domenica 26 dicembre 2004

Auguri a tutti!


La nazionale tornerà il 9 febbraio con un'interessante amichevole a Birmingham contro l'Inghilterra. Fino ad allora non penso che aggiungerò post ma colgo l'occasione per augurare a tutti coloro che capiteranno qui un felice 2005 nel quale si possano realizzare i loro desideri, a patto che non interferiscano con la qualificazione dell'Olanda ai Mondiali :-)

martedì 21 dicembre 2004

Il punto sul campionato

Ecco la situazione al termine del girone d'andata:

1AZ17 13 31 424412
2PSV171331424210
3Ajax171142374117
4Feyenoord17944314223
5FC Utrecht17845282319
6SC Heerenveen17845283028
7Vitesse17836272823
8Roda JC17755263226
9NAC17755262733
10Willem II17647222225
11RKC Waalwijk17566212123
12FC Groningen17548192433
13FC Twente175 39181925
14NEC17458172024
15ADO Den Haag174310152128
16FC Den Bosh17231291043
17De Graafschap17151181743
18RBC Roosendaal17221381745
La prima sconfitta stagionale del PSV, giunta proprio nell'ultima giornata di andata ad opera del Roda, consente all'AZ di raggiungerlo in vetta. L'Ajax si presenta al giro di boa a -5 dalla coppia di vertice ma con ampie possibilità di riportarsi in gioco. Altamente improbabile che ci riesca il Feyenoord per il quale si prospetta comunque un quarto posto. La lotta per l'ultimo posto UEFA disponibile sembra ristretta a cinque squadre con l'Heerenveen che appare favorito anche se non è da sottovalutare il Vitesse. In coda si è risollevato il Den Haag che ha messo un buon margine tra sé e i playout distanziando le ultime tre tra le quali uscirà la squadra che retrocederà direttamente.

venerdì 17 dicembre 2004

Il cammino dei club in Europa


Per la prima volta nella sua storia l’Olanda finisce l’anno solare con ancora 5 club in lizza nelle coppe europee. E’ un record comunque molto relativo perché in passato a questo punto della stagione rimanevano in lizza solo 8 squadre per competizione mentre adesso la Champions è allineata ancora agli ottavi, la UEFA addirittura ai sedicesimi.
Vediamo nel dettaglio come ogni squadra si è comportata con le rispettive prospettive.

PSV: riesce a superare un girone di Champions al nono tentativo. Il merito maggiore è di Hiddink che ha impostato una squadra molto solida in difesa ben sapendo che l’attacco non aveva una grande forza d’urto. Finora nelle partite decisive ha pagato ma battere un grande club sarà un’impresa.

Ajax: una Champions disastrosa (4 sconfitte in 6 partite) ma la fortuna di avere trovato nel girone una squadra debole come il Maccabi con la quale ha prevalso negli scontri diretti. Sarà in UEFA e con un paio di acquisti attesi per gennaio oltre che con la ritrovata vena dei suoi migliori giocatori, può andare lontano.

Feyenoord: supera il girone di UEFA senza eccessivi problemi confermandosi quella squadra ostica e difficile da battere che 3 anni fa aveva vinto il trofeo. E’ una squadra che in attacco è in grado di far male e se Gullit rinuncerà alle solite scelte assurde potrà ancora togliersi delle soddisfazioni.

AZ: finisce il girone UEFA con una sconfitta che mette fine a una serie di 12 vittorie consecutive (9 in campionato, 3 in Europa) ma era già ampiamente qualificata. Se anche in primavera riuscirà a mantenere lo stesso dinamismo e la stessa freschezza atletica sarà dura per chiunque buttarla fuori.

Heerenveen: la sua è stata una qualificazione sorprendente e anche abbastanza fortunosa (vedasi partita di Zagabria) ma impreziosita da una bella vittoria con lo Stoccarda. Troppo debole, soprattutto in trasferta, per potere ambire a traguardi più prestigiosi.

Utrecht: dopo il turno preliminare 4 partite, 4 sconfitte. Un’esperienza da dimenticare anche se non si poteva chiedere molto di più a una squadra che staziona intorno a metà classifica dell’Eredivisie.

sabato 4 dicembre 2004

AZ, 24 anni dopo


Alkmaar non è certo una delle principali città olandesi e soprende che sia stata la sua squadra di calcio l’unica in grado negli ultimi 40 anni di sottrarre un campionato alle tre grandi storiche.

Era la stagione 1980-81. L’AZ, allora ancora AZ’67, era stata fondata solo 13 anni prima dalla fusione tra l’Alkmaar ’54 e l’FC Zaanstreek (cittadina a pochi chilometri dalla stessa Alkmaar). L’obiettivo dichiarato degli ambiziosi proprietari (i fratelli Molenaar) era di vincere qualche trofeo e, dopo la promozione in Eredivisie avvenuta nel ’72, misero anno dopo anno le basi per centrarlo. Accanto a un campione esperto come van Hanegem arrivarono ad Alkmaar giovani molto promettenti come Hovenkamp, Metgod, Spelbos, Peters, Kist e i primi frutti furono raccolti nel 1978 con la conquista della Coppa d’Olanda. Nello stesso anno venne ingaggiato come tecnico Georg Kessler e fu questa la mossa decisiva a permettere il definitivo salto di qualità.

