giovedì 10 dicembre 2015

Il PSV batte un colpo

Al ritorno in una fase a gironi di Champions che non disputava dal 2008, il PSV riesce nell'impresa che negli ultimi 5 anni l'Ajax aveva sempre fallito: qualificarsi.
Accompagnato da una discreta buona sorte nel doppio confronto col Manchester United (2-1 ad Eindhoven e 0-0 esterno), agli olandesi è stato sufficiente imporsi nelle gare casalinghe contro Wolfsburg e CSKA per centrare il secondo posto, dietro ai tedeschi, e il conseguente pass per gli ottavi.
L'Europa continua invece a rimanere indigesta per l'Ajax di Boer che anche in Europa League è incapace di fare meglio del terzo posto finendo alle spalle di Fenerbahce e Molde, entrambe imbattute nel doppio confronto con i lancieri. Ampiamente previste invece le débacles di AZ, la cui unica soddisfazione è di avere battuto il Bilbao ad Alkmaar, e Groningen, 2 soli punti raccolti in 6 gare.

venerdì 13 novembre 2015

Galles - Olanda 2-3


Cillessen;
Janmaat, Bruma, van Dijk, Kongolo;
Clasie, Blind;
Sneijder;
Robben, Dost, Promes.

Marcatori: 

32. Dost (colpo di testa da distanza ravvicinata su cross di Janmaat); 
45. Ledley (sulla ribattuta di Cillessen che para un rigore ad Allen); 
54. Robben (alla Robben: si accentra dalla destra e infila a giro sul palo lontano);
70. Huws (dormita generale della difesa);
81. Robben (solo davanti al portiere dopo preciso filtrante di Dost).

P.S.: la seconda amichevole, prevista ad Hannover contro la Germania, è stata annullata a causa di un allarme bomba con successiva evacuazione dello stadio.

mercoledì 11 novembre 2015

Utilità zero

Faccio davvero fatica a capire il senso delle amichevoli internazionali nel calcio moderno. Già si gioca due volte a settimana. Che motivazioni possono avere i calciatori in partite che non contano nulla? E quale interesse gli spettatori?
Eppure nella settimana in cui sono in programma i playoffs che determineranno le ultime 4 partecipanti all'Europeo, anche le nazionali non interessate hanno l'obbligo di riempire le date con un paio di inutili gare.
La situazione dell'Olanda, alla quale a questo giro toccano Galles e Germania (entrambe in trasferta), è poi paradossale: dopo la più vergognosa eliminazione della sua storia si ripresenta con lo stesso CT come se esistesse la possibilità che in qualche supermercato abbia potuto acquistare un etto di cervello.
Prepariamoci insomma ad un altro insensato 4-3-3 imperniato sul figlioletto multiuso che farà sia il regista che l'interditore (un vero peccato che non sia possibile clonarlo perché in quel caso lo avremo visto anche come terzino sinistro e centrale difensivo) e, di conseguenza, ad altre imbarazzanti prestazioni. Come se l'obbrobrio al quale si è assistito negli ultimi 15 mesi non abbia alcun responsabile.

martedì 13 ottobre 2015

Olanda - Repubblica Ceca 2-3


La formazione è la stessa di sabato con Zoet che rileva lo sfortunato Krul per il quale il referto medico è stato impietoso: rottura del crociato anteriore.
Si comincia con la giusta determinazione e non è ancora trascorso un minuto che El Ghazi, ben imbeccato da Wijnaldum, ha già l'occasione per passare ma, a tu per tu con Cech, prova un improbabile esterno destro che viene ribattuto. La pressione olandese è costante e la seconda nitida palla-gol non tarda ad arrivare con lo stesso El Ghazi che dalla destra trova Sneijder la cui conclusione da centro area termina alta. E' il decimo minuto e la bella Olanda finisce qui. I cechi riescono a prendere le misure evidenziando nello stesso tempo le lacune di una squadra che in tutto l'ultimo anno ha trascurato la fase di non possesso. La Repubblica Ceca, non eccelsa a livello tecnico ma molto bene organizzata, va a nozze contro gli approssimativi difensori olandesi che non ricevono alcuna protezione dai centrocampisti. La palla staziona sempre più spesso dalle parti di Zoet e il gol arriva annunciato al 24esimo quando è sufficiente un tentativo di anticipo non andato a buon fine da parte di van Dijk per aprire praterie ai cechi che vanno a bersaglio col terzino destro Kaderabek. Dieci minuti più tardi si raggiunge il ridicolo con tutta la difesa fatta a fette su azione di rimessa laterale (!): Sural ringrazia e dopo essersi bevuto van Dijk deposita in porta lo 0-2. Blind Sr. gioca la tipica carta del disperato: fuori un difensore (Riedewald), dentro un attaccante (van Persie) con suo figlio (sostituire lui no eh?) riportato a fare il terzino sinistro. L'innesto pare comunque risvegliare dal torpore gli olandesi che se non altro si ripresentanto nell'area avversaria. Ad alimentare le speranze di rimonta ci pensa comunque l'arbitro che sul finire di frazione mostra il rosso a Suchy per avere fermato Depay lanciato verso la rete da un pregevole lancio di Sneijder.
Senza il gioco sulle ali la superiorità numerica porta solo confusione al limite dell'area avversaria dove stazionano quasi tutti i cechi. L'unico a non capirlo pare sia Blind Sr. che dopo un quarto d'ora di nulla inserisce un'altra punta centrale (Dost) al posto di van Dijk. Si gioca ora col 3-2-5 e, beffa delle beffe, il primo risultato che porta è... un'autorete di van Persie: punizione regalata da Blind Jr. (tipico fallo dei giocatori che non sanno contrastare ma che vogliono mostrarsi aggressivi), cross in area olandese e goffo colpo di testa all'indietro a ricordare quello di Janmaat nella gara di andata. Huntelaar prima (colpo di testa su angolo) e lo stesso van Persie poi (zampata in allungo dopo assist volante di Dost) ci regalano qualche minuto di speranza ma è troppo tardi per un'improbabile rimonta che il vantaggio turco contro l'Islanda avrebbe comunque reso inutile.
Si finisce quarti nel girone e l'imbarazzo nell'ammettere di non essere tra le prime 28 squadre d'Europa è superato solo da quello provato nel sentire le parole del presidente della federazione van Oostveen che non parla di fallimento ma di incidente di percorso e conferma l'impreparato Blind alla guida tecnica dimostrando cecità e ipocrisia.
Anticipo già da ora che, rimanendo così le cose, anche i Mondiali del 2018 li guarderemo alla tv.

