giovedì 16 dicembre 2010

Le 3 big per l'Europa League


Era apparso chiaro, dopo le gare di andata, se non già dal sorteggio, che l'obiettivo massimo di Ajax e Twente nei gironi di Champions sarebbe stato il terzo posto. Entrambe lo hanno centrato anche se il Twente con un'autorità ben maggiore grazie alla vittoria di Brema che sapeva molto di scontro diretto. L'Ajax, sconfitto 2-0 ad Auxerre e 4-0 a domicilio dal Real Madrid, ha invece tratto maggior beneficio dai demeriti dei francesi nelle altre gare che dai propri meriti.
In primavera ripartiranno dai sedicesimi di Europa League in compagnia del PSV, assoluto dominatore del proprio girone terminato imbattuto con 14 punti, con la speranza che stavolta almeno una delle tre possa arrivare in fondo.
Stagione europea finita invece per l'Utrecht che, sconfitto seccamente a Bucarest, perde l'ultimo treno facendosi rimontare due gol in casa dal Napoli, e per un deludentissimo AZ al quale, dopo le due sconfitte nelle gare di andata, sarebbero serviti ben più dei 4 punti raccolti in quelle di ritorno.

domenica 12 dicembre 2010

Gruppo compatto al giro di boa

1  PSV 17 11
4
2
37
50
18
2 Twente 17 11
4
2
37
33
15
3 Groningen 17 10
3
4
33
33
22
4 Ajax 17 9 5
3
32
36
17
5 AZ 17 9
5
3
32
25
16
6 Roda 16 7
7
2
28
26
20
7 Utrecht 17 8
2
7
26
29
23
8 ADO 17 7
4
6
25
28
28
9 Heerenveen
17 6
6
5
24
30
24
10 NAC 16 7 2
7
22
22
25
11 NEC 17 5 5
7 20
28
32
12 De Graafschap 17 5
5
7
20
21
33
13 Heracles 17 5
3
9
18
28
32
14 Feyenoord 17 4 5
8
17 22
33
15 Vitesse 17 4
5
8 17
20
31
16  Excelsior 16 4 3
9
15
19
30
17 VVV
16 3 0
13
9
15
34
18 Willem II 17 0 4
13
4
14
46

sabato 11 dicembre 2010

Fluminense campeão dopo 26 anni!



 



Nei primi anni '80 la squadra brasiliana della quale tutti gli appassionati di calcio erano innamorati era il Flamengo di Junior e Zico, laureatosi campione del mondo nel 1981. Fu probabilmente per il mio solito spirito di contraddizione che cominciai allora a tifare Fluminense che del Flamengo era la storica rivale. E fui fortunato dal momento che i "tricolores" arrivarono al titolo nazionale solo pochi anni dopo, nel 1984. Sulla panchina sedeva un giovane Carlos Alberto Parreira e i giocatori più rappresentativi erano Ricardo Gomes e Branco, Assis e Washington ma soprattutto Julio Cesar Romero, in arte Romerito, estroso paraguayano dalla classe cristallina che l'anno successivo verrà eletto miglior calciatore del Sudamerica.
Da allora per il (o la) Fluminense pochi buoni campionati e molti piazzamenti appena al di sopra della zona retrocessione che anche l'anno scorso riuscì ad evitare proprio all'ultima giornata.
Passato lo spavento la società ingaggia come tecnico per il 2010 quel Muricy Ramalho che dopo tre titoli consecutivi sulla panchina del San Paolo veniva da un'opaca stagione col Palmeiras. Vengono acquistati giocatori di esperienza come Deco, Belletti e l'attaccante giramondo Emerson ma è soprattutto il rendimento della vecchia guardia che sotto la guida di Ramalho cambia in modo quasi insperato permettendo alla squadra di compiere il salto di qualità.
Il risultato è un campionato da protagonista terminato, dopo un avvincente braccio di ferro con Corinthians e Cruzeiro, con la conquista di uno storico titolo.
E' stato il trionfo del gruppo, dalla solidità della difesa, imperniata sui centrali Gum e Leandro Euzébio e sui laterali Mariano e Carlinhos, risultata alla fine la meno battuta del torneo, alla concretezza dei centrocampisti Tartà e Marquinhos, alla giusta alternanza degli attaccanti con Washington mattatore nella prima parte, Emerson sugli scudi nella seconda e Fred meno bomber ma sempre al servizio della squadra.
Su tutti però mi piace segnalare l'esplosione di Darìo Conca, "El mago", trequartista argentino che da funambolico solista si è trasformato in vero uomo squadra. Dopo 26 anni pare proprio che Romerito abbia finalmente trovato il degno erede.

mercoledì 17 novembre 2010

Olanda - Turchia 1-0


 



Nell'ultima partita dell'anno Pieters guadagna punti importanti per la maglia numero 5 con Anita neppure convocato. Van der Vaart è confermato centrocampista arretrato e semmai la sorpresa, con Van Bommel, oltre a de Jong, non disponibile, è vedere al suo fianco Maduro.  Infortunati Kuyt ed Elia, sono Lens e Afellay a partire all'ala con Van Persie solo in panchina.
Il primo pericolo è portato dagli ospiti con Burak, bravo e fortunato a incunearsi tra Van der Wiel e Mathijsen, la cui conclusione è deviata in angolo da un attento Stekelenburg. La risposta dell'Olanda non arriva e la gara vive esclusivamente a centrocampo con entrambe le squadre che cercano di guadagnare metri con rapidi passaggi palla a terra non riuscendo tuttavia a rendersi pericolose. Sneijder è volenteroso ma la sua zona è sempre intasata di maglie avversarie. Afellay e Lens avrebbero più possibilità ma dopo essersi ben proposti finiscono sempre per vanificare l'azione negli ultimi venti metri. La prima conclusione verso la porta turca arriva così alla mezz'ora con Afellay che da appena fuori area non centra lo specchio. Migliore fortuna ha Sneijder che raccoglie al volo la ribattuta della barriera su una sua stessa punizione e impegna il portiere avversario nel suo unico intervento della prima frazione.
Alla ripresa Wisgerhof sostituisce Mathijsen infortunatosi, sembra seriamente, alla caviglia, Janssen prende il posto di Sneijder permettendo a Van der Vaart di agire in zona più avanzata e si rivede dopo il Mondiale anche Van Persie al posto di Lens.
Passano pochi minuti e Maduro è bravo a recuperare una palla in pressing e a servirla ad Huntelaar che con un colpo sotto non lascia scampo al portiere in uscita. Ottenuto il vantaggio l'Olanda abbassa ulteriormente il ritmo limitandosi ad uno sterile possesso palla e a qualche guizzo in avanti grazie ad iniziative personali. Gli appoggi di Maduro e Janssen sono sempre all'indietro e i turchi prendono coraggio riuscendo a creare diverse buone occasioni. Prima Stekelenburg si salva di istinto su colpo di testa a botta sicura di Umut, successivamente, in due occasioni, sono gli avanti turchi a non centrare la porta ormai sguarnita dopo azioni carambolesche. Nel finale Huntelaar, ben servito da un più convincente Afellay, potrebbe pure raddoppiare ma è ancora Stekelenburg a dover ribattere una conclusione da appena dentro l'area mettendo una pezza ad una difesa distratta e comunque per nulla aiutata da un centrocampo troppo statico.

venerdì 22 ottobre 2010

In Europa bene solo il PSV


Dopo le gare di andata della fase a gironi vediamo la situazione delle squadre olandesi ancora in lizza nelle coppe europee:


Ajax: la vittoria casalinga contro l'Auxerre l'ha messa in buona posizione per il terzo posto tanto quanto il mancato successo contro il Milan l'ha messa in cattiva posizione per il secondo.

Twente: pareggiando in casa (Inter e Werder) e perdendo in trasferta (Totthenam) le possibilità di andare avanti sono nulle. Dura pensare ad un cambio di tendenza ma la partita di Brema varrà almeno l'Europa League.

AZ: l'inaspettata batosta di Borisov era stata il campanello d'allarme. La successiva sconfitta a domicilio contro la Dynamo Kyev la conferma delle enormi difficoltà della squadra. In un girone così mediocre non tutto è perduto ma occorrerà un colpo in trasferta.

PSV: si risolleva dal mezzo passo falso iniziale (pareggio casalingo contro la Sampdoria acciuffato in extremis dopo una gara peraltro dominata per lunghi tratti) andando a vincere per due volte in trasferta contro Metallist e Debrecen. Il passaggio del turno è quasi certo.

Utrecht: sempre buone prestazioni ma sempre pareggi. L'ultimo in particolare (in casa contro la Steaua), seppure sfortunato, rischia seriamente di essergli fatale.

mercoledì 13 ottobre 2010

In Ucraina il miracolo è solo sfiorato


Una delle più forti Under-21 di sempre fallisce la qualificazione ad Europei ed Olimpiadi per 7 minuti di ordinaria follia. E' la lettura più semplice del motivo per cui una squadra capace di vincere con autorità un girone ostico che comprendeva pure la Spagna sia poi stata sconfitta a domicilio per 3-1 dall'Ucraina nell'andata dei play-offs. In quei 7 minuti, i primi dell'incontro, gli olandesi sono stati capaci di incassare due reti pesantissime, entrambe su cross apparentemente innocui dalla tre quarti, che hanno ovviamente condizionato il resto della gara che avrebbe potuto concludersi con un passivo anche più pesante.
Al ritorno l'Olanda di Dost, Van Wolfswinkel, Luuk de Jong, purgata dai giocatori del Feyenoord (fuori Biseswar, Fer e Wijnaldum) ha dimostrato tutta la sua forza dominando l'incontro per tutti i 90 minuti ma riuscendo a segnare solo due volte rendendo così ancora più amara l'eliminazione.
Troppo facile forse affermare che con Foppe de Haan al posto di Cor Pot le cose sarebbero andate diversamente. E' comunque quello che penso.

