Gli Europei sono storicamente ostici per i vice campioni del mondo che nella manifestazione continentale successiva al Mondiale hanno puntualmente rimediato delusioni e uscite di scena anticipate. L'Olanda del 2012 segue a ruota la Francia del 2008 e la Germania del 2004 ma l'elenco sarebbe talmente lungo da rendere quasi inutile l'analisi di un caso particolare.
Come è possibile che una squadra con la stessa guida tecnica, gli stessi giocatori, possa subire nell'arco di due soli anni un'involuzione tale da portarla da seconda al mondo a non valere le prime otto in Europa?
Visti i numerosi casi che hanno convolto le scuole e le culture più diverse, sembrerebbe che la ragione possa essere solo di natura psicologica. La debolezza prettamente umana del selezionatore che non ha il coraggio di rinunciare a giocatori con i quali aveva condiviso la precedente, splendida esperienza. La debolezza prettamente umana degli stessi giocatori ai quali la finale mondiale ha tolto la necessaria umiltà e regalato la fallace sicurezza che i risultati arriveranno comunque. Un tale mix è sufficiente a spiegare la débacle molto più che le analisi tecniche sul modulo o sulla scelta dei giocatori.
Certo, i campanelli d'allarme c'erano stati. A novembre contro Svizzera e Germania si era stati inguardabili. Ancora un mese fa si era stati battuti da una modestissima Bulgaria ma non c'è nulla da fare: affinché un uomo possa abbandonare le proprie, radicate convinzioni è necessario che sbatta la faccia contro i suoi stessi errori e si faccia male. Le gare amichevoli non sono purtroppo in grado di procurare un dolore sufficiente. Per quello serve un Europeo (o un Mondiale). E ora che il dolore c'è stato serve a poco discutere quali ne siano state le cause. Si deve solamente pensare a ripartire, decisi con tutte le forze a non provarlo più.
Ma chi ci sarà alla ripartenza? Di sicuro non Van Marwijk, inevitabile dimissionario, mentre i giocatori, ad eccezione dell'ormai pensionabile Van Bommel, saranno ancora gli stessi e il mio sogno di non rivedere più in maglia arancione gli indisponenti Van Persie, Van der Vaart e Van der Wiel rimarrà tale. Dipenderà comunque dal nuovo CT sul cui nome i media olandesi si stanno sbizzarrendo più o meno sensatamente. Nell'ultima lista erano presenti, ordinati dal più al meno gradito secondo le mie preferenze, Adriaanse, Van Gaal, Hiddink, R.Koeman, de Boer, Rijkaard, Gullit.
Come è possibile che una squadra con la stessa guida tecnica, gli stessi giocatori, possa subire nell'arco di due soli anni un'involuzione tale da portarla da seconda al mondo a non valere le prime otto in Europa?
Visti i numerosi casi che hanno convolto le scuole e le culture più diverse, sembrerebbe che la ragione possa essere solo di natura psicologica. La debolezza prettamente umana del selezionatore che non ha il coraggio di rinunciare a giocatori con i quali aveva condiviso la precedente, splendida esperienza. La debolezza prettamente umana degli stessi giocatori ai quali la finale mondiale ha tolto la necessaria umiltà e regalato la fallace sicurezza che i risultati arriveranno comunque. Un tale mix è sufficiente a spiegare la débacle molto più che le analisi tecniche sul modulo o sulla scelta dei giocatori.
Certo, i campanelli d'allarme c'erano stati. A novembre contro Svizzera e Germania si era stati inguardabili. Ancora un mese fa si era stati battuti da una modestissima Bulgaria ma non c'è nulla da fare: affinché un uomo possa abbandonare le proprie, radicate convinzioni è necessario che sbatta la faccia contro i suoi stessi errori e si faccia male. Le gare amichevoli non sono purtroppo in grado di procurare un dolore sufficiente. Per quello serve un Europeo (o un Mondiale). E ora che il dolore c'è stato serve a poco discutere quali ne siano state le cause. Si deve solamente pensare a ripartire, decisi con tutte le forze a non provarlo più.
Ma chi ci sarà alla ripartenza? Di sicuro non Van Marwijk, inevitabile dimissionario, mentre i giocatori, ad eccezione dell'ormai pensionabile Van Bommel, saranno ancora gli stessi e il mio sogno di non rivedere più in maglia arancione gli indisponenti Van Persie, Van der Vaart e Van der Wiel rimarrà tale. Dipenderà comunque dal nuovo CT sul cui nome i media olandesi si stanno sbizzarrendo più o meno sensatamente. Nell'ultima lista erano presenti, ordinati dal più al meno gradito secondo le mie preferenze, Adriaanse, Van Gaal, Hiddink, R.Koeman, de Boer, Rijkaard, Gullit.
Nessun commento:
Posta un commento