sabato 10 ottobre 2015

Kazakistan - Olanda 1-2


Ancora incoraggianti segnali di rinsavimento per Blind Sr. che, dopo van der Wiel e Martins Indi, accantona anche van Persie e Narsingh mentre Cillessen si infortuna nel riscaldamento. Con Krul in porta, El Ghazi all'ala destra e, per il resto, la formazione che avevo ipotizzato, si potrebbe dire che, se non fosse per la presenza di suo figlio, sarebbe il migliore undici possibile.
Molto buono l'avvio di El Ghazi che punta sempre il diretto avversario riuscendo a creare superiorità numerica in un paio di occasioni nelle quali non trova però l'assist vincente. Si gioca molto sulle ali e, pur non riuscendo a concretizzare, si ha almeno l'impressione di avere un'idea di cosa fare. La prima nitida occasione da rete arriva quasi alla mezz'ora con una precisa verticalizzazione di Blind per Depay che si fa però deviare la conclusione dal portiere. E' il preludio al gol che giunge dopo pochi minuti quando El Ghazi si rende protagonista di una bella azione in velocità e serve Wijnaldum il cui rasoterra di sinistro dal limite si insacca a fil di palo con precisione chirurgica. Considerato il non eccelso livello tecnico degli avversari il più sembra fatto e l'Olanda fa arrivare l'intervallo limitandosi a gestire palla, attenta a non scoprirsi.
La ripresa poi comincia nel migliore di modi: dopo una bella combinazione sulla sinistra, Riedewald pesca al centro Huntelaar che serve coi giri contati Sneijder il cui diagonale in corsa vale il raddoppio. Giocando ora in scioltezza si va vicino alla terza segnatura, prima con conlcusioni dal limite di El Ghazi e Sneijder, poi con Wijnaldum che, sfruttando un errore difensivo, si trova a tu per tu col portiere sparando però a lato. Al 70esimo si rischia grosso dopo che uno spiovente senza pretese dalla trequarti coglie impreparati i centrali olandesi ma il colpo di testa di Logvinko da pochi metri si spegne a lato. L'ultima conclusione olandese è ancora di Sneijder che scalda i guanti del portiere kazako dai 20 metri, poi più nulla (se si eccettua l'infortunio a Krul con conseguente ingresso di Zoet) fino allo scoccare del quinto minuto di recupero quando la difesa olandese si concede la seconda dormita della serata permettendo a Kuat di accorciare a fil di sirena.

venerdì 9 ottobre 2015

Beato chi ci crede

Le ultime due sconfitte hanno ridotto al lumicino le speranze dell'Olanda di agguantare il terzo posto nel girone e il conseguente playoff. Ai turchi, avanti 2 punti in classifica, sarà infatti sufficiente conquistarne 4 nelle ultime due gare per tenere dietro gli olandesi la cui unica speranza sufficientemente fondata è che la Turchia possa cadere a Praga contro una Repubblica Ceca già qualificata.
L'Olanda sarà comunque tenuta a vincere entrambe le sue gare, domani in Kazakistan e martedì ad Amsterdam contro i cechi, il che è tutt'altro che scontato considerate le inguardabili prestazioni dell'ultimo anno.
Sul fronte formazione ci saranno sostanziali novità solo in difesa con van der Wiel e Martins Indi finalmente esclusi e de Vrij, al pari di Janmaat che era stato nuovamente selezionato, out per infortunio. Azzardo una linea con Tete, Bruma, van Dijk e Riedewald. Abbastanza scontato il centrocampo dove l'infortunio di Klaassen ha favorito l'impiego di Wijnaldum accanto all'intoccabile Blind e a Sneijder. In avanti, ancora assente Robben, il mio unico desiderio sarà quello di non vedere van Persie tra i titolari.