Tre anni dopo l’AZ’67 dominò la stagione come neppure l’Ajax dei tempi d’oro fu in grado di fare conquistando il titolo a 6 giornate dalla fine del campionato con una storica vittoria a Rotterdam sul Feyenoord per 5-1.

Sfortuna volle che solo tre giorni dopo fosse in programma la finale di andata della coppa UEFA. I giocatori si presentarono a Ipswich dopo notti di baldoria (per usare un eufemismo) e incassarono un pesante 3-0. La partita di ritorno fu comunque memorabile con gli olandesi mai domi nella ricerca di una rimonta impossibile. Terminò 4-2 . Il miracolo non riuscì e questo rimase l’unico neo di una stagione straordinara conclusasi con la conquista per la seconda volta della Coppa d’Olanda.

L’anno seguente, nel secondo turno di Coppa dei Campioni, il doppio confronto con i detentori del Liverpool fu un’altra sfida indimenticabile: 2-2 ad Alkmaar e 3-2 per i Reds all’Anfield con il gol decisivo segnato a una manciata di minuti dallo scadere.

Alla fine della stagione vinse ancora la Coppa d’Olanda ma fu quello il canto del cigno di una squadra che nell’estate successiva, causa forti problemi economici della proprietà, perse l’allenatore e tutti i suoi pezzi migliori. La crisi era irreversibile e non bastò spuntare il 67 dal nome per arrestarla.

Nel 1988 ci fu l’inevitabile retrocessione e solo una decina di anni più tardi l’AZ riuscì a riaffacciarsi in Eredivisie. I meriti furono tutti del nuovo proprietario, il banchiere Dirk Scheringa, la cui politica, seguendo l’orma dei fratelli Molenaar, era acquistare per la squadra giovani interessanti su cui i grandi club non avessero ancora messo gli occhi. Ma le analogie con il passato non si fermano qui: dopo 5 anni di centro classifica nel massimo campionato viene ingaggiato come tecnico Co Adriaanse, capace di portare in Champions League il Willem II, nella speranza che possa fare lo stesso con l’AZ. L’anno scorso si conclude con un ottimo quinto posto e la conseguente qualificazione in Coppa UEFA mentre nell’anno in corso sta stupendo tutti sia in Olanda che in Europa.
Non so se reggerà. Nessuno lo può sapere. Di certo si è ritornati a parlare di AZ Alkmaar e, dopo i numerosi anni bui, può essere considerato già un successo.

lunedì 29 novembre 2004

Una finestra sull'Under 21

 

In concomitanza con le gare della nazionale maggiore si sono disputate anche le prima gare di qualificazione all’Europeo Under 21.
Pur non essendo mai andata bene in questa competizione l’Olanda è partita con il piede giusto. Al pareggio casalingo a reti bianche contro la Repubblica Ceca sono seguite la vittoria in Macedonia per 2-0 (doppietta di John) e quella con la Finlandia per 4-1 (in rete van Mosselveld, El Hamdaoui, Huntelaar e van Persie su rigore).
L’allenatore Foppe de Haan ha impostato la squadra con un classico 4-3-3 molto spregiudicato con un terzino ex-ala (Braafheid) e un centrocampista centrale offensivo come van Persie.
In porta gioca Waterman (Heerenveen), addirittura terzo portiere nella sua squadra di club.
I centrali della difesa sono van Mosselveld (Willem II) e Kruiswijk (Groningen). Terzino destro gioca Verhaegh (Den Bosh) mentre a sinistra Braafheid (Utrecht) ha spiccate attitudini offensive.
A van Persie (Arsenal) è stato affidato per la sua esperienza (sono almeno 3 anni che gioca ad alto livello) il compito di perno del centrocampo pur non essendo certo il suo ruolo naturale. Ai suoi lati giostra la coppia del Vitesse Hofs e Schaars con in alternativa Mathijssen (Willem II).
In attacco a destra gioca il talentuoso de Ridder (Ajax) mentre a sinistra ha trovato sempre più spazio El Hamdaoui (milita in seconda divisione nell’Excelsior) ai danni di Huntelaar (Heerenveen).
John (Fulham), l’unico ad avere una presenza nella nazionale maggiore, dopo essere stato trascurato nella prima partita sta diventando il centravanti imprescindibile per la squadra.

domenica 21 novembre 2004

La situazione

 Netherlands431010310
 Romania531110510
 Finland53021069
 Czech Republic4301629
 Macedonia FYR5113674
 Andorra41032113
 Armenia50142121

mercoledì 17 novembre 2004

Andorra - Olanda 0-3



La sorpresa è van Galen, convocato all’ultimo minuto ed esordiente, inserito subito titolare al posto di van Bommel. In difesa Melchiot va a destra, Ooijer e Cocu al centro mentre a sinistra si rivede van Bronckhorst. Kuijt vince il ballottaggio con Castelen per il ruolo di attaccante di destra.