Olanda - Svezia 4-1


La prima conferma è la formazione che non presenta nessuna novità rispetto a quella di venerdì. La seconda, che arriva dopo soli 4 minuti di gioco, è la vena realizzativa di Huntelaar che spedendo in rete l'invito di Van der Vaart  dopo un'azione tutta di prima in verticale, va a segno per la nona partita consecutiva (4 con la nazionale, 5 con lo Schalke).
Il vantaggio iniziale dà tranquillità agli olandesi che infatti giocano con scioltezza amministrando il possesso palla e cercando di rendersi pericolosi con improvvise accelerazioni. In una di queste Kuyt è bravo a trovare Sneijder che va vicino al raddoppio con una conclusione da appena fuori area che sfiora l'incrocio.
Solo una disattenzione difensiva, con la squadra troppo sbilanciata in avanti, rischia di riportare la Svezia in partita ma il pallonetto di Toivonen su Stekelenburg in uscita disperata si perde a lato. Passano pochi minuti e un brillante Sneijder trova il corridoio giusto per Afellay che realizza il 2-0 con un perfetto diagonale col quale si conclude il primo tempo la cui unica nota stonata è stato l'infortunio occorso a Kuyt, sostituito da Lens.
A inizio ripresa è ancora l'accoppiata Afellay-Huntelaar a rendersi assoluta protagonista e a mettere la parola fine sulla partita. Prima è l'ala del PSV che dopo una serie di finte sul diretto avversario scodella un perfetto cross che The Hunter trasforma nell'ottavo sigillo personale in queste qualificazioni. Successivamente è Huntelaar, lanciato in velocità da Sneijder, a servire un perfetto assist ad Afellay che realizza in modo spettacolare la sua doppietta con un bolide sotto alla traversa. Ancora Sneijder, autore di una prestazione di tutt'altra caratura rispetto a quelle nel Mondiale per le quali pure era stato esaltato, mette Lens a tu per tu con Isaksson che è però bravo a chiudergli lo specchio della porta. Lo stesso Lens trova dopo pochi minuti anche la quinta rete ma la sua ribattuta dopo conclusione del solito Sneijder avviene da posizione irregolare. L'Olanda tira a questo punto i remi in barca lasciando gli ultimi 20 minuti agli svedesi che riescono a trovare la rete della bandiera con Granqvist in sospetto fuorigioco e ad impegnare un attento Stekelenburg con un paio di conclusioni di Ibrahimovic e Berg.

venerdì 8 ottobre 2010

Moldavia - Olanda 0-1


E' vero che sull carta l'avversario lo poteva consentire ma la scelta di schierare Van der Vaart come centrocampista difensivo, al posto di de Jong, in un ruolo dove non ha mai fatto bene, sa molto di forzatura per trovargli un posto tra i titolari dopo i suoi recenti piagnistei. Per il resto nessuna sorpresa con Afellay all'ala sinistra al posto di Elia, ritornato anzitempo ad Amburgo per problemi alla caviglia.
La prima frazione è ben giocata dall'Olanda che prende da subito il pallino del gioco e cerca di rendersi pericolosa con azioni in velocità. Molto attivi soprattutto Sneijder ed Afellay mentre Huntelaar è sempre presente come finalizzatore. Nella prima occasione, ben servito centralmente da Sneijder, vede la sua conclusione alzata sulla traversa dal portiere. Sul successivo angolo il suo colpo di testa non centra la porta sguarnita. Chi la dura la vince e, liberato ancora centralmente da un tocco di Van der Vaart, realizza il gol del vantaggio con un rasoterra angolatissimo. Nel finale di tempo ancora Sneijder gli mette sui piedi la palla del raddoppio ma la conclusione di "The Hunter" finisce sull'esterno della rete.
Anche la ripresa inizia con l'Olanda decisa a chiudere il conto ma prima è bravo il portiere moldavo a togliere dall'incrocio un tiro a giro di Sneijder e poi è sfortunato Heitinga a centrare la traversa con un colpo di testa su angolo dello stesso Sneijder. Al quarto d'ora è Kuyt, ormai sempre più terzino che attaccante, a dimostrarsi poco lucido davanti al portiere mancando la più ghiotta delle occasioni. Fallito il raddoppio gli olandesi si limitano ora al controllo della gara rallentando il ritmo e non faticando più di tanto a contenere le rare folate offensive dei padroni di casa. Stekelenburg rimane inoperoso ed  in un finale di partita abbastanza noioso l'unica chance è ancora sui piedi di Huntelaar che però non trova il tempo di battere a rete. Rimarrà il dubbio se elogiarlo per la rete decisiva o criticarlo per quelle mancate.

mercoledì 6 ottobre 2010

Tentativo di fuga



La seconda tornata di incontri per la qualificazione all'Europeo prevede la trasferta a Chisinau e l'impegno casalingo contro la Svezia. Un doppio confronto con l'obiettivo di staccare proprio gli svedesi che al momento condividono con l'Olanda la testa del girone. Alle assenze degli ormai lungo degenti Van Persie e Robben si è aggiunta quella di de Jong, escluso da van Marwijk per motivi disciplinari dopo che il centrocampista del City ha rotto due tibie in sei mesi (dopo Stuart Holden è toccato a Ben Arfa) che si sommano all'intervento da kung-fu ai danni di Xabi Alonso nella finale mondiale.
Sarà con ogni probabilità de Zeeuw a sostituirlo nell'undici di partenza mentre la defezione di Anita dà via libera a Pieters sulla corsia di sinistra. In avanti Kuyt ed Elia appaiono favoriti nel ruolo di esterni perché è vero che Van der Vaart sta facendo molto bene al Tottenham ma impiegato nel ruolo che in Nazionale è appannaggio di Sneijder.

mercoledì 8 settembre 2010

Olanda - Finlandia 2-1


Sono quattro le novità rispetto alla partita di venerdì: in difesa torna a disposizione Heitinga mentre sulla sinistra è stavolta preferito Anita; in avanti, con Kuyt non disponibile, le ali sono Afellay e Van der Vaart.
Parte forte l'Olanda che trova il vantaggio già al 7' quando Huntelaar realizza di testa su cross di Sneijder in seguito ad azione d'angolo. Pochi minuti ed una conclusione di Afellay è ben parata da Fredrikson che subito dopo deve nuovamente arrendersi a Huntelaar che trasforma un rigore concesso per un fallo su Van Bommel. Nemmeno il tempo di assaporare il doppo vantaggio che anche gli ospiti vanno a segno con un colpo di testa di Forsell su angolo. Non è ancora il 20esimo di uno scoppiettante primo tempo che anche nel prosieguo vedrà le squadre propositive nel tentativo di superarsi. La prima ad andarci vicino è l'Olanda con una conclusione di Van der Vaart ma sono i finlandesi a mancare clamorosamente il pareggio con Forsell sul quale Stekelenburg compie un autentico miracolo.
Con l'inizio della ripresa gli olandesi sembrano tirare i remi in barca limitandosi al controllo del gioco con la solita fitta ragnatela di passaggi a centrocampo. Il ritmo cala vistosamente ma quella che voleva essere la tattica per addormentare la partita rischia di costare molto caro. Un'Olanda rinunciataria e ormai nulla in avanti finisce infatti per cedere sempre più metri agli ospiti che nel finale riescono più volte a creare pericoli senza tuttavia riuscire più ad impensierire Stekelenburg.

venerdì 3 settembre 2010

San Marino - Olanda 0-5


E'  Pieters a vincere il ballottaggio per il ruolo di terzino sinistro ma la sorpresa maggiore è la scelta di Maduro, e non Vlaar, come centrale difensivo al posto dello squalificato Heitinga. In avanti Kuyt torna all'ala destra con Elia sulla fascia opposta e Sneijder al centro dietro Huntelaar.
Dopo una decina di minuti di studio all'Olanda è sufficiente alzare il ritmo per mettere in grosse difficoltà il modesto avversario. In rapida successione si assiste ad una bella conclusione di Elia ben parata dal portiere, ad una rete di Huntelaar annullata per fuorigioco e ad un fallo da rigore del portiere Simoncini sullo stesso Huntelaar. Kuyt fa 1-0 quando è passato da poco il quarto d'ora.
Finita la fiammata la partita vive una fase di equilibrio e anche i padroni di casa riescono a farsi vedere in avanti con una conclusione di Selva che Stekelenburg alza sopra la traversa. Rimarrà l'unica conclusione sammarinese degna di nota. L'Olanda invece senza dannarsi troppo trova il raddoppio prima della fine del tempo con Huntelaar che batte a colpo sicuro ben liberato da un'azione di Kuyt sulla destra.
La ripresa comincia con Van der Vaart al posto di de Jong ed il neo-acquisto del Tottenham ha il merito di dare maggiore velocità a tutta la manovra. Sono suoi un paio di passaggi filtranti che trovano Huntelaar a centro area per comode conclusioni (la prima vale il 3-0, la seconda finisce alta dopo un maldestro tentativo di pallonetto) ed è suo il colpo di tacco che libera Kuyt per un nuovo assist ad Huntelaar che gli vale la tripletta. Afellay rileva un Elia abbastanza spento e nella fase finale dell'incontro si dimostra il più attivo dei suoi cercando la rete con diverse conclusioni dalla distanza sulle quali è però bravo il portiere avversario. Il sigillo riesce invece a metterlo quel marpione di Van Nistelrooy (aveva rilevato Kuyt) che proprio nei minuti finali indirizza in rete anticipando con astuzia il diretto marcatore un cross dalla destra di Van der Wiel.

