giovedì 30 agosto 2012

Un disastro non annunciato

Anzhi - AZ              1-0        5-0
Bursaspor - Twente      3-1        1-4(d.t.s)
Molde - Heerenveen      2-0        2-1 
Feyenoord - Sp. Praga   2-2        0-2
Zeta - PSV              0-5        0-9

  
Un calcio olandese ai minimi storici porta solamente tre squadre nella fase a gironi delle due coppe europee: l'Ajax, automaticamente qualificata in Champions League dove peraltro è stata sorteggiata in un girone tremendo (Real Madrid, Manchester City, Borussia Dortmund le avversarie), il PSV che sfruttando invece un sorteggio molto favorevole ha passeggiato contro gli sconosciuti montenegrini dello Zeta e il Twente che nei 210 minuti del doppio confronto fa di tutto per complicarsi la vita ma riesce alla fine a prevalare sul Bursaspor grazie ad un gol di Fer quando ormai incombeva lo spauracchio dei calci di rigore.
Fuori senza onore tutte le altre ma se l'eliminazione dell'Heerenveen, lasciato molto indebolito dal mercato estivo, era in qualche modo prevedibile, sono cocenti le delusioni del Feyenoord che compromette la qualificazione subendo due reti nella prima mezz'ora della gara di andata e dell'AZ, dignitoso in Daghestan ma inguardabile in casa dove subisce una disfatta vergognosa.

mercoledì 22 agosto 2012

Playoff duro per l'AZ

Sono previsti per domani i match di andata dei playoffs che ammetteranno ai gironi di Europa League. L'Olanda è presente con 5 squadre ma tra queste solo PSV ed AZ sono all'esordio stagionale europeo. Il Twente, ammesso alla competizione grazie al Fair Play, ha cominciato già a inizio luglio e superato tre turni preliminari. Un turno lo ha superato l'Heerenveen e un turno lo aveva superato anche il Vitesse prima di venire estromesso in quello successivo dall'Anzhi con un doppio 2-0. Gli stessi russi saranno gli avversari dell'AZ in quello che si annuncia come il confronto più equilibrato e quindi più a rischio. 
A completare il quintetto c'è il Feyenoord, dirottato in Europa League dopo avere fallito la rincorsa alla Champions nello scontro con la Dinamo Kiev. Un vero peccato perché il vantaggio realizzato da Schaken nella gara di andata in Ucraina sembrava aprire ben altri scenari ma la rimonta Dinamo e l'incapacità degli olandesi di sbloccare lo 0-0 nel ritorno hanno sancito la prima grossa delusione della stagione.