domenica 6 settembre 2015

Turchia - Olanda 3-0


Scontato l'impiego di Bruma al posto dello squalificato Martins Indi, sorprende l'impiego dell'esordiente Reidewald (classe '96) come terzino sinistro. Blind viene spostato al centro della linea dei centrocampisti (poveri noi!) al posto di Wijnaldum mentre in attacco la maglia di centravanti tocca a van Persie (ri-poveri noi!) affiancato da Narsingh e Depay.
Un'idea di gioco, se non la si ha,  non la si può certo trovare in tre giorni. Speravo però, considerato l'obiettivo primario di non prenderle, di vedere un'Olanda almeno attenta e concentrata nella fase difensiva. E invece un normale contrasto a centrocampo con palla che finisce sui piedi di Arda Turan è sufficiente ad evidenziare la fragilità e la disorganizzazione di un reparto arretrato che Blind sr. non si è minimamente preoccupato di proteggere. Accade già all'ottavo minuto con il capitano turco che verticalizza per Ozyakup (trascorsi nelle giovanili olandesi) mandandolo con irrisoria facilità a tu per tu con Cillessen che non riesce ad evitare l'immediato svantaggio. La reazione dell'Olanda è quella a cui ormai si è abituati: molto possesso palla ma scarsa profondità, gioco praticamente assente sulle ali e tutto affidato ad iniziative personali che, tanto più con Robben assente, risultano sempre inefficaci. Quando poi una delle poche combinazioni in velocità libera un giocatore davanti al portiere, Narsingh non trova di meglio che sparargli addosso. Non è ancora scoccata la mezz'ora che la Turchia ci dà invece un'altra lezione di praticità con Arda Turan che irride Blind prima soffiandogli palla, poi proteggendola dal suo ritorno e, una volta entrato in area, trova il raddoppio con la benevola collaborazione di Cillessen.
Con gli olandesi frastornati ed evidentemente incapaci di dare una svolta caratteriale o tecnica alla loro prestazione, la partita praticamente finisce qui. Il cambio Wijnaldum-de Vrij a inizio ripresa sa di mossa della disperazione anche se proprio il neo centrocampista del Newcastle ha l'occasione migliore per accorciare le distanze quando si trova libero di colpire di testa da posizione ottimale impattando però il pallone in maniera inguardabile. Qualche mischia da palla inattiva, un paio di colpi di testa da angolo è il massimo che l'attuale Olanda può fare. Troppo poco per una Turchia orgogliosa e combattiva che nel finale trova pure la terza rete grazie al terzino Erkin che, dopo avere ridicolizzato van der Wiel, serve Ylmaz per un gol fotocopia a quello della gara di andata.
Ora servirà un miracolo perché questa gestione tecnica non passi alla storia come la peggiore di sempre. Ma chi ci crede?