Campagna europea al via


Il cammino della Nazionale verso l'Europeo ucraino-polacco comincia stasera a San Marino e proseguirà martedì prossimo a Rotterdam contro la Finlandia. Un inizio morbido che Van Marwijk, come sottolineato in conferenza stampa, ha deciso di affrontare nel segno della continuità e della chiarazza. Solo il ritiro di Van Bronckhorst, la squalifica di Heitinga e gli infortuni di Robben e Van Persie gli impediranno infatti di schierare la stessa formazione sconfitta due mesi orsono dalla Spagna come sarebbe stato nelle sue intenzoni.
Vlaar dovrebbe trovare posto al centro della difesa mentre Anita (favorito) e Pieters si giocheranno il posto di terzino sinistro per il quale Braafheid, non convocato al pari di Schaars e Babel, ha decisamente perso punti. Il rebus da risolvere sarà comunque nel reparto avanzato dove per il ruolo di centravanti sono in lizza Huntelaar e il redivivo Van Nistelrooy, assente da Euro 2008 ma autore di un ottimo inizio di stagione ad Amburgo. Senza dimenticare la scelta più conservativa ma, vista la pochezza dell'avversario, improbabile di schierare Kuyt come punta. Solo in quest'ultimo caso Elia e Van der Vaart potrebbero trovare entrambi spazio nell'undici di partenza ad entrare nel quale sperano anche Afellay e Lens.

venerdì 27 agosto 2010

Ajax in Champions. Impresa Utrecht


Dynamo Kyev - Ajax      1-1        1-2

AZ - Aktobe             2-0        1-2
Feyenoord - Gent        1-0        0-2

Sibir - PSV             1-0        0-5
Celtic - Utrecht        2-0        0-4


Come nel turno precedente l'Ajax non smette i panni di Babbo Natale e nella gara di andata si fa pareggiare il vantaggio di Verthongen da una Dinamo in inferiorità numerica. Il ritorno, dopo un paio di grossi rischi sventati da Stekelenburg, sembra scivolare sul velluto grazie al supergol di Suarez e al facile raddoppio  in contropiede di El Hamdaoui ben servito da Sulejmani ma nemmeno stavolta i lanceri si fanno mancare i brividi grazie ad un ingenuo rigore causato da Verthongen nel finale di gara. Tutto è bene quel che finisce bene e dopo 5 anni l'Olanda torna a presentare due squadre nella fase a gironi della Champions League.

In Europa League tutto il quartetto si mostra tanto implacabile in casa quanto fragile in trasferta. Alla fine l'unica a rimetterci è il Feyenoord, incapace di difendere in Belgio la rete di Fer che aveva deciso il match d'andata. Lo stesso Fer si ricorderà a lungo il facile gol mancato in pieno recupero.
L'impresa è firmata dall'Utrecht che con una prestazione tutta grinta e coraggio riesce a ribaltare lo 0-2 rimediato in Scozia. Già nel primo quarto d'ora due rigori trasformati da Van Wolfswinkel riportavano in equilibrio il discorso qualificazione prima che una conclusione deviata dello stesso Van Wolfswinkel e una botta da fuori di Maguire fissassero il sorprendente ma non immeritato punteggio. Celtic surclassato sul piano fisico e davvero mai in partita.
Col senno di poi appare facile la qualificazione del PSV che però aveva perso a Novosibirsk, nella trasferta "europea" più lunga. Nel ritorno Berg impatta già nel primo tempo e nella ripresa è goleada firmata Engelaar, Toivonen e Dzsudzsak due volte. L'AZ infine, dopo il rassicurante vantaggio acquisito nella gara di andata (a segno Holman e Wernbloom), passa subito anche in terra kazaca (ancora Wernbloom) ma finisce per perdere la partita contro un avversario decisamente modesto lasciando più ombre che luci.

giovedì 12 agosto 2010

Ucraina - Olanda 1-1


La nuova stagione della nazionale comincia a un mese esatto dalla finale mondiale ma è un inizio davvero anomalo con, tra i convocati, un solo reduce dell'avventura sudafricana: Vorm che peraltro non era mai sceso in campo.
Ecco la formazione schierata da Van Marwijk con l'ormai solito 4-2-3-1 nella quale accanto ad ogni giocatore mi sono divertito ad evidenziare le sue presenze in nazionale:
Vorm (4); Marcellis (2), Vlaar (3), Bruma (0), Anita (1); Brama (1), Janssen (2); Lens (0), de Jong (0), Emanuelson (11); Van Wolfswinkel (0).
Sono entrati nel secondo tempo: Pieters (0), Maduro (12), Fer (0), Beerens (0), Loovens (1).
La partita è stata decisa a metà ripresa  dal vantaggio olandese realizzato da Lens  (facile appoggio dopo traversa colpita da Janssen con un tiro da fuori) subito pareggiato da Aliyev direttamente su calcio piazzato.

venerdì 6 agosto 2010

Tutte ancora in gioco


Ajax - PAOK             1-1        3-3

AZ - Goteborg           2-0        0-1
Utrecht - Lucerna       1-0        3-1


Tutte e tre le squadre olandesi in lizza nel terzo turno preliminare di Champions ed Europa League accedono dunque ai play-offs ma solo l'Utrecht riesce ad evitarsi sofferenze negli ultimi secondi grazie alla terna realizzata già nella prima mezz'ora del match di ritorno (Asare, Van Wolfswinkel, Silberbauer).
Soffre, e parecchio, l'Ajax che concede ai greci il secondo tempo della gara di andata e il primo in quella di ritorno dove occorre il miglior Stekelenburg per limitare i danni ad un passivo minimo. A inizio ripresa sembra fatta quando in 10 minuti vanno a segno il solito Suarez (in gol già all'andata), de Jong e Lindgren ma la difesa sembra avere dimenticato la solidità dello scorso finale di stagione ed è una fortuna che l'arrembaggio dei greci porti solo due gol inframmezzati da un rigore parato.
Un'AZ completamente spuntata dal mercato che l'ha privata di El Hamdaoui, Dembélé e Lens  coglie un prezioso successo nell'esordio casalingo deciso dalle reti di Klavan e Gudmundsson. Al ritorno zero tiri in porta, partita sempre in mano agli svedesi ma Didulica è bravo a capitolare in una sola occasione.

sabato 24 luglio 2010

Dalle stelle alle stalle


Era la prima in assoluto per un'under-19 olandese alla fase finale degli Europei di categoria. Sarà probabilmente l'unico motivo per cui questa edizione sarà ricordata in Olanda.
Peccato perché, dopo la secca sconfitta iniziale contro i padroni di casa francesi  (4-1) e la vittoria di misura sull'Inghilterra (1-0), l'Olanda aveva tutte le carte in regole per accedere alle semifinali. Anzi, fino a quasi il 90esimo dell'ultima partita del girone eliminatorio contro l'Austria, gli olandesi erano ancora qualificati grazie al risultato di parità. Negli ultimi minuti arrivava però sia la sconfitta che il pareggio inglese contro la Francia che spediva l'Olanda all'ultimo posto del girone impedendole di qualificarsi al Mondiale dell'anno prossimo.
Una beffa atroce per come è maturata ma non del tutto immeritata per quanto fatto vedere dai giovani arancioni. Titubanti in difesa, evanescenti in attacco dove l'atteso Castaignos non si è praticamente mai visto, qualche nota lieta solo dai centrocampisti tra i quali  i migliori mi sono parsi Bacuna del Groningen e Van Haaren del Feyenoord.

lunedì 12 luglio 2010

Olanda - Spagna 0-1 (d.t.s.)