 © http://www.oranjefotoside.nl/



Non sono queste le partite che possono dare grandi indicazioni ma tutta l’Olanda è apparsa poco ispirata con il solo Robben a cercare di dare un po’ di vivacità. Non è un caso che ci sia il suo zampino in tutte e tre le reti.
Dopo il 2-0 del primo tempo (a segno Cocu di testa e Robben con un tiro dal limite) mi sarei aspettato un maggior numero di reti nella ripresa come solitamente avviene contro squadre mediocri. Andorra è invece rimasta sempre molto chiusa e, agevolata dalla poca creatività degli olandesi, li ha contenuti senza troppi affanni  incassando il 3-0 a dieci minuti dalla fine (gol di Sneijder perfettamente liberato da un colpo di testa di van Hooijdonk).
Da notare che van Nistelrooy è stato sostituito da Makaay già nel primo tempo per una botta all’anca mentre nel finale c’è stato spazio anche per il secondo esordio di giornata, quello di Mathijsen.


domenica 14 novembre 2004

Ultimo appuntamento dell'anno






 


Mercoledì contro Andorra (si giocherà al Mini Estadi di Barcellona) i 3 punti non dovrebbero essere un problema. Sarà però interessante vedere come van Basten imposterà la squadra tenendo conto che ben 6 dei titolari contro la Finlandia un mese fa sono rilegati in panchina nelle rispettive squadre di club.


In difesa Bouma e de Jong sono infortunati, Heitinga non convocato per scelta tecnica, Davids che era nuovamente candidato a coprire la fascia sinistra non è al meglio. Si rivedono Boulahrouz dopo la giornata di squalifica e Melchiot (ottimo il suo inizio di Premier nelle fila del Birmingham) oltre al centrale dell’AZ Mathijsen alla sua prima convocazione. Almeno uno dei 3 sarà di certo tra gli undici partenti.


A centrocampo mancherà l'infortunato van der Vaart (al suo posto è stato convocato un altro AZ, van Galen) per cui le 3 maglie dovrebbero essere di Landzaat, van Bommel e Sneijder mentre in attacco sono curioso di vedere chi tra Castelen e Kuijt lascerà il posto a Robben ripresosi alla grande dall’infortunio.

giovedì 14 ottobre 2004

Olanda - Finlandia 3-1

Dopo i 2 punti lasciati in Macedonia siamo già a un match che è imperativo vincere.
Van Basten lo sa e schiera una squadra molto offensiva. La difesa torna a 4 con de Jong a destra, Davids inusuale terzino sinistro e Cocu ad affiancare Heitinga al centro. A centrocampo viene riproposto Van der Vaart dal primo minuto mentre a Van Bommel viene preferito il più offensivo Landzaat (sarà un'ottima scelta). Sneijder viene avanzato praticamente a ridosso delle punte mentre al centro dell'attacca Van Nistelrooy riprende il suo posto dopo due giornate di squalifica.
Passa un quarto d'ora e la Finlandia gela l'Amsterdam Arena con un gol rocambolesco. Da quel momento si vede un'Olanda finalmente sbloccata che comunque deve affidarsi a tiri dalla distanza. Landzaat in particolare spara bordate senza fortuna da tutte le posizioni prima che Sneijder faccia centro. Subito dopo Van Nistelrooy ci regala il vantaggio appoggiando in rete una palla che danzava nell'area piccola in seguito a una traversa colpita da Kuijt.
Il secondo tempo partiamo ancora piano e la Finlandia ha due buone occasioni per pareggiare prima che ancora Ruud metta il 3 a 1 con un tiro dal limite.

lunedì 11 ottobre 2004

Macedonia - Olanda 2-2

Come logica ci si aspettava una formazione iniziale con Bouma al posto dell'infortunato Ooijer e Makaay (in formissima) al posto del pur positivo van Hooijdonk.
Van Basten decide invece di rinunciare, oltre che a Makaay, anche a Heitinga e van der Vaart ai quali vengono preferiti Boulahrouz e il lentissimo Cocu. Riesce così ad appiopparci la prima delusione della sua gestione non tanto per il risultato quanto per il gioco.
Sembrava di rivedere l'Olanda lenta e impacciata dell'ultimo Europeo con in più diverse distrazioni difensive.
Solo dopo un'ora di gioco, con gli ingressi di Makaay e van der Vaart (ma guarda un po'!) si vede un maggiore dinamismo. Si riesce pure ad andare in vantaggio con il primo gol in nazionale di Kuijt (l'1 a 0 era stata una papera del portiere su angolo di Sneijder) ma pochi minuti dopo la difesa regala ai macedoni il secondo pareggio. Giusto.

domenica 12 settembre 2004

Dimostrazione di intelligenza

Che alcuni giocatori dovessero essere messi da parte non ci voleva molto per capirlo eppure è dovuto arrivare Van Basten per metterlo in pratica.
Eliminando veri e propri pesi morti per la squadra come gli indisponenti Seedorf e Kluivert o il confusionario Van der Meyde ne ha tratto beneficio tutto il gruppo che, pur senza fenomeni, ha meritato applausi per l'impegno profuso.

