntelaar unico vero terminale offensivo.
Dopo una prima fase in cui l'Olanda mantiene in scioltezza il possesso palla senza tuttavia rendersi pericolosa, al primo affondo è il Belgio a fare centro. Una sfortunata deviazione di Heitinga finisce proprio sui piedi di Benteke al quale Mathijsen aveva lasciato due metri di troppo. La conclusione del centravanti non è imparabile ma è ravvicinata e Stekelenburg, come al solito, si butta in anticipo. L'Olanda prova a reagire ed è sulla destra, grazie soprattutto alla buona vena di Narsingh, che si riesce a creare situazioni interessanti. Un paio di combinazioni in velocità portano alla conclusione prima Van Rhijn e poi Huntelaar sui quali è però bravo il portiere belga. Dall'altro lato va decisamente peggio con Willems assai impreciso e Robben incapace di trovare spunti ma il problema maggiore è che la squadra sembra essere spezzata in due tronconi con de Jong che fatica a fare da collante. Conseguenza inevitabile la difficoltà nell'impostare il pressing e nel recuperare palla.
La ripresa inizia con Maher al posto di un deludente Van der Vaart e un'autentica rivoluzione in difesa: de Vrij, Viergever e Martins Indi rilevano Heitinga, Mathijsen e Willems per una linea a 4 composta da tutti esordienti. Le mosse sembrano dare i frutti sperati tanto che la squadra appare più brillante e proprio Martins Indi sale sugli scudi dando il via ad entrambe le azioni che nel primo quarto d'ora porteranno ad altrettante reti. In ambedue le circostanze è Robben a servire comodi assist prima a Narsingh e poi ad Huntelaar. Il Belgio non ci sta e si riversa con impeto nella metacampo avversaria evidenziando tutto ad un tratto le inevitabili lacune di un reparto, quello difensivo olandese, inesperto e per nulla amalgamato. Ogni azione belga è un pericolo e in 10 minuti Stekelenburg salva la sua porta per ben tre volte compiendo un autentico miracolo su una botta a colpo sicuro di Chadli. Il pareggio arriva comunque ad un quarto d'ora dal termine grazie a Mertens che si invola in solitaria verso la porta olandese approfittando di un grossolano errore di de Jong. Passano due minuti ed i belgi sono ancora avvantaggiati da un errore individuale, stavolta di Stekelenburg, incapace di trattenere una conclusione non certo irresistibile dello stesso Mertens e di evitare il conseguente tip-in di Lukaku. Prima dell'80esimo arriva la terza rete in 5 minuti con Vertonghen che, completamente smarcato, finalizza nel migliore dei modi un'altra azione di Mertens, folletto imprendibile per una difesa avvilita e scoraggiata. Si prova comunque a ritornare in partita dimostrando almeno abnegazione ma il risultato non cambia più e il nuovo esordio di Van Gaal verrà ricordato come la quarta sconfitta consecutiva della Nazionale. Non avveniva dal 1954.
lunedì 13 agosto 2012
Ancora tu
La mancata qualificazione al Mondiale nippo-coreano del 2002 rimarrà una macchia indelebile nella sua carriera. Una macchia ripetutamente ricordata dai suoi detrattori (vedi Cruyff o Van Basten), per una volta, e per convenienza, dimentichi della loro sbandierata filosofia che il gioco sia più importante dei risultati.
Sia chiaro, l'Olanda guidata in quei 14 mesi da Van Gaal non fece esattamente calcio spettacolo ma gli episodi e la sfortuna, più che l'allenatore, ebbero un'incidenza fondamentale in quell'amara eliminazione. Un paio di ingenuità difensive le costarono una vittoria in Portogallo che sarebbe stata sacrosanta. Gli errori di Kluivert, e pure dell'arbitro, ne decretarono il fallimento nella partita da "dentro o fuori" di Dublino.
A oltre 10 anni di distanza Van Gaal avrà la sua seconda, a lungo inseguita, chance con il doppio compito di qualificare la squadra ai Mondiali del 2014 e di riportare in Nazionale un calcio più consono allo stile olandese, troppo spesso snaturato dagli ultimi CT. Per farlo dovrà essere in grado di risollevare un gruppo fresco reduce da un Europeo disastroso ma, proprio per questo, col vantaggio di potere partire da zero, senza gerarchie precostituite. E' in tal senso che possono essere guardate con interesse le prime convocazioni diramate per la gara di ferragosto contro il Belgio.
Dei 23 dell'Europeo mancano Van Bommel, Bouma e Boulahrouz per i quali le porte della Nazionale appaiono definitivamente chiuse, oltre a Schaars, Luuk de Jong e Van der Wiel.
Nuove facce soprattutto in difesa con Van Rhijn, Viergever e de Vrij ai quali si è aggiunto a sorpresa, visto che non era tra i preselezionati, Martins Indi.
Sia chiaro, l'Olanda guidata in quei 14 mesi da Van Gaal non fece esattamente calcio spettacolo ma gli episodi e la sfortuna, più che l'allenatore, ebbero un'incidenza fondamentale in quell'amara eliminazione. Un paio di ingenuità difensive le costarono una vittoria in Portogallo che sarebbe stata sacrosanta. Gli errori di Kluivert, e pure dell'arbitro, ne decretarono il fallimento nella partita da "dentro o fuori" di Dublino.
A oltre 10 anni di distanza Van Gaal avrà la sua seconda, a lungo inseguita, chance con il doppio compito di qualificare la squadra ai Mondiali del 2014 e di riportare in Nazionale un calcio più consono allo stile olandese, troppo spesso snaturato dagli ultimi CT. Per farlo dovrà essere in grado di risollevare un gruppo fresco reduce da un Europeo disastroso ma, proprio per questo, col vantaggio di potere partire da zero, senza gerarchie precostituite. E' in tal senso che possono essere guardate con interesse le prime convocazioni diramate per la gara di ferragosto contro il Belgio.
Dei 23 dell'Europeo mancano Van Bommel, Bouma e Boulahrouz per i quali le porte della Nazionale appaiono definitivamente chiuse, oltre a Schaars, Luuk de Jong e Van der Wiel.
Nuove facce soprattutto in difesa con Van Rhijn, Viergever e de Vrij ai quali si è aggiunto a sorpresa, visto che non era tra i preselezionati, Martins Indi.
mercoledì 4 luglio 2012
Transizioni
Gli Europei sono storicamente ostici per i vice campioni del mondo che nella manifestazione continentale successiva al Mondiale hanno puntualmente rimediato delusioni e uscite di scena anticipate. L'Olanda del 2012 segue a ruota la Francia del 2008 e la Germania del 2004 ma l'elenco sarebbe talmente lungo da rendere quasi inutile l'analisi di un caso particolare.
Come è possibile che una squadra con la stessa guida tecnica, gli stessi giocatori, possa subire nell'arco di due soli anni un'involuzione tale da portarla da seconda al mondo a non valere le prime otto in Europa?
Visti i numerosi casi che hanno convolto le scuole e le culture più diverse, sembrerebbe che la ragione possa essere solo di natura psicologica. La debolezza prettamente umana del selezionatore che non ha il coraggio di rinunciare a giocatori con i quali aveva condiviso la precedente, splendida esperienza. La debolezza prettamente umana degli stessi giocatori ai quali la finale mondiale ha tolto la necessaria umiltà e regalato la fallace sicurezza che i risultati arriveranno comunque. Un tale mix è sufficiente a spiegare la débacle molto più che le analisi tecniche sul modulo o sulla scelta dei giocatori.