E invece non è stata la prima dell'Olanda ma la terza. La terza finale persa con l'unica differenza dalle precedenti che stavolta non ci chiameranno "beautiful losers". Semmai "horrible losers" per avere impostato la gara più sui calci che sul calcio ammettendo di fatto di avere di fronte un avversario ritenuto superiore e snaturando così lo stile olandese.
La Spagna comincia decisamente meglio e nel primo quarto d'ora staziona costantemente nella metacampo avversaria, sfiora la segnatura con un colpo di testa di Ramos (bravo Stekelenburg), con una conclusione di Villa sull'esterno della rete e impedisce agli olandesi di giocare palla a terra rendendoli così inoffensivi. L'unico modo in cui l'Olanda sa rispondere è una serie di falli con chiaro intento intimidatorio. Prima Van Bommel e poi de Jong vengono graziati dall'arbitro, l'inglese Webb, che mostra loro solo il giallo e la seconda parte del tempo scorre tra interventi duri, simulazioni e proteste. Solo nel recupero l'Olanda riesce a farsi vedere dalle parti di Casillas con il solito tiro di Robben diretto all'angolino che il portiere spagnolo devia sul fondo.
Dopo un inizio di ripresa molto tattico con le squadre attente soprattutto a non scoprirsi si ripete il duello Robben-Casillas con l'olandese che, lanciato in profondità dall'unica invenzione di Sneijder, spreca la più ghiotta delle occasioni facendosi ribattere la conclusione. Si apre una fase dell'incontro meno bloccata, si vede finalmente un po' di calcio ed è ancora la Spagna a farsi preferire. Prima Heitinga ribatte una conclusione a colpo sicuro di Villa, poi è Ramos di testa a sbagliare un gol fatto su angolo. Nel finale è però nuovamente Robben ad avere una chance: brucia in velocità Puyol, resiste al ritorno del difensore spagnolo (che ingenuità. Sarebbe bastato cadere a terra per farlo espellere) ma poi non riesce a superare Casillas.




Si va ai supplementari con un'Olanda stanca che lascia troppo spazio tra le linee di difesa e centrocampo. La sostituzione di de Jong con Van der Vaart appare deleteria e i centrocampisti spagnoli collezionano occasioni in serie: Stekelenburg si supera su Fabregas, Van Bronckhorst salva su Iniesta e, pochi minuti dopo, devia sull'esterno della rete una conclusione di Navas. L'Olanda sembra alle corde e la situazione peggiora a dieci minuti dal termine con l'espulsione di Heitinga (secondo giallo sul tuffatore Iniesta lanciato a rete). Ci vuole però lo zampino dell'arbitro e molta sfortuna per impedirle di raggiungere i rigori. E' il minuto 116 quando Elia subisce un fallo al limite dell'area avversaria. Webb non fischia e nell'azione spagnola che segue ben quattro olandesi (lo stesso Elia, Van der Wiel, Robben, Van der Vaart) riescono a toccare la palla senza tuttavia impedire che questa ritorni a qualche giocatore spagnolo. Il passaggio decisivo è di Fabregas per Iniesta che stavolta non lascia scampo a Stekelenburg.




I miei voti:

Stekelenburg: 7. Due ottime parate su conclusioni a distanza ravvicinata. Non gli riesce il miracolo su Iniesta.
Van der Wiel: 6. Attento in difesa ma se fosse meno titubante creerebbe molti più problemi agli avversari.
Heitinga: 6,5. Quando il gioco si fa duro non si fa certo pregare per tirare fuori grinta e combattività.
Mathijsen: 7. Non ha bisogno di tirare calci per avere sempre la meglio sui diretti avversari.
Van Bronckhorst: 6,5. Si vede poco da terzino e molto da terzo centrocampista centrale ed è in quella posizione che sbroglia più di una situazione.
de Jong: 6. Tiene botta anche contro il fitto centrocampo spagnolo conquistando diversi palloni. Cala alla distanza.
Van Bommel: 6,5. Buona gara in contenimento nel creare continui fastidi ai portatori di palla spagnoli. Si mantiene lucido anche in fase di possesso.
Robben: 5. E' l'unico in grado di creare pericoli alla retroguardia avversaria ma il suo errore a metà ripresa risulterà decisivo in negativo.
Sneijder: 5. Molta fatica ad entrare nel vivo del gioco oltre a una fastidiosa supponenza che lo fa tirare in porta da 40 metri su azione di contropiede e da metacampo dopo avere preso il gol.
Kuyt: 5,5. Più che tenere Ramos in apprensione diventa il suo marcatore. E' mancata la sua spinta.
Van Persie: 4,5. Fumoso, dai suoi piedi mai una palla pericolosa. Dubito che continuerà ad essere il centravanti.

Elia: 6. Entra nel secondo tempo per sostituire uno stanco Kuyt e spostare il baricentro della squadra più avanti. Riesce nel compito non trovando però nessun guizzo.
Van der Vaart: 5. Inserito come centrocampista arretrato dimostra, ma già si sapeva, che non ha il passo per farlo. Schaars sarebbe forse stata la scelta più sensata.

giovedì 8 luglio 2010

La prima assoluta


Una rete di Puyol a un quarto d'ora dalla fine elimina la Germania scontentando i molti tifosi olandesi che avrebbero gradito una finale contro i tedeschi per vendicare quella persa nel '74. Molti tifosi olandesi ma non io. In fondo la Germania da allora l'abbiamo affrontata tante altre volte, le abbiamo date e le abbiamo prese e sempre con reciproco rispetto. La Spagna invece, fatto questo abbastanza curioso, non l'abbiamo mai incontrata nella fase finale di un grande torneo e, se non in qualche amichevole, non l'abbiamo più affrontata dal girone di qualificazione all'europeo francese del 1984 nel quale ci scippò il primo posto grazie allo scandaloso 12-1 rifilato a Malta nell'ultima partita. Sono quindi più di 25 anni che aspetto un'occasione per farli piangere, un'occasione che sembrava dovesse capitare nell'ultimo Europeo nel quale le due squadre avevano dimostrato di essere le più forti del lotto prima che l'inopinata sconfitta con la Russia da parte degli olandesi facesse mancare loro l'appuntamento. A distanza di due anni sarà invece la finale mondiale a metterle di fronte.
Sarà la prima volta che una nazionale europea vincerà un campionato del mondo fuori dall'Europa.
Sarà la prima volta dell'Olanda.

mercoledì 7 luglio 2010

Olanda - Uruguay 3-2


Solo l'obbligo di sostituire gli squalificati Van der Wiel e de Jong fa sì che Van Marwijk cambi formazione. I prescelti sono Boulahrouz e de Zeeuw.
La partenza dell'Uruguay è prevedibilmente improntata su un pressing alto che ha l'intento di fare mancare i rifornimenti agli avanti olandesi. Se l'Olanda riesce ad evitarlo per gli avversari sono dolori. E arrivano così i primi pericoli con Kuyt che calcia alto da buona posizione, con Sneijder la cui conclusione dal limite viene ribattuta da uno sfortunato Van Persie fino alla rete del vantaggio che è vero che arriva con un siluro di Van Bronckhorst che termina la sua corsa all'incrocio dei pali ma in seguito ad un'azione avvolgente con quasi tutti gli uruguayani racchiusi nella propria area. E' da poco passato il quarto d'ora e l'Olanda commette l'errore  (grave) di adagiarsi sul minimo vantaggio rallentando il ritmo. La gara diventa bruttina, spezzettata e con molti errori. Una tentata conclusione di Robben  ben liberato da Van Persie e una telefonata di Kuyt sono tutto quello che si riesce a creare. All'Uruguay è invece sufficiente che un lancio senza troppe pretese arrivi a Furlan a 30 metri dalla porta olandese perché il biondo attaccante pareggi con una conclusione che Stekelenburg riesce solo a smanacciare goffamente.
La ripresa comincia con Van der Vaart al posto di de Zeeuw alla ricerca di quel cambio di marcia che non ci sarà. Il primo quarto d'ora sarà anzi uno dei peggiori giocati dall'Olanda, non solo in questa manifestazione: errori banali nel controllo di palla, rischiosissimi passaggi sulla trequarti difensiva, malintesi a non finire. L'Uruguay conferma di non essere un top team non riuscendo ad approfittarne e facendosi vivo dalle parti di Stekelenburg solo con una punizione del solito Furlan. Alla maggiore qualità degli olandesi bastano invece pochi minuti per indirizzare il match dalla propria parte. Al 67esimo una bella giocata di Van Persie consente il tiro a Van der Vaart: sulla respinta del portiere Robben calcia alto. Passano pochi minuti e dopo un'insistita azione di Robben al limite dell'area la palla arriva a Sneijder la cui conclusione si insacca nell'angolino dopo una deviazione e una posizione più che sospetta di Van Persie. Altra azione, altra manovra avvolgente e Sneijder pesca sulla sinistra Kuyt sul cui cross Robben anticipa di testa il diretto marcatore e infila il 3-1. Con l'Uruguay ormai alle corde Robben manca in contropiede la quarta segnatura prima di essere sostituito in quella che parrebbe una passerella d'onore se la disattenta difesa olandese non regalasse un'altra rete. Siamo però già nel recupero e, pur con qualche affanno non giustificato, la vittoria viene condotta in porto.




