sabato 31 maggio 2014

Olanda - Ghana 1-0


Kongolo vince il ballottaggio tra i difensori e si guadagna un posto tra i 23. Tutte previste le altre esclusioni, compresa quella di Promes al quale non è bastata una tripletta in settimana con l'under-21 per farsi preferire all'esperto Kuyt.
Il 5-2-3 (o 5-3-2 a seconda di come viene considerato Sneijder) schierato contro il Ghana potrebbe benissimo essere quello che Van Gaal proporrà nell'esordio mondiale con Blind nuovamente sulla fascia sinistra e De Guzman ad affiancare de Jong.
L'Olanda comincia molto aggressiva in fase di non possesso e proprio da una palla recuperata nella metacampo avversaria nasce l'azione che la porta in vantaggio dopo nemmeno 5 minuti: Sneijder triangola con Robben in velocità e, trovatosi davanti al portiere, serve un preciso assist a Van Persie che realizza da pochi passi a porta vuota. Sarà il leit-motiv del primo tempo con gli olandesi in evidenti difficoltà quando si tratta di impostare ma pericolosissimi una volta rubata palla agli avversari. Nel prosieguo di frazione è Robben a graziare per due volte la retroguardia ghanese su altrettante ripartenze, prima mettendo incredibilmente a lato un assist di Blind, poi allungandosi troppo il pallone ben imbeccato da Janmaat. E non è un caso che siano stati i terzini ad entrare in queste azioni da gol visto che il nuovo modulo prevede che giochino in posizione molto più avanzata.
Un diagonale dello stesso Robben, stavolta respinto dal portiere, chiude il tempo con quella che resterà l'ultima conclusione di una certa pericolosità. Nella ripresa infatti nessuna delle squadre riesce ad affondare i colpi e la gara rimane giocata esclusivamente a centrocampo tra errori e noia.
De Guzman, sul quale contavo molto, ha giocato in modo ordinato ma senza incidere. Da lui vorrei maggiore coraggio. La difesa è andata ancora una volta bene. Avrà tratto giovamento dal nuovo modulo, come mi auguro, o dipenderà dalla pochezza degli avversari? Presto avremo la risposta.

venerdì 30 maggio 2014

All'ultimo taglio

Prima della gara contro il Ghana, in programma domani sera al De Kuip, Van Gaal diramerà la lista dei 23 convocati per la coppa del mondo. Saranno 7 i calciatori tagliati dai 30 che hanno preso parte al ritiro pre-mondiale in Portogallo.
Oltre a Van der Vaart, out per problemi al polpaccio (mi spiace per l'uomo ma il giocatore aveva già fatto il suo tempo), sono praticamente nulle le speranze di sopravvivere al taglio per il portiere Zoet e per Trindade de Vilenha. In difesa solo uno si salverà tra Kongolo, Van Aanholt e Rekik mentre gli ultimi due nomi verranno probabilmente scelti tra gli attaccanti con Promes e Boetius "favoriti" anche se mi è difficile trovare una giustificazione all'eventuale presenza di Kuyt in Brasile.

mercoledì 28 maggio 2014

Olanda - Ecuador 1-1


La prima delle tre amichevoli premondiali (le altre saranno contro Ghana e Galles) segna l'esordio del modulo 5-2-3 (o 3-4-3 se letto in maniera più offensiva) che Van Gaal ha deciso di adottare dopo l'infortunio di Strootman e la fragilità del reparto arretrato dimostrata nelle gare disputate contro avversari di alto livello.
Trovo che la scelta, pur molto criticata dai puristi, sia in realtà molto saggia e il mio unico appunto sta nell'idea del tecnico di affiancare a de Jong un ex-difensore come Blind diminuendo ulteriormente il numero di giocatori che possono diventare un fattore offensivamente.
Naturalmente la formazione schierata contro l'Ecuador (solo giocatori dell'Eredivisie con l'aggiunta di Van Persie) va presa con le molle ma ho spesso sottolineato che la presenza di Danny Blind nello staff sia una sorta di garanzia per l'utilizzo del figlio come titolare. Se insomma non sarà terzino sinistro (Van Aanholt, nella ripresa, mi è parso preferibile a Kongolo), sarà di sicuro tra i centrocampisti.
La gara mi ha dato ragione evidenziando le carenze di Clasie e Blind sia nella fase di contenimento che, soprattutto, quando si doveva ribaltare il fronte d'azione. Entrambi troppo lenti, troppo imprecisi e incapaci di quelle accelerazioni che possono creare superiorità numerica.
Ingiudicabile la difesa che schierava, da destra a sinistra, Janmaat, Veltman, de Vrij, Martins Indi e l'esordiente Kongolo. Una sola incertezza, ancora nei minuti iniziali, quando Veltman non aggancia un pallone filtrante, Janmaat non sale tenendo in gioco Montero che non ha difficoltà a superare Cillessen da pochi passi. Per il resto normale amministrazione con l'Ecuador che è stato raramente in grado di farsi vedere nella metacampo olandese.
In avanti Van Persie che ha impattato verso la fine del primo tempo sfruttando al meglio un ottimo assist di Clasie, è stato affiancato da Wijnaldum e da Depay. Quest'ultimo è stato di gran lunga il migliore dei suoi, l'unico elemento fantasioso e frizzante che ha spesso predicato nel deserto.
Nessun commento sul secondo tempo che, tra ritmi bassissimi e interruzioni continue per sostituzioni ecuadoregne, non ha visto un'azione degna di questo nome. Per le amichevoli sarebbe forse il caso di pensare alla formula dei triangolari estivi.