venerdì 4 settembre 2015

Olanda - Islanda 0-1


Con van Persie che si sapeva sarebbe partito dalla panchina, la formazione è quella prevista con van der Wiel, de Vrij, Martins Indi e Blind a comporre la linea difensiva, Klaassen e Wijnaldum come centrocampisti bassi e Sneijder più avanzato. In avanti ritorna Robben ad affiancare Huntelaar e Depay.
Al 7° minuto una serie di errori individuali (primo quello di Wijnaldum che non libera, ultimo quello di Blind che non impedisce il cross) regala all'Islanda la prima, clamorosa, occasione da rete dell'incontro ma a Bodvarsson non riesce il tocco da distanza ravvicinata. E' solo un episodio ma si può tranquillamente prenderlo a simbolo dell'intero incontro con gli islandesi disinteressati a costruire gioco ma sempre pronti a sfruttare le lacune difensive dei padroni di casa che, ahimé, non mancheranno.
Per vedere l'Olanda pericolosa bisogna invece aspettare la mezz'ora con un centro di Depay dalla sinistra sul quale Huntelaar non arriva per un soffio. Robben si conferma uomo di cristallo e deve uscire (sostituito da Narsingh) per un problema muscolare e dopo un paio di minuti, a conferma che le disgrazie non arrivano mai sole, Martins Indi unisce le sue principali caratteristiche, irruenza e imbecillità, e si fa cacciare per una manata a Sightorsson in seguito ad un contrasto.
Nel resto di frazione da segnalare solo una punizione di Depay che, rimbalzandogli davanti, crea qualche apprensione ad Halldorsson.
La situazione precipita ad inizio ripresa quando un altro della compagnia degli imbecilli (van der Wiel) effettuta un tackle in piena area senza colpire il pallone ma solo Bjarnason. Sigurdsson cerca di entrare nella storia provando a farsi parare da Cillessen il conseguente rigore calciandolo male dalla parte del portiere le cui mani di burro non gli consentono però l'impresa.
Sotto di un gol e di un uomo l'Olanda gioca paradossalmente la migliore mezz'ora della gara e, col senno di poi, viene da chiedersi se sia stata la mossa giusta sostituire Huntelaar con Bruma con l'intento di puntellare la difesa. Si riesce infatti più volte ad avvicinarsi all'area avversaria senza però riuscire a sfondare ma dovendosi accontentare di conclusioni dal limite pressoché telefonate. Nell'unico reale pericolo corso dalla difesa ospite, Narsingh calcia in modo maldestro da buona posizione dopo una bella azione corale.
La gara rimane viva con l'Islanda che non sta a guardare e si rende pericolosa con diverse conclusioni da fuori, un paio ribattute da Cillessen, una terza dal palo. Gli olandesi dal canto loro non si arrendono e, trainati dalla grinta del solito Sneijder, si buttano in avanti con poche idee ma molta volontà. A pochi minuti dal termine la palla buona capita a Klaassen ma l'impatto col pallone non è ottimale e ne esce un tiro debole che non impensierisce Halldorsson.
Si finisce allora per incassare l'ennesima sconfitta e solo la rete allo scadere dello sconosciuto lettone Sabala in Turchia ci mantiene ancorati ad un terzo posto diventato ora l'unico realistico obiettivo.

martedì 1 settembre 2015

L'ora della verità

Hiddink non è più CT. Il già previsto passaggio di consegne a Danny Blind è stato anticipato di un anno, probabilmente in seguito a pressioni da parte della federazione. In realtà non è che cambi molto. Ho il sospetto che già da prima le decisioni non venissero prese dal demotivato pensionato, ormai disinteressato a tutto ciò che non fosse il suo conto in banca.
Cambierà il fatto che ora Blind sarà costretto a metterci la faccia, a un decennio esatto di distanza da quell'unico anno in cui dovette farlo come allenatore dell'Ajax. Da allora, tra compiti dirigenziali e funzioni di vice, è sempre rimasto nell'ombra e sono curioso di vedere come e se saprà gestire le luci della ribalta.
Le sue prime convocazioni (in programma le decisive gare contro Islanda e Turchia) non prevedono, come ampiamente prevedibile, sostanziali novità e confermano piuttosto le precedenti con la pericolosa mancanza di centrocampisti di contenimento. D'altronde è più facile escludere de Jong che non van Persie o suo figlio.

Se non altro stavolta ci sarà anche Robben. Speriamo che basti.

venerdì 28 agosto 2015

L'onore è salvo, ma che fatica!

Sono terminati i turni preliminari delle due coppe europee e l'Olanda deve accontentarsi di portare alla fase a gironi dell'Europa League Ajax e AZ. Si aggiungeranno al Groningen che, come vincitore della coppa nazionale, si era già guadagnato l'ammissione.
Davvero il minimo considerato il valore degli avversari incontrati e, soprattutto, il fatto che l'Ajax era già stato estromesso dalla corsa alla Champions.
Ma andiamo con ordine.
La corsa del Go Ahead Eagles, ammesso grazie al Fair Play, finisce già a inizio luglio, eliminato al primo turno preliminare dopo una sonora sconfitta rimediata in casa del Ferencvaros, nobile molto decaduta.
Il Vitesse, vincitore dei playoffs dell'Eredivisie, entra in scena al terzo turno ma esce immediatamente rimediando un complessivo 5-0 dal Southampton.
Allo stesso turno comincia l'avventura dell'AZ che, forte della sua posizione di testa di serie, viene accoppiata agli abbordabili turchi del Basaksehir che supera vincendo entrambe le gare.
Nel frattempo l'Ajax trova come primo ostacolo Champions il Rapid Vienna regalandosi uno dei suoi proverbiali harakiri: avanti 0-2 nell'andata a Vienna si fa rimontare dai padroni di casa in inferiorità numerica. Nulla sarebbe compromesso se la difesa non si rivelasse un colabrodo anche al ritorno quando il Rapid si impone 2-3 in terra olandese.
Lanceri dirottati in Europa League e accoppiati ai cechi dello Jablonec nell'ultimo turno di qualificazione. Ad Amsterdam decide una rete di Milik, al ritorno è solo sofferenza, accresciuta dall'espulsione di Bazoer a mezz'ora dal termine, ma lo 0-0 salva almeno la faccia.
Ci pensa stavolta l'AZ a complicarsi la vita contro gli sconosciuti romeni dell'Astra Giurgiu. Avanti 0-2 in trasferta dopo un quarto d'ora, finisce per perdere la gara rendendo il ritorno una prolungata attesa di un gol che non arriva mai. Ci vuole una papera del portiere su una punizione senza troppe pretese di van der Linden per sbloccare il risultato quando ormai mancano 10 minuti al 90esimo. E' il pass per un'altra avventura che difficilmente regalerà altre soddisfazioni ad una squadra letteralmente smantellata in estate.