I miei voti:

Stekelenburg: 4,5. L'errore sul primo gol gli fa perdere sicurezza. Anche sul secondo non è esente da colpe.
Boulahrouz: 5,5. Alterna chiusure tempestive a pasticci grossolani come il retropassaggio che libera Cavani.
Heitinga: 6. Non commette errori anche se, intimorito dal pressing uruguayano, tende troppo spesso a spazzare.
Mathijsen: 5,5. Il più sicuro ed affidabile della retroguardia se non fosse per i troppi metri regalati a Furlan in occasione del pareggio.
Van Bronckhorst: 6,5. Merita mezzo voto in più per il gran gol. Non va per il sottile nelle chiusure ma col passare del tempo rimane troppo ancorato in difesa.
de Zeeuw: 5. nullo in interdizione, non ha la personalità per proporsi e dettare il gioco.
Van Bommel: 6,5. La sua sagacia tattica gli consente di essere sempre nel vivo dell'azione per dispensare calci, simulazioni ma anche conquistare numerosi palloni.
Robben: 6,5. Se non è raddoppiato ha sempre la meglio sul diretto avversario e, pur non particolarmente brillante, riesce ancora una volta ad essere decisivo.
Sneijder: 6,5. Inizia malissimo sbagliando anche i tocchi più elementari. Non incide mai anche quando avrebbe lo spazio per farlo. Poi il gol, quello più importante, che lo conferma Re Mida.
Kuyt: 6,5. Prestazione forse troppo difensiva ma il suo contributo alla causa è sempre evidente e nel momento topico risulta determinante anche in avanti.
Van Persie: 6. Nel primo tempo si vede solo per una bella palla conquistata che però spreca malamente. Cresce nella ripresa che lo vede più presente e prezioso punto d'appoggio per i compagni.

Van der Vaart: 5,5. Comincia titubante facendo solo errori e addirittura addormentandosi con la palla tra i piedi in azione di contropiede. Un po' meglio quando riesce a giostrare più vicino alla porta.

lunedì 5 luglio 2010

Con tutto da perdere


Si torna dunque a disputare una semifinale mondiale dopo 12 anni. L'avversario sarà il miracolato Uruguay, graziato dal ghanese Gyan nei quarti e agevolato da un tabellone che non gli ha messo davanti ostacoli troppo impegnativi. L'Uruguay non è, come forza, tra le prime quattro squadre del mondo. Nemmeno tra le prime dieci. Sin qui ha mostrato poco più di una decente organizzazione difensiva (non certo però ai livelli dei cugini paraguayani) e due buoni attaccanti (Furlan e Suarez, quest'ultimo squalificato contro l'Olanda) all'inventiva dei quali ha affidato le sue speranze di fare gol.
L'Olanda partirà insomma come superfavorita e questo, almeno a livello di semifinali, in passato le ha sempre nuociuto. Ripenso agli Europei del '76, del '92, del 2000 con un po' di timore ma anche con la consapevolezza, datami dalla partita col Brasile, che a livello mentale la squadra è cresciuta e sembra in grado di gestire le difficoltà che comunque ci saranno senza avere cali di tensione. Da questo punto di vista il lavoro di Van Marwijk è stato sin qui esemplare. Il gruppo appare compatto e talmente determinato al raggiungimento dell'obiettivo che l'Uruguay non potrà fermarlo.

venerdì 2 luglio 2010

Olanda - Brasile 2-1


L'unica sorpresa nell'undici di partenza è rappresentata da Ooijer che sostituisce Mathijsen, costretto al forfait da un dolore al ginocchio accusato nel riscaldamento prepartita. Fari puntati su Robben e il suo annunciato duello con Bastos ma anche su Sneijder e Van Persie: oggi hanno il dovere di dimostrare quanto valgono!

La costante dei tre precedenti mondiali nei quali si era assistito a primi tempi noiosi e senza gol va in fumo dopo già 10 minuti, quanti ne servono al Brasile per portarsi in vantaggio con Robinho lesto a incunearsi nel cuore di una distratta difesa olandese ottimamente servito da una verticalizzazione di Melo. L'Olanda risponde immediatamente con una conclusione in diagonale di Kuyt deviata in angolo da Julio César. Resterà questo uno dei pochissimi interventi del portiere brasiliano in tutta la prima frazione nella quale il Brasile dà l'impressione di non faticare troppo a controllare le sporadiche iniziative olandesi che puntualmente si infrangono sulla trequarti avversaria. Sono anzi i brasiliani a sfiorare il raddoppio con una conclusione sottomisura di Juan che termina alta e soprattutto con un tiro a giro di Kakà che Stekelenburg è bravo a deviare sul fondo.
La ripresa comincia con un'Olanda più convinta che cerca di alzare il ritmo dell'incontro riuscendo a creare qualche situazione pericolosa al limite dell'area brasiliana. Ci vuole però un episodio fortunato sotto forma di papera/malinteso tra Julio César e Melo su cross di Sneijder per raggiungere il pareggio.




E' il 53esimo, minuto da annotare perché segna la svolta della partita che vede adesso un Brasile più titubante e meno preciso e gli olandesi che, pur non facendo nulla di trascendentale, riescono ad esercitare una certa pressione con costanza. I frutti non tardano ad arrivare e su angolo di Robben spizzato da Kuyt è Sneijder a mettere dentro di testa il gol del vantaggio. Passano pochi minuti e Melo si fa espellere scalciando Robben a terra sotto gli occhi dell'arbitro mettendo l'Olanda in una situazione ancora più agevole. In inferiorità numerica il Brasile si butta in avanti più con i nervi che con le idee ma solo  un buco di Heitinga su Kakà (salverà Ooijer) oltre a qualche mischia sottoporta riusciranno a creare qualche apprensione a Stekelenburg. L'Olanda dal canto suo fallisce  in modo banale almeno un paio di contropiede non riuscendo a chiudere la gara in anticipo per troppa sufficienza e dovendo invece aspettare il triplice fischio che non tarda comunque ad arrivare.

I miei voti:

Stekelenburg: 6,5. Incolpevole sul gol, si fa trovare pronto nell'unica altra occasione nella quale è chiamato in causa.
Van der Wiel: 6,5. Abbastanza bloccato e insicuro nel primo tempo cresce moltissimo nella ripresa che lo vede proporsi spesso e volentieri costringendo anche Robinho sulla difensiva.
Heitinga: 6. In anticipo sull'uomo sbaglia in una sola occasione. Lascia perplessi il suo movimento in occasione del gol brasiliano ma è tutta la difesa ad essere piazzata male.
Ooijer: 6. Non bello da vedere, spesso ruvido ma comunque efficace. Luis Fabiano non si vede mai anche per merito suo.
Van Bronckhorst: 6. Con tanti ringraziamenti a Dunga che dalla sua parte non mette nessun attaccante e pure a Kuyt che scende costantemente a dargli una mano.
de Jong: 6,5. Più volte si guarda la partita e più lo si apprezza. Lavoro oscuro svolto con attenzione.
Van Bommel: 6,5. Il suo stile "kicks & tricks" esaspera gli avversari risultando oltremodo prezioso in fase di contenimento e interdizione.
Robben: 6,5. Nessuna giocata d'autore ma sempre nel vivo del gioco con in più una marea di falli conquistati, alcuni emulando Louganis.
Sneijder: 7. Non una grande partita ma per fortuna o per bravura mette lo zampino (e la testolina) in entrambe le reti. Gli si chiedeva di essere decisivo e lo è stato.
Kuyt: 7. Determinante a livello difensivo su Maicon ha comunque le energie per dare un contributo importante anche in fase di possesso palla.
Van Persie: 6. Ha il compito improbo di restare da solo nella morsa dei centrali brasiliani. Nessuno spunto degno di nota ma molto movimento e il merito di provarci comunque.

Huntelaar: 5. Gioca solo gli ultimi 10 minuti ma sbaglia tutto il possibile compreso un gol praticamente fatto.

giovedì 1 luglio 2010

Alla resa dei conti


Domani l'Olanda affronterà il Brasile nei quarti di finale e sarà l'occasione tanto attesa per capire quanto si valga.
Sarà la prova del fuoco soprattutto per Van Marwijk che nonostante 8 vittorie su 8 nelle qualificazioni e 4 su 4 al Mondiale non è ben visto da gran parte della critica che lo accusa di avere snaturato il calcio olandese preferendogliene uno più pragmatico e meno offensivo. Parrebbe quasi che le penose prestazioni con Advocaat e Van Basten siano cadute nel dimenticatoio... Parrebbe quasi che nelle precedenti edizioni la squadra vincitrice dei Mondiali abbia dato spettacolo... Ma d'altronde, come ha detto saggiamente Van Bommel, "the dutch press always have something to cry about". Lasciamo quindi piagnucolare coloro ai quali una lunga storia di insuccessi pare non abbia insegnato nulla e limitiamoci a eliminare i brasiliani. Qualunque modo andrà bene. Loro nell'ormai lontano 1994 ci batterono grazie a un gol in fuorigioco chilometrico e a un altro nato da una punizione invertita, intervallati da un fuorigioco inesistente fischiato ad Overmars lanciato a rete.  Non mi pare che si fecero problemi e diventarono poi campioni del mondo. Quattro anni più tardi non riuscimmo a prenderci la rivincita. Ora è giunto il tempo!

lunedì 28 giugno 2010

Olanda - Slovacchia 2-1


Robben parte dal primo minuto, Van der Vaart si accomoda in panchina e la formazione è finalmente quella che Van Marwijk ritiene la migliore possibile.
L'approccio non è diverso dalle altre gare ma le maglie slovacche nella parte centrale del campo sono più larghe rispetto a quelle danesi o giapponesi e ci sarebbe da subito l'opportunità di pungere se non si facessero troppi errori in fase di impostazione. La prima occasione da rete non tarda comunque ad arrivare grazie a un'ottima giocata di Van Persie che libera al tiro Sneijder la cui conclusione è però fiacca. La seconda è già decisiva: minuto 17, Mathijsen recupera palla al limite della propria area, fulmineo e perfetto lancio di Sneijder a sfruttare la velocità di Robben che, una volta raggiunta la sfera, si accentra e realizza con un rasoterra a fil di palo. Raggiunto il vantaggio l'Olanda si limita ad un paziente possesso di palla con l'obiettivo principale di non scoprirsi riuscendo ampiamente nell'intento tanto che per tutta la prima frazione la Slovacchia non riuscirà a costruire una sola nitida occasione da rete. Saranno invece gli olandesi a sfiorare il raddoppio con Van Persie che, lanciato in velocità da Van Bommel, conclude però in maniera sporca.