Certo, i campanelli d'allarme c'erano stati. A novembre contro Svizzera e Germania si era stati inguardabili. Ancora un mese fa si era stati battuti da una modestissima Bulgaria ma non c'è nulla da fare: affinché un uomo possa abbandonare le proprie, radicate convinzioni è necessario che sbatta la faccia contro i suoi stessi errori e si faccia male. Le gare amichevoli non sono purtroppo in grado di procurare un dolore sufficiente. Per quello serve un Europeo (o un Mondiale). E ora che il dolore c'è stato serve a poco discutere quali ne siano state le cause. Si deve solamente pensare a ripartire, decisi con tutte le forze a non provarlo più.
Ma chi ci sarà alla ripartenza? Di sicuro non Van Marwijk, inevitabile dimissionario, mentre i giocatori, ad eccezione dell'ormai pensionabile Van Bommel, saranno ancora gli stessi e il mio sogno di non rivedere più in maglia arancione gli indisponenti Van Persie, Van der Vaart e Van der Wiel rimarrà tale. Dipenderà comunque dal nuovo CT sul cui nome i media olandesi si stanno sbizzarrendo più o meno sensatamente. Nell'ultima lista erano presenti, ordinati dal più al meno gradito secondo le mie preferenze, Adriaanse, Van Gaal, Hiddink, R.Koeman, de Boer, Rijkaard, Gullit.
Come è possibile che una squadra con la stessa guida tecnica, gli stessi giocatori, possa subire nell'arco di due soli anni un'involuzione tale da portarla da seconda al mondo a non valere le prime otto in Europa?
Visti i numerosi casi che hanno convolto le scuole e le culture più diverse, sembrerebbe che la ragione possa essere solo di natura psicologica. La debolezza prettamente umana del selezionatore che non ha il coraggio di rinunciare a giocatori con i quali aveva condiviso la precedente, splendida esperienza. La debolezza prettamente umana degli stessi giocatori ai quali la finale mondiale ha tolto la necessaria umiltà e regalato la fallace sicurezza che i risultati arriveranno comunque. Un tale mix è sufficiente a spiegare la débacle molto più che le analisi tecniche sul modulo o sulla scelta dei giocatori.
Certo, i campanelli d'allarme c'erano stati. A novembre contro Svizzera e Germania si era stati inguardabili. Ancora un mese fa si era stati battuti da una modestissima Bulgaria ma non c'è nulla da fare: affinché un uomo possa abbandonare le proprie, radicate convinzioni è necessario che sbatta la faccia contro i suoi stessi errori e si faccia male. Le gare amichevoli non sono purtroppo in grado di procurare un dolore sufficiente. Per quello serve un Europeo (o un Mondiale). E ora che il dolore c'è stato serve a poco discutere quali ne siano state le cause. Si deve solamente pensare a ripartire, decisi con tutte le forze a non provarlo più.
Ma chi ci sarà alla ripartenza? Di sicuro non Van Marwijk, inevitabile dimissionario, mentre i giocatori, ad eccezione dell'ormai pensionabile Van Bommel, saranno ancora gli stessi e il mio sogno di non rivedere più in maglia arancione gli indisponenti Van Persie, Van der Vaart e Van der Wiel rimarrà tale. Dipenderà comunque dal nuovo CT sul cui nome i media olandesi si stanno sbizzarrendo più o meno sensatamente. Nell'ultima lista erano presenti, ordinati dal più al meno gradito secondo le mie preferenze, Adriaanse, Van Gaal, Hiddink, R.Koeman, de Boer, Rijkaard, Gullit.
domenica 17 giugno 2012
Olanda - Portogallo 1-2
Confermate le mie previsioni, del resto abbastanza scontate, sulla contemporanea presenza di Huntelaar e Van Persie. Smentite quelle sulla conferma di Van Bommel: al suo posto in campo Van der Vaart. Una novità anche in difesa con Vlaar preferito ad Heitinga.
Ancora una volta è buona la partenza degli olandesi che appaiono determinati e vogliosi di far bene. Il solito possesso palla non è sterile ma mirato a dare profondità e la prima conclusione verso la porta avversaria, sinistro a giro di Van der Vaart da appena fuori area, vale l'1-0 all'11esimo.
Sembra insomma andare tutto alla perfezione ma dopo il vantaggio non tardano a manifestarsi i problemi evidenziati nelle altre partite: mancata compattezza, distanze troppo lunghe tra i reparti e conseguente fragilità di una difesa non adeguatamente protetta. Ogni possesso portoghese si trasforma così in un pericolo e ci si salva dal pari immediato grazie al palo, colpito da Ronaldo in azione di contropiede, grazie all'imprecisione di Helder Postiga servito da un retropassaggio suicida del solito, sventato Van der Wiel e grazie a Stekelenburg che si oppone ad un colpo di testa di Ronaldo. Gli sforzi portoghesi vengono comunque ripagati poco prima della mezz'ora quando al termine di un'azione avvolgente, Joao Pereira è bravo a imbeccare Ronaldo che brucia sullo scatto Vlaar e realizza senza problemi solo davanti al portiere. Tutti i tentativi di risposta olandese si arenano al limite dell'area avversaria dove l'accoppiata Robben-Van Persie ha più volte l'occasione di sfondare senza tuttavia mai trovare lo spunto giusto. Patricio rimane di fatto inoperoso mentre dall'altra parte Stekelenburg deve salvarsi con i pugni da un'insidiosa conclusione dai 30 metri del solito Ronaldo.
Nella ripresa Robben viene spostato sulla sinistra più vicino a Sneijder e da quella parte si riescono a creare situazioni interessanti ma ancora una volta manca brillantezza al momento decisivo. La migliore occasione per passare capita sulla testa di Vlaar che, pur potendo comodamente colpire al limite dell'area piccola, non centra lo specchio. Il Portogallo agisce quasi esclusivamente in contropiede ma quando lo fa riesce sempre ad essere ficcante. Vanno fuori un paio di conclusioni di Moutinho, su Coentrao è bravo Stekelenburg che successivamente si supera ribattendo una botta a colpo sicuro di Nani. Nulla può però al minuto 74 quando nell'ennesima azione di contropiede Ronaldo sfrutta nel migliore dei modi un preciso assist dello stesso Nani. L'Olanda, alla quale può essere rimproverata la disorganizzazione ma non la mancanza di impegno, va vicinissima al pari con un destro da fuori di Van der Vaart che si stampa sul palo . A 5 minuti dal termine arriva anche la prima conclusione verso la porta di Huntelaar, fuori, e qualche istante dopo Van Persie, finisce il suo europeo così come l'aveva cominciato, sbagliando un gol facile facile. Dall'altra parte un incontenibile Ronaldo centra allo scadere il secondo palo personale legittimando ulteriormente la vittoria della squadra migliore.
sabato 16 giugno 2012
Con l'obbligo di crederci
Le speranze olandesi di accedere ai quarti di finale sono appese a un filo sottilissimo. Occorrerà superare il Portogallo con almeno due reti di scarto e sperare che la Germania si imponga sulla Danimarca.
Non sembrerebbero due risultati assurdi se non fosse che alla Germania basta un pari ed è difficile dire quanto possa essere motivata a vincere. E' anche vero che alla Danimarca il pari non basterebbe in caso di mancata vittoria olandese e questo potrebbe fatalmente sbilanciarla. Gli scenari possibili sono insomma numerosi e cambieranno ad ogni rete segnata. La speranza è che quello che risulterà al termine delle sfide possa essere quello preventivato. Se poi non sarà quello vorrei almeno vedere un'Olanda rabbiosa, aggressiva, che metta alle corde il Portogallo, che lo batta e possa, almeno stavolta, concludere la partita a testa alta.
Vista la necessità di segnare molto mi aspetto finalmente la contemporanea presenza di Huntelaar e Van Persie con Afellay sacrificato. Dubito invece che Van Marwijk rinunci alla coppia de Jong-Van Bommel anche se le precedenti gare hanno evidenziato che in quella zona occorrerebbe un giocatore di maggiore spinta. Se poi l'alternativa si chiama Van der Vaart tanto vale non cambiare.
