giovedì 11 settembre 2008

Macedonia - Olanda 1-2


Robben si riprende il posto nell'undici di partenza per quella che, almeno in assenza di Sneijder, Van Marwijk ritiene la formazione titolare.
Nella prima mezz'ora è la confusione a farla da padrona con gli olandesi che sembrano avere impostato la gara sperando nella giocata individuale o in qualche rimpallo. Proprio da una palla vagante nasce l'unica occasione da rete con Robben che, servito con precisione da Van der Vaart, si addormenta solo davanti al portiere finendo per calciare fuori. Il resto è caratterizzato da giocate fumose degli stessi Robben e Van der Vaart, da irritanti lanci in area di Van Bommel con la difesa avversaria schierata, dall'assenza non giustificata di Van Persie che sembra incollato alla linea laterale destra. Solo nel finale di prima frazione con la Macedonia che cede qualche metro si riesce a controllare il gioco con maggiore facilità senza tuttavia essere in grado di creare nulla e dovendo ringraziare la buona sorte quando, nell'unica azione macedone degna di nota, l'arbitro annulla un gol di Pandev per millimetrico fuorigioco.
Il secondo tempo si apre con l'immediato vantaggio olandese: Van der Vaart è lesto a servire Robben sul cui cross, deviato da un difensore, si avventa di testa Heitinga che non dà scampo al portiere avversario. L'Olanda sembra ora rinfrancata e il livello di gioco diventa quasi accettabile. Al quarto d'ora giunge il raddoppio (bravo Van Bommel a liberare Van der Vaart, bravissimo quest'ultimo nel controllo e nel tiro) dopo il quale però gli olandesi si siedono regalando l'iniziativa ai padroni di casa. Pandev è un pericolo costante e al 66esimo Stekelenburg deve superarsi per evitare la rete. Nulla può però una decina di minuti più tardi quando lo stesso Pandev trasforma un rigore causato da una trattenuta di Huntelaar. Il finale è all'arma bianca, non mancano le mischie pericolose e qualche sofferenza di troppo ma si riesce ad arrivare indenni al triplice fischio.

martedì 9 settembre 2008

Under 21: cocente delusione


Dopo avere vinto le prime 5 partite del girone di qualificazione senza incassare neppure una rete, solo un suicidio collettivo poteva impedire alla nazionale di Foppe de Haan di accedere ai play-offs che tra un mese decideranno le finaliste dell'europeo. Quello che però sembrava impossibile si è via via materializzato. La sconfitta casalinga contro la Svizzera e, quando una vittoria avrebbe dato la matematica vittoria del girone, il pareggio contro la Norvegia incassato al 90esimo, avevano riportato in gioco gli svizzeri che si sarebbero giocati tutto nello scontro diretto previsto nell'ultima giornata.
Nella partita decisiva l'Olanda regge 86 minuti prima che un rigore sancisca la più dolorosa delle eliminazioni. Come ulteriore beffa gli olandesi finiscono quinti nella classifica delle ripescate (ne passavano 4) dando definitivamente addio alla possibilità di difendere il titolo.

domenica 7 settembre 2008

Olanda - Australia 1-2


Rispetto al match contro i russi manca il solo Robben, infortunato dell'ultima ora, che viene sostituito da Babel come centrocampista avanzato di sinistra.
Al primo affondo l'Olanda è già in vantaggio con Huntelaar che chiude alla perfezione un'azione avviata sulla sinistra da Mathijsen e rifinita da Babel. Si penserebbe ad una partita in discesa ma gli olandesi sono incapaci di sviluppare altre trame offensive e trotterellano anzi per il campo regalando agli australiani l'iniziativa. Dal punto di vista difensivo si ha però il merito di tenere i reparti molto vicini impedendo agli avversari di avanzare agevolmente e costringendoli invece a innocui lanci lunghi. Solo al 35esimo arriva la seconda conclusione olandese (debole colpo di testa di Huntelaar) ma nei restanti minuti prima dell'intervallo l'Australia è padrona del campo. Si comincia con Stekelenburg che compie un autentico miracolo su Holman e, dopo altre due occasioni meno nitide, si finisce con un avventato retropassaggio di Heitinga e il susseguente intervento disperato dello stesso Stekelenburg che stende Kennedy per l'inevitabile rigore con espulsione annessa. Timmer non fa il miracolo su Kewell e l'1-1 appare come risultato più giusto.
Sacrificato Huntelaar e con Kuyt al posto di un deludente Van Persie, l'Olanda si presenta nel secondo tempo con un 4-2-3-0 nel tentativo di non dare punti di riferimento alla retroguardia avversaria. L'impegno ora c'è ma le idee continuano a scarseggiare e non si riesce a creare una sola occasione da rete. L'Australia non si limita a controllare e in una sortita offensiva trova anche il vantaggio al minuto 75 quando Mathijsen si perde Kennedy che di testa non ha difficoltà a superare Timmer. Negli ultimi minuti un assalto tanto volenteroso quanto confusionario che frutta una palla gol clamorosa a Kuyt ma che non riesce ad evitare la prima sconfitta casalinga dopo quasi 3 anni.

venerdì 5 settembre 2008

Chi ben comincia...


Manca meno di una settimana alla prima gara che conta dell'era Van Marwijk. Dopo l'antipasto di domani contro l'Australia sarà infatti la trasferta in Macedonia di mercoledì prossimo a dare il via alla corsa olandese verso il mondiale sudafricano.
Non si può dire che le convocazioni abbiano fornito argomenti di discussione essendo praticamente identiche a quelle della gara contro i russi (ai 19 di allora è stato aggiunto Babel). Il modulo non è più una sorpresa. Le dichiarazioni dell'allenatore sono apparse moderate, per nulla spavalde, impossibili da criticare. Per avere qualcosa da dire non mi resta che aspettare il calcio giocato.