La ripresa si apre ancora nel segno dell'Olanda con un'altra magia di Robben che, liberatosi al limite dell'area, costringe Mucha ad un grande intervento. Lo stesso portiere slovacco è protagonista anche sul successivo angolo quando sventa una conclusione da pochi passi di Mathijsen, servito ancora da Robben. Fallito il raddoppio si finisce per soffrire con qualche sbavatura di troppo in difesa. Sale allora in cattedra Stekelenburg che prima è bravo a sventare una conclusione di Stoch, liberatosi di un colpevole Van der Wiel, e poi a ripetersi su Vittek  nell'occasione lasciato ingenuamente solo da de Jong nel tentativo di metterlo in fuorigioco. Con le squadre più stanche aumentano anche gli spazi. Kuyt punge dalla distanza ma l'opportunità più ghiotta è ancora per Vittek che calcia alto da buonissima posizione (stavolta è Van der Wiel a non salire). Quando mancano meno di dieci minuti al termine è però l'Olanda ad avere il guizzo giusto con Kuyt che controlla in modo perfetto un lancio di Van Bronckhorst su punizione, elude il portiere uscito avventatamente e serve a Sneijder il raddoppio su un piatto d'argento. Nel finale l'unica emozione riesce a regalarla l'arbitro inventandosi un rigore per un'uscita di Stekelenburg su Vittek che realizza senza nemmeno avere il tempo di tornare al centro del campo.

I miei voti:

Stekelenburg: 7,5. Inoperoso per un'ora risulta determinante con due parate non facili.
Van der Wiel: 5. Malissimo il primo tempo nel quale non si contano i suoi errori, un po' meglio il secondo ma affrontato sempre con troppa sufficienza e poca concentrazione.
Heitinga: 6,5. Gioca sempre di anticipo con attenzione e senza sbavature. Al pari di Mathijsen non lo reputo colpevole dei due buchi che si sono visti al centro.
Mathijsen: 7. Per tutto il primo tempo sembra giocare a uomo su Vittek al quale non concede nulla. Non perde un contrasto recuperando moltissimi palloni.
Van Bronckhorst: 5,5. Più attento alla fase difensiva commette però troppi errori in impostazione.
de Jong: 6,5. Molto importante in copertura raddoppia sistematicamente ogni avversario risultando spesso determinante nella conquista del possesso palla.
Van Bommel: 6. Non brillante come nelle precedenti gare fa valere soprattutto la sua esperienza.
Robben: 7,5. Non può che andare a fiammate ma che fiammate! Decisivo.
Sneijder: 6. Due buonissime aperture per Robben e un gol facile facile compensano a fatica i moltissimi errori, anche banali, che costellano la sua partita.
Kuyt: 6,5. La corsa è la sua arma in più. La sfrutta al meglio dando il suo contributo a tutto campo.
Van Persie: 6,5. Più attivo e preciso rispetto alle ultime prestazioni è purtroppo poco servito. Fa male però ad arrabbiarsi al momento della sostituzione.

Elia: 6,5. Gioca gli ultimi 20 minuti al posto di Robben creando problemi alla difesa avversaria con le sue qualità tecniche e la sua velocità.

venerdì 25 giugno 2010

Olanda - Camerun 2-1


Van Marwijk non rischia il diffidato Van der Wiel e schiera al suo posto Boulahrouz. Per il resto è la solita formazione con Robben ormai ristabilito pronto a subentrare.
L'Olanda è già qualificata, il Camerun già eliminato e la partita appare subito meno bloccata rispetto alle precedenti. Le squadre si affrontano a viso aperto, ci sono più spazi e la maggiore difficoltà degli olandesi consiste nel far arrivare la palla oltre la metacampo. Non è raro infatti vedere i difensori costretti a far ripartire le azioni dal limite della propria area con 4/5 avversari a pressare. Raramente si riesce a distendersi e sempre sulla sinistra grazie a un propositivo Van Bronckhorst che prima pesca molto bene al limite dell'area Van Persie la cui conclusione è troppo centrale e poi dà il via a una bella azione che libera Sneijder  al tiro che viene però ribattuto. Il Camerun non sta a guardare e un'uscita di Stekelenburg mette i brividi ma sono ancora gli olandesi a creare i pericoli maggiori con un diagonale di Kuyt che esce di poco. E' il preludio al gol che arriva poco dopo la mezz'ora grazie a Van Persie che conclude nel migliore dei modi un triangolo in velocità con Van der Vaart. La rete ha come conseguenza un generale abbassamento del ritmo e per il resto del tempo non si registrano altri spunti degni di nota.




Nella ripresa il primo pericolo è portato ancora da Van Persie ben servito in profondità da Van Bommel ma la sua conclusione è nuovamente facile preda del portiere. E' ancora Soleymanou a sventare una pericolosa punizione di Sneijder prima che, siamo al 60esimo, il Camerun viva il momento migliore della sua partita che culmina con una conclusione da dentro l'area di Makoun (bravo Stek) e col successivo pareggio realizzato su rigore da Eto'o (ingenuo mano di Van der Vaart a ribattere una punizione dal limite). L'Olanda potrebbe immediatamente riportarsi avanti ma de Jong non trova il giusto impatto con la palla scodellata a centro area da Van der Vaart.  Ci si avvicina al fischio finale e gli spazi assomigliano sempre più a praterie nelle quali Van Marwijk fa bene ad inserire prima Elia e poi Robben. E' infatti proprio a conclusione di un contropiede impostato dai due neoentrati che l'Olanda trova il definitivo vantaggio. A realizzarlo è Huntelaar, subentrato in precedenza a Van Persie, che è abile a centrare la porta dopo il palo colpito da Robben il cui rientro è la seconda buona notizia di giornata. La prima è che negli ottavi ci toccherà la Slovacchia.





Sottolineo la terza consecutiva ottima prova di Van Bommel, autentica diga in fase di interdizione, l'unico dal quale al momento non si possa prescindere e la sufficienza risicata del trio Kuyt, Sneijder, Van der Vaart che, lasciato libero di svariare su tutto il fronte offensivo e contro una difesa non certo arroccata, ha regalato solo qualche fiammata facendo in definitiva molto meno di quanto sarebbe stato lecito attendersi.

martedì 22 giugno 2010

Cattivi presagi


Dopo la seconda giornata dei gironi eliminatori l'Olanda è una delle due squadre (l'altra è il Brasile) ad essere già qualificata agli ottavi ed una delle quattro, assieme ad Uruguay, Cile e Portogallo, a non avere ancora incassato una rete, eppure...
Non mi preoccupa tanto la carente qualità del gioco espresso sinora quanto l'atteggiamento che ne è forse la causa. Non ho infatti intravisto nulla che mi faccia pensare ad un cambio di tendenza rispetto a quello tenuto contro la Russia nel 2008, contro il Portogallo nel 2006 e, perché no, contro l'Italia nel 2000, tutte circostanze nelle quali, da favoriti, si è affrontata la gara con supponenza, spavalderia, senza la necessaria determinazione quasi che la vittoria dovesse comunque arrivare. E invece sappiamo come è finita, sappiamo dove può portare uno sterile e ripetitivo "ticchete-tocchete" senza cambi di marcia, senza iniziative personali, senza alcun tentativo fuori dagli schemi per creare superiorità numerica.
Ora ci si appresta ad affrontare un ottavo di finale presumibilmente contro l'Italia che, pur non giocando quasi mai bene, negli ultimi 20 anni ha perso un solo incontro a eliminazione diretta (Corea del Sud, 2002) nel quale, peraltro, più degli avversari è stato determinante l'arbitraggio.
Insomma, con queste premesse c'è poco da essere ottimisti a meno che non si decida di mettere nel cassetto tutti gli specchi e abbandonare l'atteggiamento da cicala per gettare finalmente sul rettangolo di gioco grinta e cuore.

sabato 19 giugno 2010

Olanda - Giappone 1-0


Stessa formazione titolare e, purtroppo, stesso copione della gara d'esordio con un'Olanda se possibile ancora più lenta, accademica, prevedibile. Ne risulta una prima frazione davvero difficile da commentare nella quale gli olandesi hanno mantenuto il possesso palla per circa il 70% del tempo riuscendo tuttavia a concludere verso la porta avversaria solo con una punizione di Sneijder a inizio partita e un tiro velleitario di Van der Vaart nel recupero. Per il resto una fitta ragnatela di passaggi a centrocampo senza mai quello spunto in velocità in grado di impensierire la difesa giapponese, peraltro molto attenta e organizzata. Il Giappone  dal canto suo ha sfruttato nel migliore dei modi l'ossessione dell'Olanda di creare gioco mettendo tre uomini a pressare già i difensori costretti  in tal modo ad arretrare spesso, dando vita a lunghe fasi di stallo della gara.
Nei primi 5 minuti della ripresa si riesce a creare più che nei precedenti 45 con Van Persie che, imbeccato prima da Van Bronckhorst e poi da Van Bommel, conferma però il suo momento di scarsa vena. L'Olanda finalmente più aggressiva si porta ora con maggiore frequenza dalle parti dell'area giapponese e proprio su una palla vagante appena uscita dall'area si avventa Sneijder che realizza una splendida rete colpendo di prima intenzione. Il vantaggio non sblocca tuttavia gli olandesi che anzi indietreggiano di fronte alla maggiore  spinta degli avversari. La partita non regala altre grosse emozioni ma un Giappone mai domo staziona costantemente nella metacampo olandese arrivando a sfiorare il pareggio con una conclusione da dentro l'area che finisce però alta. Anche l'Olanda potrebbe arrotondare ma per due volte il neoentrato Afellay lanciato in velocità perde in modo ingenuo il duello personale con il portiere avversario.