 

Rendendosi poi conto di non avere terzini sinistri all'altezza (il fatto che sia stato ancora convocato Van Bronckhorst la dice tutta), Van Basten ha varato un modulo con tre soli difensori (contro una squadra non certo debole in avanti) giocando con quasi quattro attaccanti e soprattutto con una mentalità offensiva.
Spero solo che continui così, senza paura. Contro i cechi ci è senza dubbio andata bene al di là dei nostri meriti ma la strada è quella giusta.

venerdì 10 settembre 2004

Olanda - Repubblica Ceca 2-0


L'undici di partenza è quello previsto con de Jong al posto di Boulahrouz come difensore di sinistra. A destra c'è Heitinga e al centro Ooijer.
Il centrocampo è quello che avevo sempre sperato con in pratica tre centrali (Sneijder più a destra, Van Bommel al centro e Davids più a sinistra) e Van der Vaart leggermente più avanzato e libero di svariare.
In attacco Castelen viene impiegato a sinistra, Kuijt a destra. Van Hooijdonk punta centrale.





Chiariamo subito un fatto: non è stata una grande Olanda e la vittoria tutt'altro che netta ma si è visto un bel gruppo che si è dato molto da fare (dinamismo, sacrificio, movimenti senza palla) e che fa ben sperare per il futuro.
Tanto meglio che siano arrivati anche i 3 punti per i quali occorre comunque ringraziare Van der Sar (sullo 0 a 0 ci salva almeno in tre occasioni) e Merk (sull'1 a 0 non vede un netto fallo da rigore di de Jong su Baros).
Van Hooijdonk firma una doppietta facile facile (assist di Van der Vaart e Kuijt) e mi fa molto piacere: lui è del '69 ma di dare l'addio alla nazionale dopo l'Europeo non gli è mai passato per la testa.


mercoledì 8 settembre 2004

Si comincia


Sono solo 18 i convocati per la gara contro i cechi. Sono stati mandati a casa Denneboom, John, Van den Bergh, Zenden e Kromkamp.
Portieri: Van der Sar, Stekelenburg
Difensori: Bouma, Ooijer, Heitinga, Hofland, Boulahrouz, de Jong
Centrocampisti: Van Bommel, Sneijder, Van der Vaart, Davids, Van Bronckhorst, Landzaat
Attaccanti: Van Hooijdonk, Makaay, Castelen, Kuijt

Si dovrebbe partire da un 3-4-3 con in difesa Boulahrouz, Ooijer e Heitinga, il centrocampo titolare su cui già dopo l'europeo avevo sperato e Van Hooijdonk (preferito a Makaay) affiancato a destra da Castelen e a sinistra da Kuijt. Devo dire che mi piace molto. Da notare che (anche per l'assenza forzata di Robben) fra gli undici titolari sono solo tre i giocatori (Van der Sar, Heitinga, Davids) che persero 3 a 2 dalla Repubblica Ceca meno di 3 mesi fa.

Olanda - Liechtenstein 3-0


Molti esperimenti in questa ultima amichevole prima dell'inizio delle qualificazioni mondiali.
Non convocati in quanto in non perfette condizioni fisiche Van Bronchkorst, Castelen, Heitinga, Hofland, de Jong, vengono provati Boulahrouz in un'inedita difesa a 3 insieme al rispolverato Ooijer e a Bouma e l'ala destra Denneboom. A centrocampo si rivede anche Zenden insieme agli ormai inamovibili Van Bommel, Sneijder e Davids.
Sei sostituzoni a inizio ripresa ma nessuna riguardante il reparto difensivo dove evidentemente si vuole aumentare l'intesa. Interessanti invece i cambi in attacco dove le ali Denneboom e Van den Bergh vengono sostituite da Kuijt e John.
Finisce 3 a 0 con le reti di Van Bommel, Ooijer e Landzaat. L'Olanda finisce in 10 per un infortunio muscolare a Bouma che sarà quindi in dubbio per mercoledì.

giovedì 19 agosto 2004

Svezia - Olanda 2-2


La prima Olanda della stagione si schiera con un annunciato 4-3-3.
Van der Sar; De Jong (70. Kromkamp), Heitinga, Hofland, Van Bronckhorst; Van Bommel, Davids, Van der Vaart (7. Sneijder); Castelen (76. John), Makaay, Van den Bergh.
Vanno a segno Sneijder e Van Bommel ribaltando l'iniziale vantaggio svedese. Ibrahimovic pareggia a 20 minuti dalla fine.


Una buona Olanda, viva, dinamica. Naturalmente non le si poteva chiedere schemi e gioco ma impegno sì e impegno c'è stato. Voglio essere fiducioso.

martedì 17 agosto 2004

Prime convocazioni

6 nuovi: il portiere dell'Ajax Stekelenburg, il difensore Kromkamp dell'AZ e ben 4 attaccanti esterni: Van Persie (Arsenal), Castelen (Feyenoord), Van den Bergh (Utrecht), John (Fulham), quest'ultimo preferito a Kuijt (Feyenoord), autore di un ottimo prestagione, proprio perché considerato più adatto a giocare sulla fascia.