venerdì 12 giugno 2015

Lettonia - Olanda 0-2


Rientra de Vrij che inspiegabilmente prende il posto di Bruma invece che dell'inguardabile Martins Indi. Van der Wiel e Willems sono i terzini ma, tranquilli, un posto per Blind c'è sempre ed eccolo allora affiancare Sneijder a centrocampo con Van Persie più avanzato. Nel tridente offensivo tocca a Narsingh partire dall'inizio.
La gara si sviluppa subito secondo un copione ampiamente prevedibile con l'Olanda che conquista la trequarti avversaria e trova naturali difficoltà ad affondare negli ultimi 30 metri nei quali è schierata tutta la Lettonia. La prima vera occasione non tarda comunque ad arrivare con Narsingh che al 10' si conquista con caparbietà il fondo, centra per Depay che conclude però alto da buonissima posizione. Sull'altro fronte Van der Wiel si fa beffare come un novellino dallo sconosciuto Rakels che però, una volta in area, accentua la caduta rimediando un'ammonizione. Per fortuna sarà l'unico pericolo corso dalla retroguardia olandese in tutta la prima frazione giocata per il resto a ridosso dell'area lettone. A sfiorare il vantaggio ci vanno vicino Sneijder con un tiro dal limite che colpisce il palo esterno, Van Persie la cui volée dopo triangolo con Depay è respinta dal portiere ed infine Narsingh che al termine di un'iniziativa personale lambisce il palo con una bella conclusione dai 20 metri. Si giunge così all'intervallo con una discreta Olanda che non riesce a sbloccare il risultato più a causa del fato che per reali demeriti.
Anche nella ripresa è Depay ad avere la prima grossa occasione ma il suo colpo di testa da distanza ravvicinata su precisio cross di Sneijder finisce ancora alto. La gara sembra assopirsi e per un buon quarto d'ora non succede nulla fino a che Hiddink fa la mossa più intelligente (forse l'unica) degli ultimi 10 mesi sostituendo un ormai spento Van Persie per Wijnaldum. Il destino stavolta gli sorride e proprio il nuovo entrato al minuto 67 gestisce nel migliore dei modi una palla arrivatagli dopo conclusione di Sneijder contrata da un difensore: stop di destro spalle alla porta, torsione e tocco di punta con lo stesso piede che beffa il portiere insaccandosi all'angolino. L'Olanda approfitta dello sbandamento accusato dai padroni di casa e dopo pochi minuti Blind lancia Narsingh in profondità con una difesa lettone troppo alta. Diagonale di destro e partita chiusa. Depay si fa apprezzare per uno slalom con conseguente conclusione deviata in angolo ma è soprattutto Sneijder ad andare vicino alla terza segnatura con un pregevole pallonetto dal limite dell'area che colpisce la parte inferiore della traversa. Va bene così: la missione è compiuta. Peccato solo che questo faccia sì che tra 3 mesi ci sarà ancora lo stesso tecnico.