I miei voti:

Stekelenburg: 7. Solo parate di ordinaria amministrazione ma senza la minima sbavatura.
Van der Wiel: 6. Poche sortite con scarso successo ma sempre attento alla fase difensiva.
Heitinga e Mathijsen: 6. Li accomuno ancora una volta per una prestazione speculare che li ha visti sicuri in una difesa arroccata ma abbastanza titubanti se presi in velocità.
Van Bronckhorst: 5,5. Una sua ingenuità costa il cartellino giallo a Van der Wiel. Per il resto nessun danno ma solo il compitino.
de Jong: 5. Non è il solito motorino cacciatore di palloni. Rimane spesso passivo e si fa notare solo per una lunga serie di passaggi all'indietro.
Van Bommel: 7. E' ancora una volta il migliore dei suoi. Perde pochi palloni e ne recupera molti distribuendoli con intelligenza.
Kuyt: 5. Dovrebbe garantire pericolosità offensiva ma lo si vede solo difendere.
Sneijder: 6. Il gol, bello e importante, salva la sua prestazione per il resto ancora sottotono, priva di ogni iniziativa.
Van der Vaart: 5. Non è solo colpa sua ma è ormai appurato che il gioco sulla fascia non faccia per lui.
Van Persie: 5. Non è aiutato dalla squadra e gli arrivano poche palle giocabili. Peccato che le giochi tutte male.

Elia: 6. Non è il fenomeno visto contro i danesi e sbaglia i primi controlli. Serve però un ottimo assist ad Afellay.
Afellay: 5. Non fa mancare il suo dinamismo e ha il pregio di farsi trovare al posto giusto in due occasioni che sbaglia però in modo grave.

lunedì 14 giugno 2010

Olanda - Danimarca 2-0


E' l'esordio mondiale e Van Marwijk, del quale non si può certo dire che ami sorprendere, propone la formazione che tutti si aspettavano. Con Robben infortunato (ma pare che il santone Van Toorn riesca a rimetterlo in sesto a tempo di record) giocano sia Kuyt, a destra, che Van der Vaart, a sinistra.
Anche la Danimarca è quella che ci si aspetta: diligente, ordinata, disposta a concedere il possesso di palla all'avversario ma prontissima a ripartire. Per metterla in difficoltà occorrerebbero accelerazioni in mezzo al campo ma l'Olanda appare troppo lenta e poco ispirata. Nelle uniche due circostanze in cui si riesce a giocare in velocità con palla a terra Van der Vaart si dimostra poco freddo e non riesce a concretizzare. Con il passare del tempo sono anzi i danesi a farsi preferire: Rommedahl imperversa sulla destra sia come uomo assist (colpo di testa a lato di Bendtner) che concludendo lui stesso su un attento Stekelenburg che si ripete poco dopo su Kahlenberg. Per annotare una buona occasione olandese bisogna invece aspettare la fine della prima frazione con un errore difensivo che libera al tiro Van Persie al quale manca il guizzo dei tempi migliori.




 Il vero regalo danese arriva però ad inizio ripresa con uno sciagurato colpo di testa di Poulsen che insacca nella propria porta un innocuo cross di Van Persie. Pochi minuti e lo stesso centravanti potrebbe chiudere l'incontro ma ancora una volta sciupa banalmente l'occasione fallendo il facile controllo. La Danimarca, costretta adesso a prendersi l'iniziativa, dimostra tutti i suoi limiti e si assiste ad una fase di stallo dell'incontro con le difese che hanno puntualmente la meglio sugli attaccanti avversari. La scossa agli olandesi la danno gli ingressi di Elia ed Afellay (sostituiti Van der Vaart e Van Persie) con il primo soprattutto che regala un numero ad ogni palla toccata. Anche Sneijder si sveglia dal torpore generale e prima sfiora la rete con una conclusione che, deviata, colpisce la parte superiore della traversa e poi dà il via all'azione del raddoppio servendo un ottimo pallone proprio ad Elia che, col portiere in uscita, centra il palo regalando a Kuyt un facile tip-in. Nei minuti finali il punteggio potrebbe ulterioremente arrotondarsi ma Poulsen si riscatta parzialmente togliendo dalla porta una conclusione a botta sicura di Afellay ben servito da Kuyt.




I miei voti:

Stekelenburg: 7. Poco impegnato ma sempre sicuro sia tra i pali che con la palla ai piedi.
V
an der Wiel: 6,5. Molto bene nel primo tempo nel quale spinge in continuazione prendendosi anche responsabilità. Cala alla distanza.
Heitinga e Mathijsen: 6,5. Entrambi in difficoltà quando i danesi riescono a giocare in contropiede con palla a terra, non sbagliano nulla in tutta la ripresa anticipando costantemente i diretti avversari.
Van Bronckhorst: 5. Rommedahl scende tre volte dalla sua parte: due occasioni pericolose e una punizione insidiosa per un suo fallo. Semplicemente incapace di difendere.
de Jong: 6. Sicuramente è il più dinamico (è quello che ci si aspetta da lui) ma spesso poco lucido e, in almeno un paio di circostanze, anche troppo rude.
Van Bommel:
7,5. E' l'unico che per tutta la partita riesce a ragionare verticalizzando o allargando sulle fasce a seconda delle circostanze senza mai buttare un pallone. E non fa mancare il lavoro di interditore.
Kuyt: 6. Insufficiente per un'ora, quasi sempre abbandonato a sé stesso sulla fascia, ritrova improvvisamente la verve una volta che, uscito Van Persie, viene spostato al centro dell'attacco.
Sneijder: 6. Delude nel primo tempo nel quale gioca con presunzione cercando la porta da distanze siderali senza mettersi al servizio della squadra. Meglio nella ripresa quando, pur senza strafare, diventa un importante collante tra difesa e attacco.
Van der Vaart: 5. Comincia toccando molti palloni ma senza mai farne qualcosa di buono. Appare lezioso e poco utile.  Scompare a poco a poco tanto che nei venti minuti della ripresa in cui gioca non si hanno sue notizie.
Van Persie: 5. Sembra svogliato, poco concentrato. Di sicuro è assai impreciso sia nelle conclusioni che nei passaggi più banali.

Elia: 8. Ogni palla che tocca è una giocata da applausi. Conferma di essere un'arma formidabile da usare a partita in corso
Afellay: 7. Gioca solo un quarto d'ora ma corre moltissimo regalando qualità e dinamismo ad una squadra che oggi ne aveva molto bisogno.

sabato 5 giugno 2010

Olanda - Ungheria 6-1


Van Marwijk schiera la formazione che dovrebbe affrontare la Danimarca tra nove giorni con l'unica eccezione di Robben, ancora non al meglio e pertanto in panchina. In prospettiva gli unici a giocarsi qualcosa in questa gara sembrano essere Kuyt e Van der Vaart, uno dei quali sarà destinato a fargli spazio.
Al primo affondo l'Ungheria è già avanti con un sinistro a giro di Dszudszak al quale la difesa olandese e Van Bronckhorst in particolare regalano troppo spazio. Il gol a freddo rende l'inizio dell'incontro più piacevole rispetto alle ultime gare con l'Olanda che non tarda a prendere le redini del gioco con autorevolezza. Il pareggio sembra solo questione di tempo ed arriva al 21esimo con Van Persie, lesto a sfruttare il buon lavoro di Kuyt sulla destra. E' proprio quest'ultimo il protagonista della prima frazione: passano pochi minuti e realizza quella che sarebbe la rete del vantaggio se l'arbitro non la annullasse per misteriosi motivi  ed è ancora lui a servire una palla d'oro a Van Persie che  di testa mette fuori. Fa più fatica Van der Vaart sulla sinistra dove si finisce per non giocare praticamente mai. Il tempo si conclude comunque in parità solo per puro caso con un'Ungheria praticamente sparita dal campo dopo la fiammata iniziale.
La ripresa comincia con Robben che prende il posto di Kuyt sulla destra e con una pressione costante sulla difesa ungherese la cui capitolazione è davvero nell'aria. Sneijder prima spreca calciando sul portiere la palla del possibile vantaggio e poi finalmente realizza sottomisura ben servito da Van Bronckhorst. E' il 56esimo ed è solo l'inizio di 20 minuti scoppiettanti nei quali andranno a segno in rapida successione Robben (secondo assist per il capitano), Van Bommel con una botta da fuori, Elia con una spettacolare serpentina e ancora Robben con un tiro a giro all'incrocio dei pali. Tutto perfetto? Nient'affatto. A partita quasi finita un probabile stiramento alla coscia ferma proprio Robben che a questo punto sarà difficilmente recuperabile per la coppa del mondo.