Non sembrerebbero due risultati assurdi se non fosse che alla Germania basta un pari ed è difficile dire quanto possa essere motivata a vincere. E' anche vero che alla Danimarca il pari non basterebbe in caso di mancata vittoria olandese e questo potrebbe fatalmente sbilanciarla. Gli scenari possibili sono insomma numerosi e cambieranno ad ogni rete segnata. La speranza è che quello che risulterà al termine delle sfide possa essere quello preventivato. Se poi non sarà quello vorrei almeno vedere un'Olanda rabbiosa, aggressiva, che metta alle corde il Portogallo, che lo batta e possa, almeno stavolta, concludere la partita a testa alta.
Vista la necessità di segnare molto mi aspetto finalmente la contemporanea presenza di Huntelaar e Van Persie con Afellay sacrificato. Dubito invece che Van Marwijk rinunci alla coppia de Jong-Van Bommel anche se le precedenti gare hanno evidenziato che in quella zona occorrerebbe un giocatore di maggiore spinta. Se poi l'alternativa si chiama Van der Vaart tanto vale non cambiare.
giovedì 14 giugno 2012
Olanda - Germania 1-2
Il ristabilito Mathijsen al posto di Vlaar è l'unica novità nella formazione. Chi se ne aspettava delle altre non conosce bene Van Marwijk.
Van Persie punta centrale dà subito ragione ai suoi detrattori, me compreso, non riuscendo a concretizzare un paio di favorevoli occasioni nei primi 10 minuti: sinistro al volo in bocca al portiere, destro strozzato sul fondo. Tra le due una conclusione di Ozil da appena fuori area centra il palo. La Germania non tarda a prendere le misure agli olandesi e, grazie a una disposizione in campo più compatta, a conquistare il centrocampo dando l'impressione di potere rendersi pericolosa con relativa facilità. E' infatti la metà del tempo, come contro la Danimarca, quando un liberissimo Schweinsteiger (dov'erano de Jong e Van Bommel?) verticalizza per Gomez che, tenuto in gioco da Van der Wiel, si gira da par suo e fulmina un incolpevole Stekelenburg. L'Olanda perde quel poco di sicurezza che aveva e va in confusione totale. Non si contano gli errori di misura, i mancati controlli, i malintesi, ancora più gravi perché commessi ad una velocità non certo sostenuta. La Germania si limita a tenere le posizioni pressando i portatori di palla olandesi che pagano continuamente dazio ai più dinamici avversari. Nascono così numerose situazioni di pericolo che l'Olanda riesce ad arginare con fatica. Al 36esimo Stekelenburg respinge di istinto un colpo di testa di Badstuber ma pochi minuti dopo è nuovamente superato da Gomez che, imbeccato dal solito Schweinsteiger, sfrutta un'incompresione tra Mathijsen e Willems (chi dei due se lo doveva marcare?) e realizza con un diagonale all'incrocio dei pali. Allo scadere sono quasi tre con Stekelenburg bravo ad alzare sopra la traversa una punizione deviata da Robben.
La ripresa comincia con le sostituzioni ormai di routine: Huntelaar per uno spento Afellay e Van der Vaart per un Van Bommel chiaramente in affanno. Non cambia però il leit motiv ed è emblematica in tal senso un'azione del difensore Hummels che impegna Stekelenburg con un tiro dal limite dopo essersi fatto 40 metri palla al piede senza avere incontrato la minima opposizione. L'Olanda si rivede verso il quarto d'ora con un centro di Robben per Van Persie che stavolta sfodera un'ottima conclusione al volo che impegna Neuer. E' l'inizio della fase migliore per gli olandesi che, grazie soprattutto a Sneijder e Robben, riescono a creare diverse occasioni nella più ghiotta delle quali il colpo a botta sicura di Sneijder si infrange sul corpo di Boateng. La rete è comunque nell'aria e la mette a segno Van Persie al 73esimo con una rasoiata dal limite. Sembrerebbe il preludio di un avvincente finale e invece la Germania si ricompatta, nasconde palla agli olandesi che, nel tentativo di recuperarla, commettono una miriade di falli. Al pareggio non ci si va nemmeno vicino ma, considerata la vittoria del Portogallo sulla Danimarca che ci tiene comunque in corsa, non sarebbe cambiato un granché.
I miei voti:
Stekelenburg: 6. Non mi è piaciuto in occasione del raddoppio quando si è buttato troppo in anticipo. Per il resto qualche buon intervento.
Van der Wiel: 4. Nessun progresso rispetto alla precedente partita. Senza la personalità necessaria per tentare un qualsiasi spunto, si limita a stucchevoli passaggi all'indietro.
Heitinga e Mathijsen: 5. Non commettono errori clamorosi ma non danno la necessaria sicurezza soffrendo oltremisura ogni incursione tedesca.
Willems: 4,5. Un deciso passo indietro. Impreciso e titubante, forse spaventato da Muller, non dà il minimo contributo alla manovra.
de Jong: 6. Lo salvo perché è l'unico a correre in fase di non possesso.
Van Bommel: 4. Comincia bene con un lancio millimetrico per Van Persie, poi sparisce surclassato da avversari molto più dinamici.
Robben: 5,5. Non lesina impegno ma è troppo prevedibile e non gli riesce mai di creare superiorità numerica.
Sneijder: 5,5. Inguardabile il suo primo tempo nel quale sbaglia tutto il possibile. E' il più attivo e determinato nel migliore periodo olandese. Non abbastanza per essere decisivo.
Afellay: 4. Mai in partita. Stavolta non ne azzecca nemmeno una.
Van Persie: 6. Sarà un caso che dà il meglio di sé con Huntelaar in campo? Tanto fumoso nel primo tempo quanto pericoloso nella ripresa.
Huntelaar: 5. Poche palle giocabili, mai sfruttate al meglio.
Van der Vaart: 4. Gli si chiede un cambio di passo ma tutto quello che combina è sbagliare passaggi a ripetizione.
martedì 12 giugno 2012
All in
La sconfitta contro la Danimarca e la successiva vittoria della Germania contro il Portogallo hanno messo l'Olanda in una situazione drammaticamente complicata dalla quale sarà possibile uscire solo in un modo: battendo la Germania domani sera.
E' vero che nel caso che i portoghesi superassero la Danimarca nella gara del pomeriggio anche un pari potrebbe bastare ma è un'eventualità che non voglio nemmeno prendere in considerazione. In ballo non c'è solo questo Europeo ma l'eterno stereotipo di squadra cicala, pronta a sciogliersi come neve al sole alle prime difficoltà. Stavolta tutti, dal tecnico ai giocatori, dai comprimari ai celebrati campioni, hanno il dovere di scrollarsi di dosso apatia, presunzione e superficialità per sostituirle con cuore, determinazione e grinta.
Certo, ci sarà anche l'avversario e sarà, ripensando anche all'amichevole disputata in novembre, il peggiore possibile ma ancora peggiore sarebbe il rimpianto per non averci provato con tutte le forze. E' tempo di esami e per chi non sarà in grado di superarli l'invito è quello di tornare a fare la prima donna nella sua squadra di club liberandoci però dalla sua presenza in maglia arancione.
E' vero che nel caso che i portoghesi superassero la Danimarca nella gara del pomeriggio anche un pari potrebbe bastare ma è un'eventualità che non voglio nemmeno prendere in considerazione. In ballo non c'è solo questo Europeo ma l'eterno stereotipo di squadra cicala, pronta a sciogliersi come neve al sole alle prime difficoltà. Stavolta tutti, dal tecnico ai giocatori, dai comprimari ai celebrati campioni, hanno il dovere di scrollarsi di dosso apatia, presunzione e superficialità per sostituirle con cuore, determinazione e grinta.