4 ritorni: Van Bommel e Hofland che hanno saltato l'europeo per infortunio, De Jong e Landzaat.

9 conferme: Van der Sar, Heitinga, Bouma, Van Bronkhorst, Van der Vaart, Davids, Sneijder, Van Hooijdonk, Makaay.

Da notare che Seedorf, Robben e Van Nistelrooy sono infortunati mentre Van Basten ha motivato la non convocazione di Cocu e Kluivert con la loro scarsa preparazione. Nessuna parola invece su Zenden e Van der Meyde.

giovedì 5 agosto 2004

Il CT è Van Basten

Ci sarà una vera e proria Ajax connection alla guida della nazionale che dovrà portarci ai prossimi Campionati del Mondo.
Marco Van Basten CT, John Van't Schip suo assistente, Rob Witschge e Stanley Menzo nello staff tecnico.
Non credo che questo porterà a un ostracismo verso PSV e Feyenoord ma che ci sia stato un occhio di riguardo per l'Ajax è fuori di dubbio.
L'esperienza di Van Basten come allenatore è nulla. Van't Schip ha allenato il Twente per un anno conducendolo alla peggiore stagione dell'ultimo decennio. Perché allora affidare nelle loro mani la guida della nazionale?
Direi che i motivi sono due. Il primo, meno malizioso, è perché sono due persone intelligenti e da questo punto di vista la scelta è molto azzeccata (se penso che un'alternativa poteva essere Gullit mi vengono i brividi). Il secondo, forse ahimé più determinante del primo, è che sono stati consigliati alla federazione da Johann Cruyff. Anche su questo nulla in contrario ma é chiaro che così facendo la federazione ha messo a tacere sul nascere (in caso di risultati deludenti) un personaggio scomodo ma molto carismatico e popolare le cui critiche spesso severe hanno fatto traballare più di un CT.
Si parte insomma con l'intento di dare estrema tranquillità ai nuovi. La speranza è che se la meritino.
Nelle prime dichiarazioni Van Basten ha parlato di gioco offensivo e spettacolare e, purtroppo, di modulo con due punte esterne e una centrale.
Il 18 agosto ci sarà la prima amichevole contro la Svezia e vedremo quanto è stato sincero.

domenica 4 luglio 2004

Chi ci sarà a settembre?




 


E’ stata una delle più brutte nazionali olandesi degli ultimi 30 anni che se ne torna a casa senza potersi (finalmente) lamentare degli arbitraggi o della sfortuna ma solo della propria incapacità. Il rammarico è rappresentato dal fatto che la rosa era comunque molto buona ed è quindi inevitabile che venga messo sul banco degli imputati soprattutto l’allenatore.


Advocaat se ne andrà. Delle sue colpe ho già scritto partita dopo partita e ora non ha più senso farlo. Resta il rimpianto dell’ottima squadra che in novembre aveva annientato la Scozia. Da allora sono stati continuamente cambiati giocatori e moduli con l’unico risultato di generare una confusione che alla fine non ha permesso di arrivare ad una buona organizzazione di gioco.



A settembre cominceranno le qualificazioni per i mondiali del 2006. Non sarà facile con Repubblica Ceca e Romania. Proviamo ad analizzare cosa potrebbe cambiare reparto per reparto.


 




Portiere: Van der Sar aveva detto che in caso di eliminazione ai rigori contro la Svezia avrebbe abbandonato la nazionale. Perdere ancora ai rigori sarebbe stato troppo per lui. Penso che ora andrà avanti fino ai mondiali.


 




Difesa: con l’addio di De Boer, Stam e Reiziger si ricomincerà da Heitinga, Oijer (anche se è un ’74), Hofland e, probabilmente, Bouma. Sulla carta i problemi saranno ancora sulla fascia sinistra dove mi auguro si possa trovare qualcuno meglio di Van Bronckhorst e Zenden.


 




Centrocampo: punto fermo sarà Sneijder. Troveranno posto anche Van Bommel, il solito Davids e Van der Vaart. Con l’addio di Overmars sarà difficile non rivedere Van der Meyde sulla destra. Spero di essere smentito come spero con tutto il cuore di non rivedere Seedorf .


 




Attacco: dipenderà chiaramente anche dal modulo che vorrà adottare il nuovo tecnico ma i nomi saranno gli stessi: Van Nistelrooij, Makaay, Kluivert e Robben con quest’ultimo che potrebbe fare anche il quarto di centrocampo.



Mi piacerebbe un 4-4-2 con centrocampo a rombo: Van Bommel vertice arretrato, Snejder a destra, Davids a sinistra, Van der Vaart vertice avanzato.

mercoledì 30 giugno 2004

Olanda - Portogallo 1-2




 


Finalmente Overmars parte titolare al posto di Van der Meyde. Per il resto nessuna novità, ahimé nemmeno nel gioco. Come al solito quasi nulli i movimenti senza palla e lanci dalla trequarti difensiva alla ricerca delle ali o di Van Nistelrooij che risulta però troppo isolato. Quello che manca è un uomo in grado di raccordare centrocampo e attacco. Colui che dovrebbe svolgere questo compito, Seedorf, è ritornato alle sue normali penose prestazioni in maglia arancione. In difesa è un continuo soffrire dalla parte di Van Bronckhorst. Sono stato facile profeta ma le tre occasioni da gol portoghesi (una realizzata) sono tutte colpa sua.