mercoledì 15 agosto 2012

Belgio - Olanda 4-2


Le uniche novità di rilievo rispetto alla vecchia gestione sono rappresentate da Van Rhijn e Narsingh, titolari della fascia destra. Il primo al posto del per ora accantonato Van der Wiel, il secondo a rilevare Van Persie giudicato non pronto fisicamente. Heitinga e Mathijsen sono ancora i centrali difensivi ma a loro protezione, come centrocampista arretrato, è rimasto il solo de Jong. Van der Vaart che numericamente sostituisce Van Bommel è schierato, come Sneijder, in posizione decisamente più avanzata tanto che definire il modulo un 4-3-3 sarebbe azzardato. Meglio 4-1-2-3 o ancora 4-1-4-1 con Huntelaar unico vero terminale offensivo.
Dopo una prima fase in cui l'Olanda mantiene in scioltezza il possesso palla senza tuttavia rendersi pericolosa, al primo affondo è il Belgio a fare centro. Una sfortunata deviazione di Heitinga finisce proprio sui piedi di Benteke al quale Mathijsen aveva lasciato due metri di troppo. La conclusione del centravanti non è imparabile ma è ravvicinata e Stekelenburg, come al solito, si butta in anticipo. L'Olanda prova a reagire ed è sulla destra, grazie soprattutto alla buona vena di Narsingh, che si riesce a creare situazioni interessanti. Un paio di combinazioni in velocità portano alla conclusione prima Van Rhijn e poi Huntelaar sui quali è però bravo il portiere belga. Dall'altro lato va decisamente peggio con Willems assai impreciso e Robben incapace di trovare spunti ma il problema maggiore è che la squadra sembra essere spezzata in due tronconi con de Jong che fatica a fare da collante. Conseguenza inevitabile la difficoltà nell'impostare il pressing e nel recuperare palla.
La ripresa inizia con Maher al posto di un deludente Van der Vaart e un'autentica rivoluzione in difesa: de Vrij, Viergever e Martins Indi rilevano Heitinga, Mathijsen e Willems per una linea a 4 composta da tutti esordienti. Le mosse sembrano dare i frutti sperati tanto che la squadra appare più brillante e proprio Martins Indi sale sugli scudi dando il via ad entrambe le azioni che nel primo quarto d'ora porteranno ad altrettante reti. In ambedue le circostanze è Robben a servire comodi assist prima a Narsingh e poi ad Huntelaar. Il Belgio non ci sta e si riversa con impeto nella metacampo avversaria evidenziando tutto ad un tratto le inevitabili lacune di un reparto, quello difensivo olandese, inesperto e per nulla amalgamato. Ogni azione belga è un pericolo e in 10 minuti Stekelenburg salva la sua porta per ben tre volte compiendo un autentico miracolo su una botta a colpo sicuro di Chadli. Il pareggio arriva comunque ad un quarto d'ora dal termine grazie a Mertens che si invola in solitaria verso la porta olandese approfittando di un grossolano errore di de Jong. Passano due minuti ed i belgi sono ancora avvantaggiati da un errore individuale, stavolta di Stekelenburg, incapace di trattenere una conclusione non certo irresistibile dello stesso Mertens e di evitare il conseguente tip-in di Lukaku. Prima dell'80esimo arriva la terza rete in 5 minuti con Vertonghen che, completamente smarcato, finalizza nel migliore dei modi un'altra azione di Mertens, folletto imprendibile per una difesa avvilita e scoraggiata. Si prova comunque a ritornare in partita dimostrando almeno abnegazione ma il risultato non cambia più e il nuovo esordio di Van Gaal verrà ricordato come la quarta sconfitta consecutiva della Nazionale. Non avveniva dal 1954.



lunedì 13 agosto 2012

Ancora tu


La mancata qualificazione al Mondiale nippo-coreano del 2002 rimarrà una macchia indelebile nella sua carriera. Una macchia ripetutamente ricordata dai suoi detrattori (vedi Cruyff o Van Basten), per una volta, e per convenienza, dimentichi della loro sbandierata filosofia che il gioco sia più importante dei risultati. 
Sia chiaro, l'Olanda guidata in quei 14 mesi da Van Gaal non fece esattamente calcio spettacolo ma gli episodi e la sfortuna, più che l'allenatore, ebbero un'incidenza fondamentale in quell'amara eliminazione. Un paio di ingenuità difensive le costarono una vittoria in Portogallo che sarebbe stata sacrosanta. Gli errori di Kluivert, e pure dell'arbitro, ne decretarono il fallimento nella partita da "dentro o fuori" di Dublino. 
A oltre 10 anni di distanza Van Gaal avrà la sua seconda, a lungo inseguita, chance con il doppio compito di qualificare la squadra ai Mondiali del 2014 e di riportare in Nazionale un calcio più consono allo stile olandese, troppo spesso snaturato dagli ultimi CT. Per farlo dovrà essere in grado di risollevare un gruppo fresco reduce da un Europeo disastroso ma, proprio per questo, col vantaggio di potere partire da zero, senza gerarchie precostituite. E' in tal senso che possono essere guardate con interesse le prime convocazioni diramate per la gara di ferragosto contro il Belgio.
Dei 23 dell'Europeo mancano Van Bommel, Bouma e Boulahrouz per i quali le porte della Nazionale appaiono definitivamente chiuse, oltre a Schaars, Luuk de Jong e Van der Wiel.
Nuove facce soprattutto in difesa con Van Rhijn, Viergever e de Vrij ai quali si è aggiunto a sorpresa, visto che non era tra i preselezionati, Martins Indi.