Certo, ci sarà anche l'avversario e sarà, ripensando anche all'amichevole disputata in novembre, il peggiore possibile ma ancora peggiore sarebbe il rimpianto per non averci provato con tutte le forze. E' tempo di esami e per chi non sarà in grado di superarli l'invito è quello di tornare a fare la prima donna nella sua squadra di club liberandoci però dalla sua presenza in maglia arancione.
sabato 9 giugno 2012
Olanda - Danimarca 0-1
Parte forte l'Olanda che nei primi 10 minuti crea un'occasione da rete ogni volta che si avvicina alla porta avversaria. Alle conclusioni da fuori di Willems e Afellay come del resto al piatto di Van Persie da posizione molto più comoda difetta però la precisione. Il primo intervento del portiere danese arriva verso il quarto d'ora su telefonata di Robben che nell'azione successiva spreca un'occasione d'oro non gestendo al meglio una superiorità numerica all'interno dell'area avversaria. La Danimarca fa pagare il conto di tutti gli errori commessi sottoporta a metà tempo quando, dopo un rimpallo tra Poulsen e Van der Wiel, la palla arriva a Krohn-Dehli che si incunea nell'area olandese senza ricevere opposizione e fa secco Stekelenburg con un diagonale che gli passa sotto le gambe.
I danesi provano ora ad addormentare la partita e l'Olanda, una volta persa palla, fa una fatica enorme per riprendersela. Il pressing è quasi inesistente e le distanze tra i reparti troppo lunghe. Nonostante questo si va vicinissimi al pari prima con Robben che, servito da un errato disimpegno del portiere avversario, centra il palo con un sinistro a giro dal limite e poi con un inguardabile Van Persie che, ben servito da Sneijder, spreca mancando un facile controllo all'altezza del dischetto.
L'inizio della ripresa è sulla falsariga di quello del primo tempo con l'Olanda in grado di schiacciare i danesi nella propria area e tuttavia incapace di trovare la rete: Van Persie ha per ben due volte la palla buona ma i suoi tentativi sono tanto goffi quanto lui è strafottente. Meglio Van Bommel ma la sua botta da fuori è deviata in angolo da Andersen. Dall'altra parte Stekelenburg, chiamato in causa dal solito Krohn-Dehli, stavolta non si fa sorprendere.
Arriva il momento di Van der Vaart e Huntelaar (rilevati de Jong e Afellay) e proprio quest'ultimo, servito da un lancio illuminante di Sneijder, ha subito la grande chance che spreca tentando un colpo sotto inopportuno. E' l'ultima nitida occasione e nel finale il torello danese, con gli olandesi incapaci non solo di pressare ma proprio di correre, ha successo fino nel recupero quando è l'arbitro a negare all'Olanda la possibilità del pareggio sorvolando su un evidente fallo di mano di Jacobsen.
I miei voti:
Stekelenburg: 5. Un solo errore ma, ahimé, determinante.
Stekelenburg: 5. Un solo errore ma, ahimé, determinante.
Van der Wiel: 4. In avanti non si vede quasi mai e i suoi alleggerimenti in difesa sono sempre da brividi.
Heitinga: 5,5. Viene preso di infilata in occasione del gol danese ma è giustificabile dall'estemporaneità dell'azione. Per il resto onesta partita senza errori.
Vlaar: 6. Duello tutto fisico con Bendtner. Non demerita e sfiora pure la rete su angolo.
Willems: 6,5. Si propone spesso per creare superiorità numerica dimostrando personalità. In difesa non patisce la velocità di Rommedhal.
de Jong: 5. Emblema del pressing che non c'è stato. Non si vede mai ma le sue colpe vanno divise con quelle di Van Marwijk che lo tiene basso in una zona dove di danesi non ce ne sono.
Van Bommel: 6,5. Utile in interdizione e preciso quando cerca di dare ordine alla manovra. E' quello che gli si chiede.
Robben: 5. Gioca molto largo sulla destra, viene cercato spesso ma le poche volte che riesce a creare pericoli manca di precisione sia nelle conclusioni che negli appoggi.
Sneijder: 6. Pur giocando a corrente alternata è sempre dai suoi piedi che nascono le migliori occasioni.
Afellay: 6,5. Il più imprevedibile e pericoloso dei suoi. Cala alla distanza.
Van Persie: 4. Sottoporta sbaglia tutto lo sbagliabile confermando, se ce ne fosse stato bisogno, che il ruolo del centravanti in Nazionale non fa per lui.
Huntelaar: 5,5. Ha subito l'occasione per fare definitivamente fuori Van Persie ma la sbaglia. Con lui in campo però il baricentro sale sempre.
Van der Vaart: 5. Pare che per contratto sia la prima riserva di chiunque ma commette solo errori rendendo la sua presenza ingiustificabile.
Van der Vaart: 5. Pare che per contratto sia la prima riserva di chiunque ma commette solo errori rendendo la sua presenza ingiustificabile.
venerdì 8 giugno 2012
Eurodebutto
Il confronto tra Polonia e Grecia darà il via tra poco alla 14esima edizione dei Campionati Europei. L'esordio dell'Olanda avverrà domani contro la Danimarca, come nel Mondiale sudafricano di due anni fa. In quell'occasione fu un 2-0 emblematico della filosofia vanmarwijkiana: squadra pragmatica, spettacolo zero, rischi contenuti, vittoria finale.
Essendo l'ultimo punto quello fondamentale, la speranza è che il tutto si possa ripetere. Tanto più che stavolta ci saranno nel motore un Robben non limitato da guai fisici e un Afellay in una condizione talmente buona da avere relegato Kuyt in panchina.
Da testare la difesa che, a differenza di due anni fa, proporrà il 18enne Willems laddove era titolare il veterano Van Bronckhorst, e Vlaar, probabile sostituto dell'infortunato Mathijsen, pure lui esordiente in una grande manifestazione.
Essendo l'ultimo punto quello fondamentale, la speranza è che il tutto si possa ripetere. Tanto più che stavolta ci saranno nel motore un Robben non limitato da guai fisici e un Afellay in una condizione talmente buona da avere relegato Kuyt in panchina.
Da testare la difesa che, a differenza di due anni fa, proporrà il 18enne Willems laddove era titolare il veterano Van Bronckhorst, e Vlaar, probabile sostituto dell'infortunato Mathijsen, pure lui esordiente in una grande manifestazione.
sabato 2 giugno 2012
Olanda - Irlanda del Nord 6-0
Sneijder è completamente recuperato e la formazione è quella che tutto lascia supporre sarà la titolare sabato prossimo con Willems terzino sinistro, Vlaar centrale in coppia con Heitinga, Afellay a scambiarsi la fascia di competenza con Robben e Van Persie centravanti.
Già nei primi minuti la manovra olandese appare più fluida che nelle ultime uscite. La palla gira veloce da un lato all'altro del fronte offensivo e l'impressione generale è di una squadra più determinata. Al primo affondo è già vantaggio con Sneijder bravo a trovare sul secondo palo Van Persie il cui colpo di testa, seppure da posizione defilata, è vincente. Passano un paio di minuti e Sneijder raddoppia direttamente su calcio di punizione dopo che un Van Bommel molto propositivo era stato steso ai 20 metri. La partita scivola sul velluto con l'Olanda perfettamente a suo agio nel giocare tra le linee del 5-4-1 ospite molto scolastico. Afellay è una costante spina nel fianco e prima si procura il rigore che vale la doppietta personale per Van Persie e poi realizza egli stesso finalizzando con un preciso diagonale un'azione in velocità di Robben e il susseguente assist dello stesso Van Persie. Nel finale di tempo non si contano le conclusioni verso la porta nordirlandese con gli ospiti allo sbando e il solito interrogativo su dove comincino meriti e demeriti.