sabato 6 giugno 2015

Olanda - Stati Uniti 3-4


Janmaat e Promes vincono i ballottaggi con Van der Wiel e Narsingh ma la scelta più suggestiva (o scriteriata?) è l'impiego di Van Persie nel ruolo di Sneijder alle spalle del tridente offensivo. Si annuncia una serata impegnativa per un centrocampo in inferiorità numerica (solamente Clasie e Wijnaldum) e senza incontristi.
Il campo conferma la mia troppo facile previsione e l'Olanda può solo sperare di mantenere il possesso palla perché evidenzia carenze difensive ogni qual volta viene attaccata. Gli USA non ci mettono troppo a capirlo e intorno al quarto d'ora confezionano tre pericoli in serie esaltando i riflessi di Cillessen e centrando pure un palo con Bradley dopo che Zardes di era liberato con irrisoria facilità di Martins Indi. L'Olanda reagisce dapprima con una conclusione di Blind dal limite deviata fortunosamente da un difensore e poi con Huntelaar che, ben servito da un colpo di testa di Depay, è però troppo macchinoso nel cercare la conclusione di destro. The Hunter non sbaglia però di lì a poco quando insacca di testa un bel cross di Depay realizzando il 40esimo centro in maglia arancione. Il vantaggio dura una manciata di minuti, il tempo che occorre a Zardes per sfruttare un'altra amnesia della difesa olandese (stavolta Janmaat) e pareggiare i conti con un tocco al volo su cross dalla destra. Nel batti e ribatti continuo è l'Olanda a farsi preferire nel finale di frazione con Depay capace tanto a creare pericoli alla difesa avversaria quanto a cercare sempre un tocco di troppo che gli fa perdere concretezza.
Gli olandesi iniziano la ripresa in maniera arrembante mettendo subito alle corde i frastornati avversari. Una combinazione Wijnaldum-Blind porta Van Persie al colpo di testa neutralizzato da Guzan. Lo stesso portiere non può però nulla pochi minuti dopo quando un perfetto cross di Van der Wiel è deviato di testa dal solito Huntelaar per il nuovo vantaggio. Non sono passati ancora 10 minuti quando Narsingh dalla destra imbecca Wijnaldum la cui conclusione viene ribattuta sui piedi di Huntelaar che, complice la deviazione di faccia di Depay, trova il 3-1 che sembra chiudere la partita. L'Olanda non cambia però atteggiamento e continua ad attaccare all'arma bianca esponendosi a pericolosi contropiede. Wijnaldum va vicino alla segnatura servito da Depay ma dall'altra parte Cillessen deve opporsi a un insidioso diagonale di Zardes servito dalla destra dopo l'ennesima prateria concessa da Blind. L'Olanda non impara dai propri errori e un contropiede fotocopia la punisce al 70esimo con Brooks che batte Cillessen da pochi passi con lo zampino ancora di Blind incapace di prevenire il cross. Pochi minuti dopo Blind potrebbe farsi perdonare ma, solo davanti al portiere, sceglie un avventato passaggio al nuovo entrato Luuk de Jong e i difensori avversari riescono a cavarsela con l'aiuto della buona sorte (autopalo!). E' un brutto segnale al quale però l'Olanda non fa il minimo caso continuando a giocare sfilacciata e senza protezione, tanto che è sufficiente un rilancio di Guzan per cogliere Wood in uno contro uno con Martins Indi. L'americano se ne va e impegna Cillessen con un diagonale deviato in angolo sui cui sviluppi Williams trova il pari con una conclusione dal limite deviata da de Jong. E' il 90esimo ma in questo batti e ribatti tra scapoli e ammogliati è tutt'altro che finita. Prima su un altro bel cross di Narsingh de Jong svetta di testa, il portiere si oppone e sulla respinta lo stesso attaccante olandese centra il palo con un destro potente. Sul ribaltamento di fronte ennesimo affondo americano nelle praterie lasciate incustodite dall'allegra difesa orange, solito schema con palla sulla destra dove Blind è incapace di difendere e centro rasoterra che stavolta è Wood a trasformare in rete.
Quante di queste sconfitte idiote ci vorranno ancora per liberarsi di quel demente in panchina?

venerdì 5 giugno 2015

Primi punti in trasferta cercasi

Non credo che questa Olanda, sotto l'attuale guida tecnica, sia in grado di acciuffare Repubblica Ceca e Islanda che al momento la precedono in classifica rispettivamente di 6 e 5 punti. Più realisticamente la trasferta in Lettonia della prossima settimana sarà importante per tenere a distanza la Turchia nella lotta per il terzo posto. Un ben misero obiettivo che darebbe però agli olandesi buone chances di qualificazione.
La vittoria è chiaramente d'obbligo in una gara che Hiddink  ha la possibilità di preparare al meglio, testando i giocatori nell'amichevole di questa sera ad Amsterdam contro gli Stati Uniti.

Con Robben ancora assente, il rientro di Van Persie contribuirà a diminuire ulteriormente il potenziale offensivo della squadra che sarà priva anche dell'infortunato Dost. Mancheranno per scelta tecnica Afellay e, a sorpresa, Nigel de Jong, considerato inadatto al calcio offensivo e spumeggiante che Hiddink ha in mente di proporre. Vlaar (non si vedeva dai mondiali) e de Vrij saranno probabilmente pronti per la gara di Riga così come Sneijder e Lens, liberati dai rispettivi club solo pochi giorni fa. Buone allora le possibilità che per Propper, Berghuis e Chery la prima convocazione coincida con la prima presenza.

lunedì 18 maggio 2015

La prima di Cocu

1 PSV 34 29 1 4 88 92 31
2 Ajax 34 21  8 5 71 69 29
3 AZ 34 19  5 10 62 63 56
4 Feyenoord 34 17  8 9 59 56 39
5 Vitesse 34 16  10 8 58 66 43
6 PEC 34 16  5 13 53 59 43
7 Heerenveen 34 13  11 10 50 53 46
8 Groningen 34 11  13 10 46 49 53
9 Willem II 34 13  7 14 46 46 50
10 Twente (-6) 34 13  10 11 43 56 51
11 Urecht 34 11  8 15 41 60 62
12 Cambuur 34 11  8 15 41 46 56
13 ADO 34 9  10 15 37 44 53
14 Heracles 34 11  4 19 37 47 64
15 Excelsior 34 6  14 14 32 47 63
16 NAC 34 6  10 18 28 36 68
17 Go Ahead Eagles 34 7  6 21 27 29 59
18 Dordrecht 34 4  8 22 20 24 76

