mercoledì 14 novembre 2012

Olanda - Germania 0-0


Si aggiunge agli indisponibile l'intera linea d'attacco dell'ultimo match contro la Romania (Lens, Van Persie e Narsingh). Giocano allora Robben e Schaken sulle ali mentre Huntelaar è lasciato inspiegabilmente (salvo accordi a me ignoti con lo Schalke) in panchina a beneficio di Kuyt. Stupisce la maglia da titolare assegnata a Vermeer mentre è confermata la difesa (Van Rhijn, Heitinga, Vlaar, Martins Indi) e a centrocampo è Afellay a prendere la posizione di Strootman.
Come nelle previsioni, la partita viene giocata a basso ritmo ed è la noia a farla da padrona. L'Olanda si affida al possesso palla che si rivela ben presto sterile, la Germania cerca di pungere con veloci quanto rare ripartenze. Due di queste portano comunque gli unici pericoli della prima parte della gara con conclusioni di Gotze entrambe le volte rimpallate da Heitinga. E' la mezz'ora quando l'Olanda riesce per la prima volta a rendersi pericolosa grazie ad un'azione insistita di Afellay che libera Robben il quale, defiladosi sulla sinistra, evita Neuer ma poi scivola al momento della conclusione. Il finale di tempo è più vivace con continui ribaltamenti di fronte ma sono i tedeschi a creare i maggiori pericoli con una conclusione da fuori di Reus che coglie il palo esterno e, proprio allo scadere, con Gundogan sulla cui botta dal limite è ancora Heitinga a salvare la porta olandese.
A inizio ripresa subito tre cambi con Janmaat, de Vrij ed Elia a rilevare Van Rhijn, Heitinga e Robben. Non cambia però il filo conduttore del match che viene giocato quasi esclusivamente a centrocampo con portieri del tutto inoperosi. Al 60esimo anche Afellay, il più propositivo dei suoi, è costretto a dare forfait per un problema muscolare (esordio assoluto per Van Ginkel). La gara non ha davvero nulla da dire e l'unico lampo lo regala a un quarto d'ora dal termine Janmaat che, dopo un triangolo con Kuyt, conclude di precisione dal limite senza tuttavia sorprendere Neuer. Un minuto dopo Elia spara alto da buona posizione prima che una girandola di inutili cambi spezzi ulterioremente il ritmo e accompagni le squadre fino agli spogliatoi.

lunedì 12 novembre 2012

Pillole di metà autunno

  •  La Nazionale maggiore ritorna mercoledì ad Amsterdam contro la Germania che restituisce la visita di un anno fa. La secca sconfitta di allora fu solo l'antipasto di quello che poi si sarebbe visto all'Europeo qualche mese dopo. Stavolta, con i Mondiali a siderale distanza, conterà un po' meno ma sarà comunque una discreta occasione per testare il proprio valore. Nessuna novità di rilievo sul fronte convocati tra i quali però si rivede Robben. Assenti invece gli infortunati Stekelenburg, Strootman e Sneijder.
  •  Dopo due bienni caratterizzati da eliminazioni amarissime, l'Under-21 centra la qualificazione alla fase finale dell'Europeo di categoria in programma in Israele il prossimo giugno. Lo fa con autorità, imponendosi con un doppio 2-0 nel playoff contro la Slovacchia. Accanto ai ben 6 giocatori che hanno già vestito la maglia della Nazionale maggiore (Bruma, Clasie, Fer, Maher, Luuk de Jong e Wijnaldum) mi piace segnalare il centrale difensivo e capitano Nuytinck, approdato per ora senza fortuna all'Anderlecht, e il centrocampisa del Vitesse Van Ginkel.
  •  In Eredivisie si è superato un terzo del cammino (12esima giornata) e per il titolo parrebbe già una questione tra PSV e Twente separati da un solo punto. Terzo e sorpresa positiva della stagione è il Vitesse di Rutten mentre Ajax e Feyenoord arrancano a -9. Galleggia al limite della zona play-out un AZ al quale non hanno certo giovato le numerose cessioni estive.
  •  Prosegue il momento negativo dei club olandesi nelle coppe europee. Quando mancano due turni al termine della fase a gironi sono già quasi  spacciate PSV e, soprattutto, Twente in Europa League. In Champions l'Ajax, cogliendo 4 punti nel doppio confronto contro il Manchester City, si è messo in buona posizione per il terzo posto ma i primi due restano una chimera.
  •  Non c'è più Muricy Ramalho, passato al Santos, e neppure "el mago" Conca, emigrato in Cina nel Guangzhou di Lippi, ma il Fluminense continua a vincere. Con Abel Braga in panchina dopo il terzo posto dell'anno scorso è arrivato un altro titolo, conquistato con tre giornate di anticipo. Note di merito, oltre all'ormai affiatatissima coppia centrale Gum-Leandro Euzebio, a Thiago Neves, Wellington Nem, Rafael Sobis e, su tutti, il bomber Fred, ritornato ai suoi migliori livelli che forse a Lione non hanno mai visto. 
  •  Espugnando San Siro, sponda milanista, la Fiorentina dell'ottimo Montella centra la quarta vittoria consecutiva puntellando la quarta posizione in classifica a -7 dalla capolista Juventus e mantenendo legittime ambizioni di Champions. Non so se era più tempo che a Firenze non si respirava questo entusiasmo o che non si vedevano centrocampisti del calibro di Pizarro e Borja Valero.