A inizio ripresa è già 5-0 con una splendida azione avviata da un lancio di Sneijder per Robben e conclusa da un destro dal limite del solito Afellay assistito ancora una volta da Van Persie. Arrivano i primi cambi con Huntelaar e Van der Vaart (rilevati Van Persie e Van Bommel) vogliosi di unirsi alla festa del gol. Ci va più vicino il secondo che prima trova il palo interno e poi la parata del portiere su due conclusioni da appena fuori area. A fare centro è però Vlaar con un imperioso colpo di testa su angolo. Anche il compagno di reparto Heitinga ci va vicino ma l'iniezione di fiducia è già stata sufficiente. Si conclude tutti sorridenti e solo il prossimo futuro potrà dirci se questo ha giovato.
mercoledì 30 maggio 2012
Olanda - Slovacchia 2-0
Nell'undici di partenza sono cinque i cambi rispetto a sabato: due previsti (il rientro di Stekelenburg tra i pali e di Robben al posto di Van der Vaart), uno forzato (Bouma al posto dell'infortunato Mathijsen) e due che valgono da esame per Schaars come terzino sinistro e per Afellay come ala. Van Persie è il centravanti con Huntelaar inevitabilmente in panchina.
Il primo affondo dell'incontro è degli ospiti che colpiscono subito la traversa con un colpo di testa di Hamsik su un cross apparentemente innocuo dalla trequarti. L'Olanda risponde dopo pochi minuti con Afellay sul cui tiro-cross una deviazione di Salata non lascia scampo al proprio portiere. Ci sarebbe pure la possibilità dell'immediato raddoppio ma Van Persie sparacchia malamente, come spesso gli capita in Nazionale, da ottima posizione. L'inizio da fuochi artificiali lascia ben presto spazio ad una gara lenta e noiosa giocata prevalentemente a centrocampo e nella quale l'Olanda, oltre a non creare occasioni da rete, appare priva di idee e confusionaria. L'unica nota positiva è la condizione di Afellay, decisamente ristabilito dal lungo infortunio e il più propositivo dei suoi.
A inizo ripresa ancora una tegola: stavolta a infortunarsi è Sneijder che ha problemi a un polpaccio. Viene rilevato da Van der Vaart che finalmente può giocare nel suo ruolo, l'unico in cui abbia senso impiegarlo. In difesa viene finalmente provato Vlaar al posto di un Bouma che non mi convince. Il match tuttavia non decolla almeno fino al 65esimo quando una punizione di Van der Vaart dal limite si stampa sull'incrocio dei pali. Segue il quarto d'ora migliore dell'incontro con l'Olanda finalmente in grado di proporre passaggi in velocità e interessanti accelerazioni. Huntelaar, entrato al posto di Van Persie, si dimostra molto più utile di quest'ultimo tenendo impegnati uomini e consentendo a Robben da una parte e Afellay dall'altra di creare maggiore apprensione alla difesa avversaria. Non è un caso che arrivi pure il raddoppio con ancora Van de Vaart bravo a trovare il diagonale vincente da appena dentro l'area. Negli ultimi dieci minuti, complici anche i cambi di routine, ci si addormenta nuovamente ma a quel punto i fischi sono evitati e si può guardare ai prossimi impegni con maggiore ottimismo. Infortuni a parte.
sabato 26 maggio 2012
Olanda - Bulgaria 1-2
Maher, Lens, Siem de Jong e, a sorpresa, Anita sono gli ultimi esclusi. Jetro Willems sarà quindi titolare della fascia sinistra senza praticamente concorrenza.
La conferma si ha subito all'annuncio della formazione che sembrerebbe la migliore possibile con le eccezioni di Krul e Van der Vaart (chissà perché debba essere il primo sostituto di chiunque) a rilevare Stekelenburg e Robben, non al meglio della condizione. Per ora Van Persie e Huntelaar vengono fatti coesistere con il primo impiegato all'ala destra. Per Kuyt è panchina dopo tempo immemorabile.
Il ritmo non può essere che lento e inevitabilmente si fa fatica a trovare profondità. Molti i fraseggi a centrocampo ma per pungere ci si aggrappa all'inventiva del solo Sneijder. Da una sua giocata che libera Van der Vaart a centro area nasce la prima palla gol sprecata da quest'ultimo che manca il facile appoggio a Huntelaar. Il peggio succede però appena pochi minuti dopo quando Mathijsen si infortuna su uno scatto per quello che sembrerebbe un classico stiramento alla coscia. Lo sostituisce Bouma e proprio lui, su un angolo spizzato da Heitinga manca successivamente la migliore occasione a pochi passi dalla porta. Su ottimo cross di Van der Wiel, Van Bommel finisce per togliere una ghiotta opportunità al meglio piazzato Huntelaar ma sono i bulgari ad andare più vicini al vantaggio con Bojinov che centra la traversa su punizione. Mentre la prima frazione si sta avviando stancamente al termine Sneijder accende improvvisamente la luce e trova con un lancio perfetto Van Persie al quale, scattato sul filo del fuori gioco, basta toccare la palla per renderla imprendibile al portiere avversario.
Il vantaggio dura giusto il tempo dell'intervallo perché a inizio ripresa Van der Vaart intercetta col braccio un cross rasoterra dei bulgari che usufruiscono di un rigore generoso ma nient'affatto scandaloso col quale pareggiano i conti. Per tutto il resto dell'incontro si assiste ad un'Olanda riversata nella metacampo degli ospiti ma tuttavia incapace di creare nitide occasioni da rete. Entrano Schaars (prima alternativa a Willems), Kuyt (per l'inutile Van der Vaart) e finalmente Robben (per un Huntelaar praticamente mai servito) che accende il pubblico ma senza incidere. In pieno recupero si concretizza poi la beffa con Manolev, il migliore dei suoi, che, in azione di contropiede susseguente a errore di Heitinga, è bravo a trovare sottoporta il libero Micanski che di testa non ha problemi a superare l'incolpevole Krul.
venerdì 25 maggio 2012
Ci siamo quasi
A due settimane esatte dal match contro la Danimarca che inaugurerà la campagna europea, l'Olanda affronterà domani ad Amsterdam la Bulgaria nella prima delle tre amichevoli di preparazione (le altre saranno contro Slovacchia e Irlanda del Nord).
Con il gruppo ancora composto da 27 giocatori sono anche attesi i nomi dei 4 tagliati che Van Marwijk annuncerà prima della partita.
Lo scorso novembre mi ero divertito ad anticipare le convocazioni ma con poca fortuna visto che ho commesso, al momento, ben 5 errori: non figurano infatti nemmeno nei 27 Elia, per il quale si è rivelata pessima la scelta di trasferirsi alla Juventus, Pieters e Maduro, non completamente ristabiliti dai rispettivi infortuni a piede e caviglia che ne hanno compromesso gran parte della stagione, Braafheid e Bruma, protagonista di campionati anonimi in Bundesliga. A trarne vantaggio sono stati Bouma, Vlaar, Maher, Narsingh, Schaars, Siem de Jong, Lens e soprattutto Anita e Willems, uno dei quali sarà terzino sinistro titolare all'Europeo. Sarà tuttavia in questo gruppo che Van Marwijk pescherà i 4 da escludere anche se permane l'incertezza su Afellay che è ritornato disponibile solo a inizio maggio dopo l'operazione ai legamenti del ginocchio.
Con il gruppo ancora composto da 27 giocatori sono anche attesi i nomi dei 4 tagliati che Van Marwijk annuncerà prima della partita.