Advocaat vuole continuare a stupirci con le sue scelte originali e ad inizio ripresa toglie Overmars (il migliore dei suoi) e inserisce Makaay. Il Portogallo raddoppia quasi subito con un gran gol di Maniche simile a quello che ci infilò Brehme ai mondiali del ’90. La partita sembra chiusa ma un’autorete la riapre e per dieci minuti il Portogallo è allo sbando. L’Olanda non ne sa approfittare (in tutta la partita Ricardo non deve compiere un solo intervento!) e fino alla fine si limiterà a lanci lunghi in area sperando nella provvidenza che, giustamente, non le dà una mano.




I miei voti:


 


Van der Sar: 6,5. Forse nell’azione del primo gol avrebbe potuto uscire ma è miracoloso in altre due circostanze.


Reiziger: 6. Buona prova in copertura. Dalla sua parte non arrivano mai pericoli.


Stam: 6. Alcune indecisioni ma nell’ultima mezz’ora fa reparto da solo.


Bouma: 5,5 Appare spesso impacciato anche se non commette errori decisivi.


Van Bronckhorst: 4,5. Sulla sua fascia gli avversari affondano come il burro. Non contento si dimentica del suo uomo su calcio d’angolo e ci costa il primo gol.


Seedorf : 4. Inguardabile. In Italia ne parlano un gran bene ma ancora non ho capito cosa sappia fare.


Cocu: 6. Si dà molto da fare anche se spesso subisce il maggiore dinamismo dei lusitani.


Davids: 6,5. Volenteroso e instancabile è l’unico che cerca di dare una scossa alla manovra con le sue accelerazioni


Overmars: 7. Inspiegabile la sua sostituzione. Solo da lui erano arrivati i pericoli per i portoghesi. Sbaglia un gol ma su un tiro al volo non facilissimo.


Van Nistelrooij: 5,5. Non si vede quasi mai ma non è colpa sua. Nell’unico tiro in porta realizza un gol che gli viene annullato per fuorigioco millimetrico (se c’era...).


Robben: 5. Fumoso e persino irritante nel suo continuo gettarsi a terra alla ricerca del fallo


 


Makaay: 5. Entra al posto di Overmars ma è fuori ruolo e non si vede mai.


Van der Vaart: 5. Altro cambio sbagliato. E’ inutile uno come lui se il centocampo è sistematicamente scavalcato con lanci lunghi.


Van Hooijdonk: n.g. Peccato per quella punizione dai 20 metri calciata sulla barriera a tempo scaduto.


 


Advocaat: 5. Ancora una volta scelte cervellotiche nei cambi ma ancora una volta è soprattutto il gioco a mancare. Per fortuna se ne andrà.


 


Arbitro Frisk: 6,5. Lascia molto giocare ma a mio giudizio fa bene e non fa torto a nessuno.


Ancora una semifinale


 


L’Olanda disputerà domani sera la sua quinta semifinale in un Campionato d’Europa. Solo Germania e U.R.S.S. ne hanno giocate altrettante.


E’ curioso che nelle precedenti quattro abbia sempre perso quando era favorita (3 volte) e vinto nell’unica occasione in cui non lo era. Potrebbe essere un buon auspicio...


Da notare inoltre che nelle occasioni in cui è stata eliminata la gara si è sempre protratta oltre il novantesimo minuto.


Nel 1976 contro la Cecoslovacchia i tempi regolamentari terminarono sull’1-1 e l’Olanda, ridotta alla fine in nove uomini per le espulsioni di Neeskens e Van Hanegem, cedette nei supplementari.


Nel 1992 l’Olanda più bella che io ricordi, con Van Basten accanto a Bergkamp, fu sorpresa da una Danimarca evidentemente sottovalutata e perse ai rigori.


Il 2000 fu l’anno del suicidio: contro un Italia impegnata solo a difendersi gli olandesi sbagliarono l’impossibile e persero ancora ai rigori.


Nell’unico precedente favorevole, datato 1988, l’Olanda ebbe la meglio per 2-1 sulla Germania che allora era padrona di casa, proprio come il Portogallo domani...

domenica 27 giugno 2004

Olanda - Svezia 5-4 (rig.)

Identica formazione dell'ultima uscita con Cocu però più arretrato come contro la Repubblica Ceca (evidentemente gli errori commessi non sempre insegnano qualcosa...).


Partita molto bloccata sia per la buona impostazione tattica degli svedesi sia per la scarsa vena dei centrocampisti olandesi. Siamo lenti, prevedibili e il movimento senza palla è praticamente inesistente. Davids è molto al di sotto del suo rendimento, Seedorf è ritornato ai suoi abituali livelli in nazionale (scadenti), Van der Meyde è sempre sugli stessi (ancora più scadenti). Con Sneijder e Overmars in panchina Advocaat non trova di meglio che sostituire Davids con Heitinga (??) chiudendosi ancora di più. Come normale conseguenza scarseggiano le occiasioni da rete e gli svedesi non hanno difficoltà a chiudere i 90 minuti sullo 0 a 0.