venerdì 23 maggio 2014

Secondi con rammarico




I rimpianti sono inevitabili quando si vincono le prime quattro partite della fase finale segnando 15 reti e si perde poi la finalissima ai rigori contro la stessa squadra (l'Inghilterra) che si aveva già superato per 2-0 in precedenza. 
L'europeo disputato dall'Under-17 nei semideserti stadi maltesi è stato però positivo e ha confermato, anche sotto la guida del neo CT Maarten Stekelenburg (solo omonimo del portiere), i progressi del calcio giovanile olandese, capace di raggiungere la finale della manifestazione continentale per tre volte negli ultimi quattro anni.
Tra i migliori della squadra segnalo l'ala del PSV Bergwijn e il centrocampista del Feyenoord Schuurman.

lunedì 12 maggio 2014

Quasi sempre ritornano



Come era prevedibile, l'avventura di Van Gaal alla guida della Nazionale durerà solo un biennio, il periodo necessario per conquistare, peraltro con autorevolezza, la qualificazione al mondiale e, in un certo senso, riscattarsi personalmente dopo il disastro del 2002. 
Andrà ad allenare una squadra di club, probabilmente in Premier, lavoro che preferisce e che gli è senza dubbio più congeniale. 
Lo sostituirà Hiddink che, come il suo predecessore, torna alla Nazionale una seconda volta dopo averla condotta dal '95 al '98. 
Allora i risultati furono egregi: quarti di finale all'europeo con una squadra falcidiata da infortuni e tuttavia eliminata solo ai rigori, semifinali al mondiale con una delle migliori nazionali di sempre per gioco e compattezza. Sarà molto difficile fare meglio ma sono certo che con Guus in panchina le prestazioni al prossimo europeo saranno di tutt'altro spessore rispetto a quelle di due anni fa.

sabato 3 maggio 2014

Il poker è servito

1 Ajax 34 20 11 3 71 69 28
2 Feyenoord 34 20  7 7 67 76 40
3 Twente 34 17  12 5 63 72 37
4 PSV 34 18  5 11 59 60 45
5 Heerenveen 34 16  9 9 57 72 51
6 Vitesse 34 15  10 9 55 65 49
7 Groningen 34 14  9 11 51 57 53
8 AZ 34 13  8 13 47 54 50
9 ADO 34 12  7 15 43 45 64
10 Utrecht 34 11  8 15 41 56 54
11 PEC 34 9  13 12 40 47 49
12 Cambuur 34 10  9 15 39 40 50
13 Go Ahead Eagles 34 10  8 16 38 45 69
14 Heracles 34 10  7 17 37 45 59
15 NAC 34 8  11 15 35 43 54
16 RKC 34 7  11 16 32 44 64
17 NEC 34 5  15 14 30 54 82
18 Roda 34 7  8 19 29 44 69

In una Eredivisie sempre più livellata verso il basso, a fare festa è ancora una volta, la quarta consecutiva, la premiata ditta Ajax-de Boer. Non è stata stavolta una marcia irresistibile da parte dei lancieri la cui leadership però non è mai stata minimamente messa in discussione.
Dopo il prevedibile calo del Vitesse, sono stati Twente e soprattutto Feyenoord a cercare di insediare fino all'ultimo l'Ajax. La squadra di Koeman ha alzato bandiera bianca solo alla penultima giornata garantendosi però i preliminari di Champions.
La delusione maggiore è ancora una volta il PSV, mai in corsa per le posizioni di testa, che solo grazie ad un buon finale di stagione riesce a centrare l'obiettivo minimo dell'Europa League senza passare dai playoffs.
Si aggiudica il titolo dei cannonieri l'islandese Finnbogason (Heerenveen) con 28 centri, cinque in più di Pellé che in quel di Rotterdam si riconferma ad egregi livelli.