Lo scorso novembre mi ero divertito ad anticipare le convocazioni ma con poca fortuna visto che ho commesso, al momento, ben 5 errori: non figurano infatti nemmeno nei 27 Elia, per il quale si è rivelata pessima la scelta di trasferirsi alla Juventus, Pieters e Maduro, non completamente ristabiliti dai rispettivi infortuni a piede e caviglia che ne hanno compromesso gran parte della stagione, Braafheid e Bruma, protagonista di campionati anonimi in Bundesliga. A trarne vantaggio sono stati Bouma, Vlaar, Maher, Narsingh, Schaars, Siem de Jong, Lens e soprattutto Anita e Willems, uno dei quali sarà terzino sinistro titolare all'Europeo. Sarà tuttavia in questo gruppo che Van Marwijk pescherà i 4 da escludere anche se permane l'incertezza su Afellay che è ritornato disponibile solo a inizio maggio dopo l'operazione ai legamenti del ginocchio.
domenica 20 maggio 2012
mercoledì 16 maggio 2012
L'Under-17 ci ha preso gusto
Albert Stuivenberg si conferma allenatore pragmatico e vincente e, dopo il successo dello scorso anno, si concede il bis portando i suoi ragazzi alla vittoria del titolo continentale in Slovenia.
E' ancora una volta la solidità difensiva il punto di forza di una squadra che supera la fase a gironi con una sola vittoria (contro la Slovenia) e due pareggi a reti bianche (Belgio e Polonia). In semifinale olandesi avvantaggiati dall'ingenua espulsione del capitano giorgiano dopo appena un quarto d'ora e tuttavia, a dimostrazione di un attacco decisamente abulico, capaci di trovare la rete della vittoria solo a un minuto dal termine, grazie peraltro a un difensore, Hendrix, uno dei migliori nell'intero torneo.
La finale è un altro capitolo dell'eterna sfida con la Germania che si porta in vantaggio nel primo tempo su azione susseguente ad angolo. Le difese dominano, le occasioni da rete latitano e la partita si trascina verso lo scadere senza particolari emozioni fino al minuto 81, in pieno recupero, quando Acolatse trova la rete del pareggio con un preciso destro a giro. Si va subito ai rigori: al portiere dell'AZ Olij è sufficiente pararne uno perché tutti e cinque i suoi compagni fanno centro, compresi il capitano Ake, capelli alla Gullit e migliore "prospetto" della squadra, e Trindade de Vilhena che, a un anno di distanza, mette ancora il suo timbro in una finale.
domenica 6 maggio 2012
Per la 31esima volta Ajax
1 | Ajax | 34 | 23 | 7 | 4 | 76 | 93 | 36 |
2 | Feyenoord | 34 | 21 | 7 | 6 | 70 | 70 | 37 |
3 | PSV | 34 | 21 | 6 | 7 | 69 | 87 | 47 |
4 | AZ | 34 | 19 | 8 | 7 | 65 | 64 | 35 |
5 | Heerenveen | 34 | 18 | 10 | 6 | 64 | 79 | 59 |
6 | Twente | 34 | 17 | 9 | 8 | 60 | 82 | 46 |
7 | Vitesse | 34 | 15 | 8 | 11 | 53 | 48 | 43 |
8 | NEC | 34 | 13 | 6 | 15 | 45 | 42 | 45 |
9 | RKC | 34 | 13 | 6 | 15 | 45 | 40 | 49 |
10 | Roda | 34 | 14 | 2 | 18 | 44 | 55 | 70 |
11 | Utrecht | 34 | 11 | 10 | 13 | 43 | 55 | 58 |
12 | Heracles | 34 | 11 | 7 | 16 | 40 | 52 | 62 |
13 | NAC | 34 | 10 | 8 | 16 | 38 | 45 | 54 |
14 | Groningen | 34 | 10 | 7 | 17 | 37 | 41 | 61 |
15 | ADO | 34 | 8 | 8 | 18 | 32 | 38 | 67 |
16 | VVV | 34 | 9 | 4 | 21 | 31 | 42 | 78 |
17 | De Graafschap | 34 | 6 | 6 | 22 | 24 | 36 | 74 |
18 | Excelsior | 34 | 4 | 7 | 23 | 19 | 28 | 76 |
E' sempre difficile stabilire un confine tra i meriti dei vincitori e i demeriti dei vinti ma la striscia di 14 vittorie consecutive con cui l'Ajax ha chiuso il torneo è sufficiente a legittimare un titolo che ancora dopo 20 giornate sembrava una chimera. Di certo le rivali più accreditate hanno fatto ben poco per contrastare questo passo gettando via punti preziosi in gare ampiamente alla portata (PSV e Twente) o subendo puntuali rimonte nei minuti di recupero (AZ). Il risultato è stato che quello che ancora a una decina di giornate dal termine sembrava un campionato equilibrato con sei squadre racchiuse in pochissimi punti, si è via via trasformato in un monologo ajacide e in un trionfo personale di De Boer che forse ha smentito definitivamente coloro che erano rimasti scettici a una sua conferma nonostante il titolo centrato l'anno scorso.
Tra le battute può sorridere solo il Feyenoord che ha disputato una stagione ben al di sopra delle aspettattive meritandosi la chance di accedere alla Champions. Indubbi i meriti di Koeman, capace di disciplinare un gruppo giovanissimo senza togliergli l'entusiasmo.
Male invece il PSV che non può certo gioire per la qualificazione all'Europa League, e il Twente al quale non ha giovato lo strano cambio in corsa Adriaanse-McLaren e che l'Europa se la dovrà sudare nei play-offs.
I campioni d'inverno dell'AZ finiscono quarti e devono ritenersi soddisfatti per essere riusciti, al termine di un girone di ritorno anonimo e senza picchi di brillantezza, a tenere alle spalle l'Heerenveen garantendosi un turno preliminare in meno il prossimo agosto.
Proprio i frisoni chiudono la "regular season" con rammarico dopo un campionato disputato ad alti livelli e farcito di gare spettacolari. Purtroppo per loro l'atteggiamento spregiudicato li ha portati a severe scoppole contro le big ma Ron Jans lascerà comunque un buon ricordo e per il successore Van Basten non sarà facile non farlo rimpiangere.
Bas Dost chiude capocannoniere con 31 centri. Precede de Jong (25) e il sorprendente Malki (24 con il Roda).
P.S.: l'Olanda, al pari di Norvegia e Finlandia, si è garantita un ulteriore posto in Europa League grazie alla speciale classifica del Fairplay. Ne usufruirà il Twente e, automaticamente, anche la squadra che dal Twente venisse battuta nella finale dei playoffs.
Tra le battute può sorridere solo il Feyenoord che ha disputato una stagione ben al di sopra delle aspettattive meritandosi la chance di accedere alla Champions. Indubbi i meriti di Koeman, capace di disciplinare un gruppo giovanissimo senza togliergli l'entusiasmo.
Male invece il PSV che non può certo gioire per la qualificazione all'Europa League, e il Twente al quale non ha giovato lo strano cambio in corsa Adriaanse-McLaren e che l'Europa se la dovrà sudare nei play-offs.
I campioni d'inverno dell'AZ finiscono quarti e devono ritenersi soddisfatti per essere riusciti, al termine di un girone di ritorno anonimo e senza picchi di brillantezza, a tenere alle spalle l'Heerenveen garantendosi un turno preliminare in meno il prossimo agosto.
Proprio i frisoni chiudono la "regular season" con rammarico dopo un campionato disputato ad alti livelli e farcito di gare spettacolari. Purtroppo per loro l'atteggiamento spregiudicato li ha portati a severe scoppole contro le big ma Ron Jans lascerà comunque un buon ricordo e per il successore Van Basten non sarà facile non farlo rimpiangere.
Bas Dost chiude capocannoniere con 31 centri. Precede de Jong (25) e il sorprendente Malki (24 con il Roda).