Nei supplementari con le squadre ovviamente più lunghe si vede finalmente qualche buona azione e un gol regolare viene annullato a Van Nistelrooij.  Gli svedesi non stanno a guardare e colpiscono un palo (Lijungberg) e una traversa (Larsson).


Si arriva ai rigori che tanti ricordi amari destano in ogni olandese. Realizzano Van Nistelrooij, Heitinga, Reiziger, Makaay e Robben. Sbaglia Cocu ma finalmente va bene!




I miei voti:


 


Van der Sar: 7. Nessun intervento di rilievo durante i 120 minuti ma è stavolta decisivo ai rigori


Reiziger: 6. Più impreciso che nell’ultima uscita.


Stam: 5,5. Anche lui non appare concentrato come al solito.


De Boer: 5,5.  La rapidità non c’è più e non sempre l’esperienza basta.


Van Bronckhorst: 5. Sempre il solito discorso: in fase di attacco sbaglia quasi sempre, in difesa è incerto. Come farà contro Cristiano Ronaldo?


Seedorf : 5. Dovrebbe essere il perno del gioco olandese ma non si vede quasi mai.


Cocu: 5,5 Onesto lavoro prima in difesa e poi a centrocampo e anche diversi errori.


Davids: 5. Irriconoscibile. Sbaglia moltissimo anche in impostazione.


Van der Meyde: 4,5. Continuo a chiedermi il perché debba giocare sempre. Non ne azzecca una.


Van Nistelrooij: 6,5. Non riceve molti palloni ma quando accade si dimostra sempre pericoloso.


Robben: 6,5.  Meno in vista che in altre occasioni rimane l’unico che riesce a dare un po’ di imprevedibilità alla sterile manovra arancione.


 


Bouma: 6. Entra per De Boer infortunato e gioca senza eccessive sbavature.


Heitinga: 6. In un ruolo non suo si limita a difendere e spesso a spazzare. Ottimo il rigore calciato, considerata anche la sua giovane età.


Makaay: 6. Inserito sull’ala destra non può certo fare peggio di Van der Meyde.


 


Advocaat: 5. L’Olanda si qualifica ma il suo merito è nullo. Sembra anzi che faccia di tutto per rendere le cose più difficili. Rinuncia a un centrocampista per imbottire la difesa e insiste a tenere fuori Sneijder e, soprattutto, Overmars.


 


Arbitro Michel: 6. La partita è molto corretta e non fa fatica a tenerla in pugno. Annulla un gol valido ma la colpa è del suo assistente.


venerdì 25 giugno 2004

Si va avanti


 


La Repubblica Ceca batte la Germania 2 a 1 e l’Olanda si qualifica per i quarti di finale dove incontrerà la Svezia.


I cechi sono scesi in campo senza nove titolari lasciando il pallino del gioco sempre in mano ai tedeschi che hanno dimostrato tutta la loro pochezza. Il solo Ballack non è bastato contro una squadra che non ha fatto assolutamente nulla per vincere eppure ha vinto.


Soprattutto nel secondo tempo i cechi si sono limitati a difendersi aspettando gli avversari solo al limite dell’area regalando letteralmente il centrocampo. Ogni azione si concludeva con un tiro in porta e il gol che avrebbe portato all’eliminazione olandese sembrava dovere arrivare da un momento all’altro.


La fortuna ha qui dato una mano ai cechi (e quindi agli olandesi): prima un clamoroso palo, poi un salvataggio sulla linea, poi un tiro a colpo sicuro che sbatteva contro al portiere e infine l’infortunio di Locvenc che permetteva l’ingresso in campo di Baros. Proprio quest’ultimo realizzava il gol del definitivo vantaggio a un quarto d’ora dalla fine.


Una nota di merito per Poborsky che, entrato nell’ultima parte della gara, si è dato molto da fare, a differenza di diversi suoi compagni, dimostrando grande correttezza sportiva.



Olanda - Lettonia 3-0

La formazione cambia rispetto all’ultima uscita solo per fattori contingenti: dentro Reiziger e De Boer per Heitinga squalificato e Bouma leggermente infortunato.


Stavolta il modulo è un chiaro 4-3-3 con Cocu centrale di centrocampo.


Buona partita con ottimo possesso di palla e molte occasioni da gol ma la pochezza dell’avversario rende difficile ogni giudizio. Dopo 35 minuti siamo già sul 2 a 0 (Van Nistelrooij segna prima su un rigore dubbio concesso per fallo su Davids e poi a un metro dalla porta su assist di Cocu) e la partita diventa poco più di un allenamento con tutte e due le orecchie al risultato della Germania.





I miei voti:


 





Van der Sar: 6. Niente più che ordinaria amministrazione.


Reiziger: 7. Chiude e riparte con continuità rendendosi molto utile anche oltre la metacampo.


Stam: 6. Concede poco o nulla ma i lettoni non si affacciano quasi mai dalle sue parti.


De Boer: 6. Stesso discorso che per il suo compagno di reparto.