mercoledì 2 giugno 2010

Olanda - Ghana 4-1


L'unico motivo di interesse della gara può essere ricercato nella sfida per guadagnarsi il posto da titolare al Mondiale tra tutti coloro che ho definito "centrocampisti offensivi". Van Marwijk conferma questo punto di vista partendo con Kuyt, Sneijder, Afellay e terminando l'incontro con Babel, Van der Vaart, Elia, impiegando cioè le sue tre sostituzioni solamente in questo reparto (mancava Robben, tenuto precauzionalmente a riposo). Per il resto solo conferme con, come unica eccezione, il contentino dato a Vorm e Boschker impiegati un tempo per uno.
In una prima mezz'ora giocata a ritmo molto basso e davvero avara di emozioni vanno a referto solo un paio di imprecise conclusioni dalla distanza da parte di Afellay e Sneijder. Gli africani con un 4-5-1 che presenta le due linee molto vicine applicano il fuorigioco con attenzione finendo per creare sulla tre quarti difensiva uno sbarramento che impedisce agli olandesi di avvicinarsi all'area di rigore. Per superarlo occorre una bella giocata di Sneijder che imbecca Van Persie la cui conclusione non è trattenuta dal portiere avversario rendendo agevole a Kuyt, paradossalmente fuori posizione a causa di un'azione precedente, la rete del vantaggio. Sarà l'unico guizzo prima del 63esimo, il minuto che segna l'ingresso di Van der Vaart (al posto di Afellay) che dà a tutto il reparto offensivo quel dinamismo fino ad allora assente. Sarà lui, ben servito da Van Bommel, a centrare il raddoppio con un'azione in velocità; sarà da un suo angolo, schema evidentemente studiato, che Sneijder coglierà la terza rete con un tiro al volo da fuori area; sarà sempre lui, stavolta imbeccato da Van der Wiel (in assoluto il migliore dei suoi) a guadagnarsi un rigore, per la verità parecchio generoso, che Van Persie trasformerà nel poker di giornata. In mezzo la solita e ormai abbastanza preoccupante disattenzione difensiva, stavolta in cooperazione tra Mathijsen e Van Bronchkorst che costa la rete del 2-1.
In definitiva, tornando al discorso di partenza, salgono le quotazioni di Van der Vaart, calano quelle di Kuyt, un gol ma prestazione insufficiente, e di Afellay che col Messico aveva fatto molto meglio, sprofondano quelle di Babel, tre palloni toccati e altrettanti errori.

giovedì 27 maggio 2010

Les jeux sont faits




Rimangono fuori, oltre ai pronosticati Anita, Engelaar e Lens, anche Vlaar le cui condizioni fisiche non davano sufficienti garanzie. Trova quindi spazio tra i 23  Boulahrouz che, assieme a Babel, è uno dei due giocatori che avrei lasciato tranquillamente a casa.

Olanda - Messico 2-1


Formazione iniziale: Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Braafheid; de Zeeuw, Schaars; Kuyt, Van der Vaart, Afellay; Van Persie.

Assoluto dominio olandese in un primo tempo nel quale la differenza di valore tra le due squadre è sembrata abissale. Sugli scudi uno scatenato Afellay che va vicino alla segnatura in diverse occasioni e un ottimo Van Persie che mi toglie gli ultimi dubbi sul suo pieno recupero dopo l'infortunio di novembre: due reti di ottima fattura, un'altra sfiorata di poco e la certezza che il centravanti titolare al mondiale sarà lui. Buono anche il lavoro a centrocampo delle seconde scelte de Zeeuw e Schaars mentre la nota stonata arriva dai terzini che si fanno notare per i molti errori e la poca spinta.
Anita ed Engelaar rilevano Braafheid e Schaars all'intervallo e si giocano malissimo la loro presumibile ultima chance. E' però tutta l'Olanda a calare vistosamente permettendo ai messicani di conquistare metri preziosi.
Col passare del tempo il centrocampo olandese fa sempre più fatica a contrastare la pressione degli avversari che sfiorano il gol in un paio di circostanze (nella prima è bravo Stekelenburg) prima di trovarlo con un colpo di testa di Hernandez lasciato liberissimo davanti al portiere.

mercoledì 26 maggio 2010

Ci siamo quasi


Comincia il trittico di amichevoli premondiali che vedrà l'Olanda affrontare in sequenza Messico, Ghana e Ungheria.
In attesa della giornata di domani quando l'attuale rosa di 27 giocatori sarà ridotta a 23 parrebbe che la partita di stasera contro i messicani possa rivestire particolare importanza per fugare gli ultimi dubbi. Penso che Van Marwijk abbia in realtà già le idee chiare e potrebbero esserci sorprese solo in caso di infortuni come nel caso dello stiramento occorso a Babel durante uno degli ultimi allenamenti che andrà valutato con attenzione.
Ecco comunque la lista degli attuali convocati con in evidenza quelli che reputo i più indiziati ad essere tagliati:

Portieri: Boschker, Stekelenburg, Vorm.

Difensori: Anita, Boulahrouz, Braafheid, Heitinga, Mathijsen, Ooijer,  Van Bronckhorst, Van der Wiel, Vlaar.

Centrocampisti difensivi: Engelaar, de Jong, Schaars, Van Bommel, de Zeeuw.

Centrocampisti offensivi: Afellay, Babel, Elia, Robben, Sneijder, Van der Vaart.

Attaccanti: Huntelaar, Kuyt, Lens, Van Persie.

domenica 2 maggio 2010

Il trionfo di McLaren



1  Twente  34 27 5 2 86 63 23
2  Ajax  34 27 4 3 85 106 20
3  PSV  34 23 9 2 78 72 29
4  Feyenoord  34  17 12 5 63 54 31
5  AZ  34 19 5 10 62 64 34
6  Heracles  34 17 5 12 56 54 49
7  Utrecht  34 14 11 9 53 39 33
8  Groningen  34 14 7 13 49 48 47
9  Roda  34 14 5 15 47 56 60
10  NAC  34  12 10 12 46 42 49
11  Heerenveen  34  11 4  19 37 44 64
12  VVV  34 8 11 15 35 43 57
13  NEC  34 8 9 17 33 35 59
14  Vitesse  34  8 8 18 32 38 62
15  ADO  34 7 9  18 30 38 59
16  Sparta  34  6 8 20 26 30 66
17  Willem II  34  7 2 25 23 36 70
18  RKC  34  5 0 29 15 30  80 


Sarebbe impossibile fare una corretta analisi di questo campionato senza dare un'occhiata alla classifica del girone di ritorno nel quale l'Ajax è stata un'autentica schiacciasassi capace di collezionare 2 soli pareggi a fronte di 15 vittorie, 11 delle quali con almeno 3 gol di scarto.


1  Ajax 17 15 2
 0
47
53
5
2  Twente 17 12
 3 
2
39
25
8
3  AZ 17 11
4
2
37
35
13
4  PSV 17 9
6
2
33
29
16
5  Groningen 17 10
2
5
32
28
19
6  Feyenoord 17 7
8
2
29
26
16


3-0 al Twente, 4-1 al PSV sono risultati che la dicono lunga su uno strapotere che, di tale portata, non si era mai visto negli ultimi anni (alla fine 106 reti realizzate!) e che però non è stato sufficiente a vincere il titolo.
I 9 punti di ritardo dal Twente accumulati nel girone di andata si sono rivelati troppi grazie soprattutto alla costanza di rendimento dei tukkers che non hanno mai accusato flessioni nel corso di tutta la stagione.
Il titolo torna dunque a Enschede dopo ben 84 anni ma è il primo del Twente, nato solo nel '65, che porta a termine nel migliore dei modi un processo di crescita che lo vedeva protagonista già da diverse stagioni. Il fatto che abbia centrato l'obiettivo massimo dopo un mercato estivo che l'aveva apparentemente indebolito va a tutto merito di McLaren che si è quindi preso la definitiva rivincita nei confronti di coloro che l'avevano etichettato come perdente dopo la parentesi alla guida della nazionale inglese.
Per l'Ajax un secondo posto che sa molto di beffa ma che rappresenta per il calcio olandese una concreta possibilità di rivedere finalmente due squadre in Champions.
Buona a mio avviso la stagione del PSV che, rimasto in corsa per il titolo fino a marzo, chiude terzo senza particolari rammarichi ma con la consapevolezza di essersi trovato di fronte due squadre dimostratesi superiori.
Un ottimo girone di ritorno (merito di Advocaat o della luna?) consente all'AZ di arrivare quinto, appena dietro ad un Feyenoord col quale nemmeno Been è riuscito a fare miracoli, fermo restando che fare peggio dello scorso anno sarebbe stato impossibile. Verbeek invece, dopo il fallimento a Rotterdam, conduce l'Heracles alla sua migliore stagione della storia sfiorando l'accesso all'Europa League che ora dovrà giocarsi nei playoffs contro l'Utrecht, il redivivo Groningen e il Roda che supera il NAC proprio nell'ultima giornata.