Dopo 4 titoli Ajax torna al successo il PSV, capace di mantenere la testa della classifica per tutto il torneo senza mai essere realmente insidiato dalle rivali. Per Cocu è il primo trofeo da allenatore, ottenuto con un gioco pragmatico e poco spettacolare che gli ha permesso di perdere pochissimi punti per strada. Tutto il contrario dell'Ajax che, pur in pareggio negli scontri diretti coi campioni, non ha mai avuto costanza di rendimento e di risultati.
Sorprendente e alla fine premiato con un ottimo terzo posto il cammino dell'AZ, capace ogni volta di rispondere alle non poche scoppole ricevute con prestazioni di livello. Delusione invece per il Feyenoord che, con Rutten al posto di Koeman, si vede sfuggire il preliminare per l'Europa League nelle ultime due giornate. Ora dovrà rincorrerlo nei playoffs ma il secondo posto dell'anno scorso è già un ricordo sbiadito.
Dominio PSV sancito anche dalla classifica dei marcatori con Depay a primeggiare con 22 reti davanti al compagno di squadra de Jong fermatosi a 20.

martedì 31 marzo 2015

Olanda - Spagna 2-0


Cambiano entrambi i terzini con Janmaat e Willems che prendono il posto dei deludenti Van der Wiel e Blind. Il raccomandato però non può certo star fuori e allora viene spostato a centrocampo dove, con Sneijder, c'è anche Klaassen alla sua prima da titolare. In avanti parte dall'inizio Narsingh con i confermati Huntelaar e Depay.
Se non fosse un'amichevole dal valore pressoché nullo contro un avversario imbottito di riserve, ci sarebbe da essere contenti. Sì perché l'Olanda sfodera il migliore primo tempo della gestione Hiddink per impegno e personalità. Si parte con un Depay molto ispirato che in un paio di occasioni mette in ambasce l'intera difesa spagnola difettando però nelle conclusioni. Il vantaggio non tarda comunque ad arrivare e sugli sviluppi di un angolo de Vrij fa centro di testa su cross di Sneijder al 12esimo. Passano pochi minuti e sull'ennesima incursione di Depay sulla sinistra la palla arriva a Willems che trova a centro area Klaassen la cui doppia conclusione (la prima è ribattuta dal portiere) vale il raddoppio. La spinta iniziale olandese si esaurisce pian piano senza che la Spagna dia segnali di vita dalle parti di Vermeer e fino all'intervallo il gioco ristagna noioso a centrocampo.
A inizio ripresa è ancora Depay a rendersi pericoloso con una conclusione da appena fuori area respinta da de Gea che nell'occasione compie l'ultimo intervento della sua partita. Al quarto d'ora infatti la sostituzione di Sneijder, l'unico dei centrocampisti ad avere dimostrato di avere qualche idea, con Wijnaldum finisce per regalare il pallino del gioco alla Spagna che sino al termine metterà alle corde la difesa olandese non meno fragile ma solo più fortunata che in altre circostanze. Un miracolo di Vermeer su punizione deviata di Piquet, almeno due errori grossolani sottoporta, altrettante situazioni caotiche in piena area sbrigliate con un pizzico di buona sorte e la vittoria è in archivio. Ci dovremo sorbire Hiddink e la sua inettitudine ancora per un po' perché dappertutto, e l'Olanda non fa purtroppo eccezione, l'ultimo risultato è sempre il più importante.