Van Bronckhorst: 6. Nessun errore di rilievo ma nemmeno particolari note positive. Secondo me rimane l’anello debole del reparto arretrato.


Seedorf : 6. Potrebbe dare di più, soprattutto in quantità, ma non c’è da biasimarlo in una partita a senso unico.


Cocu: 6.5. Tocca molti più palloni che nelle precedenti partite e li smista in modo preciso e ordinato


Davids: 6,5. Si prende un po’ di fiato solo dopo che la vittoria è stata messa al sicuro.


Van der Meyde: 5.5 Le poche volte che si libera al cross lo sbaglia. Non abbiamo davvero di meglio?


Van Nistelrooij: 6,5. Buon movimento, due gol e altrettanti sbagliati in malo modo.


Robben: 7. E’ il giocatore più in forma e lo si vede ogni volta che tocca palla.


 





Overmars: 7. Quando entra la partita non ha più molto da dire ma fa in mezz’ora tutto ciò che Van der Meyde non è riuscito a fare in un’ora. Un pericolo costante.


Makaay: 6,5. Gioca un quarto d’ora e realizza il gol più bello della serata.


Sneijder: n.g.


 





Advocaat: 6. La partita scivola via facile facile e non può proprio far nulla per complicare le cose.


 





Arbitro Milton Nielsen: 6. La partita è correttissima e non presenta difficoltà alcuna.

domenica 20 giugno 2004

Sensational in defeat

Riporto un articolo davvero bello e azzeccato apparso su ESPNsoccernet.com a firma Ernst Bouwes:


How is it to be Dutch on the Saturday night before the summer starts in 2004? Beautifully terrible.



After the game I went to a small housewarming party and met a football-loving friend who had turned the television off right after Cocu's diabolical backpass had brought the Czechs back to their feet. 'I knew what would happen next. I just did not want to watch it anymore.'











The thrill and excitement did turn Holland vs Czech Republic into a classic, maybe 'the' classic of any international tournament, but for fans of the orange team it was just business as usual. The bi-annual 'from-despair-to-ecstasy-and-back-again' rollercoaster took us for another ride. All that is left is a small hope, that the Germans might fail.



In two World Cup finals in the Seventies, defeat was snatched from the jaws of victory, which was only the start of a continuing series of Holland being involved in 'the best game of the tournament' and still lose, with Euro 88 as a happy exception.



And if it was not the best game, as in Euro 2000, then they performed a lingering suicide against ten-men Italy with two penalty misses during the game and three in the shoot-outs. They just cannot leave without a magnificent bang. For the supporters the question is not 'when will they go out', but 'how'.



How close will glory and defeat be this time? It becomes almost unwatchable.



When Koller almost scored in the first minute it seemed a harbinger of trouble to come. Again the defence looked weak, but this time the midfield came to its rescue.



No doubt the recovered Seedorf played his best ever game in orange, while Davids seemed rejuvinated with his pal around him. For every mistake at the back they made two chances. Robben was sensational in only his sixth international match.



Within twenty minutes the team were in complete command, leading with two goals. The second one was technically not offside, which is arguably one of the flaws of the rule.



However, Holland were one of the first to suffer from this rule at the World Cup '94, when Brazil's Bebeto scored in similar style against them in the quarter-final. (I think it was Brian Clough who said: 'Someone who is not interfering with play, should not be on the pitch.').



Then Philip Cocu performed a re-enactment of another World Cup gem: Brazil vs Italy 1982 when Cerezo put Paolo Rossi clear on goal with an aimless pass in midfield.



From that moment on, chances came and went, some hit the posts, others missed by inches and the goalkeepers pulled off the amount of world-class saves that they would normally have to spread over a year.



It was unbelievable, yet at home we all knew the possible outcome, just like every time Oliver Hardy comes close to a canal.



Everyone knows he will get wet, the only question is what have the scenario writers come up with this time.



As hilarious as that can be, we all expected that in this Aveiro episode the twist would be cruel and, like with Mr Hardy, self-inflicted.



Advocaat took off Robben for tactical reasons. It backfired completely as we all witnessed in horror except of course my friend who had an enjoyable evening far away from the screen. The Dutch still had some chances, but the opponents came closer and closer to the goal.



Tragedy was waiting to unfold. An equalizer and a red card followed, but still the team was looking to attack, although a point had been enough to almost secure a place in the quarter-finals.













Three years ago, the team wasted a 2-0 lead in Portugal in the dying seconds when they went looking for a glorious third goal. The resulting draw effectively ended the chances to go the World Cup. And now again it proved not to be the best option. Smicer scored the winner for the Czechs, with the Dutch defence all over the place.



As ever in football you cannot be exactly sure which mistake led to the downfall of a team, but any orange-clad person will point his finger to the technical staff.



However, come Wednesday we still might savour this game forever for its epics, if the Czechs keep the Germans from winning.



With the Dutch managing to beat Latvia, which might be difficult enough, then the Czech Republic game could be remembered as the emergence of a new generation.



Should it all go pear-shaped, then it goes into Dutch history as the humiliating end of the oldies: Stam, Cocu, Overmars and the de Boers. And it would be good riddance to them.