P.S.: l'Olanda, al pari di Norvegia e Finlandia, si è garantita un ulteriore posto in Europa League grazie alla speciale classifica del Fairplay. Ne usufruirà il Twente e, automaticamente, anche la squadra che dal Twente venisse battuta nella finale dei playoffs.
venerdì 6 aprile 2012
Valencia troppo forte. Finisce l'avventura dell'AZ
AZ - Valencia 2-1 0-4
Reputavo il Valencia la più forte delle 8 squadre rimaste e dopo lo sfortunato sorteggio sapevo che sarebbe servito un miracolo. Non c'è stato, anche perché nella gara di ritorno è girato tutto storto, arbitraggio compreso.
In verità un mezzo miracolo c'era già stato nella gara di andata con l'AZ messo spesso alle corde dagli spagnoli eppure capace di trovare la rete del vantaggio con un pregevole piatto al volo di Holman su angolo e quella della vittoria con Martens che finalizzava nel migliore dei modi un'ottima azione corale a dieci minuti dal termine. In mezzo tanto Valencia, compreso un imperioso stacco di Topal che annichiliva Marcellis e le ambizioni olandesi.
Al ritorno le già esigue speranze di uscire imbattuti dal Mestalla svanivano già dopo un quarto d'ora grazie alla doppietta del difensore Remi che prima sfruttava un'uscita a vuoto di Esteban (ma Viergever se l'era perso) e poi un regalo del guardalinee che non ravvisava la sua posizione irregolare. Dall'altra parte Altidore veniva ingiustamente fermato solo davanti al portiere ma a quel punto temo che sarebbe cambiato ben poco con gli olandesi in evidente imbarazzo di fronte ad ogni sortita offensiva degli avversari, dimostratisi semplicemente superiori.
In verità un mezzo miracolo c'era già stato nella gara di andata con l'AZ messo spesso alle corde dagli spagnoli eppure capace di trovare la rete del vantaggio con un pregevole piatto al volo di Holman su angolo e quella della vittoria con Martens che finalizzava nel migliore dei modi un'ottima azione corale a dieci minuti dal termine. In mezzo tanto Valencia, compreso un imperioso stacco di Topal che annichiliva Marcellis e le ambizioni olandesi.
Al ritorno le già esigue speranze di uscire imbattuti dal Mestalla svanivano già dopo un quarto d'ora grazie alla doppietta del difensore Remi che prima sfruttava un'uscita a vuoto di Esteban (ma Viergever se l'era perso) e poi un regalo del guardalinee che non ravvisava la sua posizione irregolare. Dall'altra parte Altidore veniva ingiustamente fermato solo davanti al portiere ma a quel punto temo che sarebbe cambiato ben poco con gli olandesi in evidente imbarazzo di fronte ad ogni sortita offensiva degli avversari, dimostratisi semplicemente superiori.
giovedì 15 marzo 2012
Un AZ eroico vola ai quarti
AZ - Udinese 2-0 1-2
Valencia - PSV 4-2 1-1
Twente - Schalke04 1-0 1-4
Valencia - PSV 4-2 1-1
Twente - Schalke04 1-0 1-4
Grazie ad una gara disputata con intelligenza e sorprendente autorità, l'AZ si era garantita un buon vantaggio tra le mura amiche. Senza concedere nulla ad avversari che hanno nel contropiede l'arma migliore, gli olandesi avevano trovato nella ripresa le reti di Martens e Falkenburg sfiorando in più circostanze anche la terza marcatura. Il ritorno cominciava però nel peggiore dei modi: dopo nemmeno 2 minuti veniva concesso all'Udinese un rigore davvero dubbio per una mano appoggiata in modo ingenuo da Viergever sul corpo di Floro Flores che si lasciava cadere a terra appena sentito il contatto. Il difensore olandese veniva pure espulso e, sotto 0-1, sembrava davvero impossibile resistere tutto il resto della partita in inferiorità numerica. L'Udinese raddoppiava quasi subito ma l'AZ riusciva a compattarsi e a venire a capo della situazione grazie all'organizzazione di gioco e al gol di Falkenburg nel finale di primo tempo. Nella ripresa rischi contenuti, un errore dal dischetto di Elm e una qualificazione più che meritata.
Il PSV conferma la sua fragilità in trasferta contro avversari di livello. A Valencia, come l'anno scorso a Lisbona, è stato letteralmente annichilito dai padroni di casa che non hanno chiuso la pratica con una gara di anticipo solo per un paio di disattenzioni nel finale, costate le marcature di Toivonen su rigore e Wijnaldum. In Olanda la solita partita coraggiosa non basta e mentre i tentativi di rimonta si infrangono sulle parate di Alves, il Valencia trova a inizio ripresa la rete della sicurezza solo pareggiata dal solito Toivonen.
Trasferta inguardabile anche quella del Twente a cui non basta il minimo vantaggio ottenuto all'andata (rigore più che dubbio trasformato da de Jong in una gara avara di emozioni), sommato all'immediato vantaggio a Gelsenkirchen firmato Willem Janssen. Il ritmo forsennato dello Schalke non dà scampo agli olandesi che, schiacciati nella propria area, finiscono per crollare sotto i colpi di Huntelaar (3) e Jones.
Il PSV conferma la sua fragilità in trasferta contro avversari di livello. A Valencia, come l'anno scorso a Lisbona, è stato letteralmente annichilito dai padroni di casa che non hanno chiuso la pratica con una gara di anticipo solo per un paio di disattenzioni nel finale, costate le marcature di Toivonen su rigore e Wijnaldum. In Olanda la solita partita coraggiosa non basta e mentre i tentativi di rimonta si infrangono sulle parate di Alves, il Valencia trova a inizio ripresa la rete della sicurezza solo pareggiata dal solito Toivonen.
Trasferta inguardabile anche quella del Twente a cui non basta il minimo vantaggio ottenuto all'andata (rigore più che dubbio trasformato da de Jong in una gara avara di emozioni), sommato all'immediato vantaggio a Gelsenkirchen firmato Willem Janssen. Il ritmo forsennato dello Schalke non dà scampo agli olandesi che, schiacciati nella propria area, finiscono per crollare sotto i colpi di Huntelaar (3) e Jones.
giovedì 8 marzo 2012
Storico Apoel
Che piacere vedere una squadra di carneadi come quella cipriota fare fuori dalla Champions un raccomandatissimo Lione!
mercoledì 29 febbraio 2012
Inghilterra - Olanda 2-3
Come era da aspettarsi, le scelte di Van Marwijk sono quelle più conservative e i ballottaggi li vincono i titolari "storici" de Jong e Van Persie. Boulahrouz prende il posto di Van der Wiel mentre Pieters è nell'undici di partenza nonostante si sia rivisto in Eredivisie solo domenica dopo un lungo stop.
Ad un ritmo molto blando l'Olanda sviluppa buone geometrie a centrocampo mancando però di incisività. Van Persie mi conferma i soliti dubbi sul suo ruolo di prima punta, Robben e soprattutto Kuyt giocano troppo vicini a Sneijder lasciando le fasce ai terzini che mai riescono a trovare la giocata buona. La prima conclusione che arriva intorno al quarto d'ora (tiro di Robben ribattuto da Hart) rimarrà anche l'unica in una prima frazione molto accademica.
Stekelenburg da parte sua non deve effettuare alcun intervento ma si ha parecchia fortuna nei rimpalli e nelle palle vaganti. Soffrono in particolare Heitinga, quasi sempre anticipato dal diretto avversario, e Pieters che, non certo al meglio della condizione, fa molta fatica a fare la fase offensiva e poi contenere gli uno contro uno.