sabato 28 marzo 2015

Olanda - Turchia 1-1


Blind è impiegato sulla linea difensiva dove si rivede Martins Indi affiancare de Vrij. Come terzo centrocampista è scelto Wijnaldum mentre in avanti Afellay vince la sfida con Narsingh per il ruolo di ala destra.
Nei primi 10 minuti di gara il possesso palla olandese è pressoché totale ma due passaggi su tre sono all'indietro e si fa fatica ad avvicinarsi all'area avversaria. L'unico pericolo portato alla porta turca è una conclusione di Depay, dopo triangolo con Blind, che Volkan devia senza troppi problemi. Col passare del tempo i turchi prendono coraggio, aiutati da una difesa olandese che appare sempre in imbarazzo e per ben due volte, su altrettante distrazioni di Van der Wiel, Burak Yilmaz ha la palla buona senza tuttavia riuscire a fare male. Il gioco diventa più aperto e si vede anche qualche interessante accelerazione grazie a Depay e, soprattutto, Afellay, ma manca la necessaria lucidità negli ultimi 20 metri. Nel finale di frazione è invece la Turchia a fare centro quando de Vrij pensa bene di rimettere al centro dell'area, invece che in corner, un cross senza pretese dalla destra: la palla arriva al solito Yilmaz che dall'altezza del dischetto non lascia scampo a Cillessen.
La ripresa si apre con Narsingh al posto di un invisibile Wijnaldum con conseguente spostamento di Afellay sulla linea dei centrocampisti. E' proprio il nuovo entrato che dopo pochi minuti si trova la porta spalancata in seguito a uno scontro tra Huntelaar e il portiere, ma cicca clamorosamente di sinistro. La Turchia non si chiude e, disposta in maniera intelligente, non fa la minima fatica a controllare le velleità offensive dei padroni di casa. Gli olandesi, dal canto loro, sono assolutamente privi di idee e riescono a rendersi pericolosi solo grazie ad Afellay che si avventa su una palla vagante e dai 25 metri fa partire una sassata che il portiere respinge non senza difficoltà. Al 62esimo Hiddink gioca la carta della disperazione inserendo Dost per de Jong e passando al 4-2-4. Non sarebbe nemmeno una scelta sbagliata se non fosse che da quel momento si rinuncia completamente al gioco sulle fasce, dedicandosi esclusivamente ad inutili cross dalla trequarti. Comincia allora un'ultima parte di gara davvero inguardabile nella quale si butta la palla in avanti sperando nel fato. L'unica occasione buona se la ritrova il neo entrato Willems ma, come in precedenza Narsingh, col piede "sbagliato" rimedia solo una brutta figura. Il fato però non sembra abbandonare Hiddink e, al minuto 92 quando ormai il pubblico dell'Amsterdam Arena sta sfollando, un sempre caparbio Sneijder trova lo spazio per una conclusione da appena fuori area che Huntelaar devia di testa quel tanto che basta a spiazzare il portiere. Sugli sviluppi di un'altra azione confusa si potrebbe addirittura vincere se Depay non sparasse alle stelle di controbalzo. Sarebbe stato troppo e per nulla meritato.

mercoledì 25 marzo 2015

Si riparte da qui


Le qualificazioni per l'Europeo riprendono con la gara casalinga contro la rinnovata Turchia di Terim che ci dirà se Hiddink e i giocatori si sono finalmente liberati dal torpore che li ha accompagnati dall'inizio della stagione. Mentre una vittoria aprirebbe la caccia olandese a uno dei primi due posti, un mancato successo potrebbe, e dovrebbe, rappresentare già il capolinea per il tecnico, indipendentemente da come andrà l'inutile amichevole di martedì con la Spagna.
Sul fronte formazione, la vantaggiosa assenza dell'infortunato Van Persie è purtroppo compensata dal forfait di Robben che proprio domenica scorsa ha subito lo strappo di un muscolo addominale. De Jong, Sneijder e Blind dovrebbero comporre la linea dei centrocampisti a meno che il raccomandato non venga, come spero, riportato nel naturale ruolo di terzino sinistro dove almeno farebbe meno danni. In avanti è probabile che saranno Narsingh e Depay a giostrare ai lati di Huntelaar. Da segnalare la prima convocazione di Dost che non reputo all'altezza della Nazionale  ma che viene giustamente premiato per gli ultimi due, incredibili mesi nei quali ha segnato a raffica nelle file del Wolfsburg.

giovedì 19 marzo 2015

Ajax, tua culpa

Dnipro - Ajax           1-0        1-2 (d.t.s.)


La gara di andata mi aveva lasciato parecchio amaro in bocca per una sconfitta arrivata più per demeriti dell'Ajax che per merito dei padroni di casa. Il Dnipro aveva infatti impostato una gara "difesa e contropiede" finendo per prevalere solo grazie agli errori sottoporta degli olandesi (clamoroso quello di Viergever da un metro a porta spalancata), dimostratisi peraltro molto egoisti al momento di concludere.
Inutile dire quanto sia cresciuta l'amarezza dopo la gara di ritorno che ha visto l'Ajax imporsi nei regolamentari grazie al gol di Bazoer a metà ripresa ma finire poi per pagare l'incapacità realizzativa della settimana prima.
Peccato, l'avversario non era certo tra i più forti del lotto e i quarti sembravano davvero alla portata.

mercoledì 4 marzo 2015

Sorride solo l'Ajax

PSV - Zenit             0-1        0-3
Roma - Feyenoord        1-1        2-1
Ajax - Legia Varsavia   1-0        3-0


Il contingente olandese si riduce ad una sola unità dopo la disputa dei sedicesimi di Europa League.
Il gol di Hulk nel finale della gara di andata è sufficiente ad abbattare il PSV che a San Pietroburgo fa solo presenza. Combatte il Feyenoord che, dopo il prezioso pareggio di Roma, paga nel ritorno un paio di ingenuità difensive e soprattutto l'espulsione di Te Vrede a inizio ripresa. Un buon sorteggio permette all'Ajax di ritrovare gli ottavi che aveva mancato nelle ultime tre stagioni. Milik fa centro 3 volte in 2 partite sancendo una qualificazione mai in discussione.