La ripresa vede finalmente Huntelaar al posto di uno spento Van Persie mentre Schaars viene provato a sorpresa come terzino sinistro in sostituzione di Pieters. La prima occasione è inglese con Sturridge sulla cui conclusione da appena dentro l'area è bravo ad opporsi Stekelenburg. I padroni di casa, in formazione largamente rimaneggiata, ci credono, provano a spingere ma si espongono fatalmente al contropiede olandese. E' il 57esimo quando Robben raccoglie palla sulla trequarti difensiva, accelera deciso verso l'area avversaria e, facilitato dal movimento di Huntelaar che gli porta via due uomini, trova lo spazio per un diagonale rasoterra che non dà scampo a Hart. Passa poco più di un minuto e, in situazione di tre contro tre, Sneijder serve largo Kuyt, per la prima volta nella posizione di ala destra, sul cui cross immediato è perfetto lo stacco di Huntelaar che vale il raddoppio. Nell'occasione purtroppo lo scontro tra il centravanti olandese e Smalling costringe entrambi a lasciare il campo.
L'Inghilterra non demorde e, seppure in maniera quasi sempre confusa, riesce a creare apprensione. E' ancora Sturridge ad avere sui piedi l'occasione più ghiotta senza tuttavia trovare il giusto impatto con la palla. A facilitare il compito degli inglesi ci pensa Van Marwijk sostituendo Boulahrouz con Vlaar, spostando Heitinga sulla destra e disorientando ancora di più una difesa già apparsa non troppo convincente. Proprio il cattivo piazzamento della difesa, unito ad un errore del guardalinee che non rileva una posizione di fuorigioco, permette a Cahill di trovarsi a tu per tu con Stekelenburg dopo un batti e ribatti e di accorciare le distanze all'85esimo.
Sembrerebbe chiusa qui con l'Olanda capace di gestire il possesso palla e invece gli inglesi trovano allo scoccare del 90esimo la migliore azione della loro gara riuscendo con diversi passaggi in velocità a farsi beffe dell'immobile difesa olandese e a permettere a Young di trovare il pareggio con un diagonale morbido. Per fortuna nell'azione successiva l'Olanda riesce a portarsi nell'area inglese. La palla arriva a Robben che, ormai chiuso dagli avversari, tenta un tiro a giro che si deposita in rete dopo una leggera ma probabilmente decisiva deviazione. Van Marwijk può festeggiare la vittoria di Robben, non certo la sua.
martedì 28 febbraio 2012
Inutile ma prestigiosa
Dall'anno prossimo pare che venga ridotto il numero di impegni delle squadre Nazionali per cui quella di domani contro l'Inghilterra sarà probabilmente l'ultima gara con etichetta "l'inutile amichevole di febbraio". Per fortuna l'avversario di prestigio e la cornice di Wembley dovrebbero bastare a garantire impegno e interesse.
L'Olanda viene da tre partite consecutive senza vittorie. In tempi recenti di peggio riuscì a fare solo Rijkaard nel famigerato 1999, anno in cui non riuscì a vincere nemmeno uno dei 9 match disputati. Van Marwijk proverà a invertire la tendenza con un undici di partenza che, ad eccezione dell'infortunato Van der Wiel, potrebbe essere lo stesso che si presenterà all'Europeo. Interessanti a tal proposito i ballottaggi tra de Jong e Strootman, con il secondo che mi pare abbia superato il rivale nelle preferenze del tecnico, e tra Van Persie ed Huntelaar, sempre che il sacrificato non sia qualcun altro. Ci sarà comunque spazio per tutti e non è escluso che saranno decisivi gli innesti degli ultimi arrivati Ola John e Luciano Narsingh.
L'Olanda viene da tre partite consecutive senza vittorie. In tempi recenti di peggio riuscì a fare solo Rijkaard nel famigerato 1999, anno in cui non riuscì a vincere nemmeno uno dei 9 match disputati. Van Marwijk proverà a invertire la tendenza con un undici di partenza che, ad eccezione dell'infortunato Van der Wiel, potrebbe essere lo stesso che si presenterà all'Europeo. Interessanti a tal proposito i ballottaggi tra de Jong e Strootman, con il secondo che mi pare abbia superato il rivale nelle preferenze del tecnico, e tra Van Persie ed Huntelaar, sempre che il sacrificato non sia qualcun altro. Ci sarà comunque spazio per tutti e non è escluso che saranno decisivi gli innesti degli ultimi arrivati Ola John e Luciano Narsingh.
venerdì 24 febbraio 2012
L'Ajax saluta anche l'Europa League
AZ - Anderlecht 1-0 1-0
Trabzonspor - PSV 1-2 1-4
Steaua - Twente 0-1 0-1
Ajax - Manchester Utd 0-2 2-1
Dopo il sorteggio sembrava che all'Ajax servisse un'impresa per passare il turno. Visto come sono andate le cose forse sarebbe bastata un po' più di attenzione, anche da parte del direttore di gara della partita di andata. Ad Amsterdam i lanceri giocano un buon primo tempo non concedendo nulla al Manchester e venendo ingiustamente penalizzati dalla mancata concessione di un rigore. La musica cambia nella ripresa con gli inglesi capaci di alzare notevolmente il ritmo e mettere una seria ipoteca sulla qualificazione. La superiorità mostrata non si vede però nella gara di ritorno dove il Manchester, forse rilassato dalla rete iniziale di Hernandez, appare alla portata di un Ajax orgoglioso e determinato. Un vero peccato che la rete della vittoria di Alderweireld sia giunta solo nei minuti finali e valga unicamente per il prestigio.
Davvero pochi problemi per il PSV che in Turchia si spiana la strada segnando due volte nei primi 11 minuti (Matavz e Toivonen) per poi dilagare tra le mura amiche.
Doppio confronto molto equilibrato quello tra Steaua e Twente con gli olandesi vincitori grazie a un pregevole pallonetto di Ola John all'andata e a una papera del portiere rumeno al ritorno.
Sorprende l'AZ, non tanto per la qualificazione quanto per non avere subito reti in entrambe le gare risolte rispettivamente dalle reti di Maher e Martens. Al ritorno però sono servite molta fortuna (due pali colpiti dai belgi) e alcune prodezze di Esteban.
Trabzonspor - PSV 1-2 1-4
Steaua - Twente 0-1 0-1
Ajax - Manchester Utd 0-2 2-1
Dopo il sorteggio sembrava che all'Ajax servisse un'impresa per passare il turno. Visto come sono andate le cose forse sarebbe bastata un po' più di attenzione, anche da parte del direttore di gara della partita di andata. Ad Amsterdam i lanceri giocano un buon primo tempo non concedendo nulla al Manchester e venendo ingiustamente penalizzati dalla mancata concessione di un rigore. La musica cambia nella ripresa con gli inglesi capaci di alzare notevolmente il ritmo e mettere una seria ipoteca sulla qualificazione. La superiorità mostrata non si vede però nella gara di ritorno dove il Manchester, forse rilassato dalla rete iniziale di Hernandez, appare alla portata di un Ajax orgoglioso e determinato. Un vero peccato che la rete della vittoria di Alderweireld sia giunta solo nei minuti finali e valga unicamente per il prestigio.
Davvero pochi problemi per il PSV che in Turchia si spiana la strada segnando due volte nei primi 11 minuti (Matavz e Toivonen) per poi dilagare tra le mura amiche.
Doppio confronto molto equilibrato quello tra Steaua e Twente con gli olandesi vincitori grazie a un pregevole pallonetto di Ola John all'andata e a una papera del portiere rumeno al ritorno.
Sorprende l'AZ, non tanto per la qualificazione quanto per non avere subito reti in entrambe le gare risolte rispettivamente dalle reti di Maher e Martens. Al ritorno però sono servite molta fortuna (due pali colpiti dai belgi) e alcune prodezze di Esteban.
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