domenica 29 giugno 2014

Olanda - Messico 2-1


Rispetto agli 11 scesi in campo contro il Cile, la novità è Verhaegh al posto di Janmaat mentre Van Persie si riprende il posto a scapito di Lens. Il modulo stavolta è un chiaro 3-5-2 con Kuyt che gioca almeno 20 metri più avanti rispetto alla gara precedente e Blind, al quale pare si debba sempre trovare un posto, che affianca Vlaar e de Vrij.
Neppure il tempo di annotare un'altra Olanda schierata in maniera eccessivamente difensiva e in chiara confusione nella fase di possesso, che de Jong deve abbandonare per un problema muscolare. Van Gaal lo sostituisce con Martins Indi avanzando Blind sulla linea dei centrocampisti. Senza de Jong a garantire il solito filtro, la difesa va però in difficoltà e non si contano gli errori individuali ai quali si riesce a porre rimedio solo grazie alla superiorità numerica. Il Messico non entusiasma ma effettua un pressing costante che non concede nulla e riesce pure a rendersi pericoloso con conclusioni dalla distanza. La più insidiosa, di Salcido, è deviata in angolo da Cillessen poco prima che l'arbitro conceda il time-out in ragione delle difficili condizioni climatiche. Un diagonale di Dos Santos, anch'esso respinto da Cillessen, riapre le ostilità e nel finale di frazione l'Olanda, grazie ad un malinteso della difesa messicana, si affaccia per la prima volta nell'area avversaria e può pure recriminare per un fallo apparso netto ai danni di Robben.
A pochi minuti dall'inizio della ripresa una conclusione da appena fuori area di Dos Santos, accompagnato ma non contrastato da Blind, regala ai messicani il vantaggio determinando, finalmente, una svolta tattica all'incontro. Van Gaal richiama un impalpabile Verhaegh e al suo posto inserisce Depay. Si torna al 4-3-3 con il versatile Kuyt terzino destro e Martins Indi a sinistra. L'effetto è immediato: il Messico, ormai a corto di ossigeno, arretra e l'Olanda riesce se non altro a stazionare nella trequarti avversaria. Sugli sviluppi di un angolo il pari sembra cosa fatta ma la conclusione a botta sicura di de Vrij trova prima un miracoloso Ochoa e poi il palo. Ancora Ochoa è bravo ad opporsi ad un diagonale di Robben dai cui piedi partono le uniche iniziative pericolose. Van Persie non è pervenuto e Van Gaal lo sostituisce con Huntelaar a un quarto d'ora dal termine. Quando una conclusione di Depay viene rimpallata da Martins Indi sembra proprio che non sia giornata e invece, al minuto 88, un colpo di testa di Huntelaar mantiene viva la palla dopo l'ennesimo angolo, Sneijder ci si avventa e scaraventa in rete un bolide dall'altezza del dischetto sul quale nessun portiere al mondo avrebbe potuto fare qualcosa.





L'inerzia del match è ora tutta nelle mani degli olandesi e Robben, in pieno recupero, riesce ad affondare nella difesa messicana fino ad essere toccato (ma è stato toccato?) da Marquez. Per Proenca è rigore che Huntelaar si prende l'incarico di calciare con la stessa determinazione con cui lo realizzerà di lì a poco.


I miei voti:

Cillessen: 5,5. Un paio di buoni interventi ma anche diverse avventatezze su uscite e passaggi. Sul gol poi non è impeccabile.
Vlaar: 5. Spesso fuori tempo sui diretti avversari, finisce per perdere molti, troppi duelli.
de Vrij: 5,5. Sicurezza non ne trasmette mai, ma è il più ordinato e concreto del reparto arretrato, e va pure vicinissimo al gol.
Blind: 4. E' il jolly che non sa fare nulla. Già era discutibile vederlo come centrale difensivo ma al posto di de Jong è semplicemente un danno per la squadra. Molle più del burro, in tutta la gara vince un solo contrasto.
Verhaegh: 5. Solo passaggi facili facili senza mai tentare di far salire la squadra. Molto titubante e per nulla convincente. 
de Jong: n.g.
Wijnaldum: 5,5. Discreto il lavoro da incontrista ma, una volta con la palla tra i piedi, non trova mai di meglio che passarla indietro.
Sneijder: 7. Lo avrei salvato anche prima della rete perché, pur sbagliando molto nella misura, è l'unico che giocava con la faccia rivolta verso la porta avversaria. Il gol poi è la riprova della sua grinta (Van Persie sullo stesso pallone avrebbe cercato di stopparlo...).
Kuyt: 6,5. Lavora, e duro, in qualsiasi parte del campo venga messo. Qualitativamente non emerge ma risulta comunque preziosissimo.
Robben: 7,5. E' in una condizione fisica mostruosa. Quando gli altri sono stremati lui è ancora in grado di accelerare. Fa la differenza in ogni partita.
Van Persie: 4. Ha 30 anni ma ne dimostra 45, e non per la presenza dei primi capelli bianchi. Gioca da fermo, puntualmente anticipato dagli avversari, e se è costretto a fare una corsa ci mette 10 minuti a riprendersi.

Martins Indi: 5,5. Spesso troppo irruento, cerca di compensare col fisico costanti errori di posizionamento. Se la cava tuttavia senza commettere grossi danni.
Depay: 6,5. Solo con lui in campo ci si possono aspettare guizzi e imprevedibilità. Rimane il dubbio se sarebbe in grado di garantirli anche partendo dall'inizio.
Huntelaar: 7,5. Fa quello che ci si aspetta da lui, creando apprensione alla retroguardia messicana e risultando fondamentale nell'azione del pareggio. Poi fa pure quello che non ci si aspetta, assumendosi la pesante responsabilità del rigore, lui che con lo Schalke ha una media da mettere i brividi.

sabato 28 giugno 2014

Cambio di prospettive

Il raggiungimento del primo posto del girone ha consentito all'Olanda, come era previsto, di evitare il Brasile negli ottavi e, come non era affatto previsto, di trovarsi negli eventuali quarti la vincente del match tra Costa Rica e Grecia, squadre dalle quali mi rifiuto di pensare che possa essere eliminata. E' dunque un ottimo tabellone che presenta interessanti scenari, impensabili solo due settimane fa, per aprire i quali ci sarà da superare il Messico, squadra tosta, ben organizzata, molto simile al Cile. Spero, a questo riguardo, che Van Gaal decida di affrontare gli avversari in maniera più aggressiva di quanto fatto contro i cileni perché, in caso contrario, il rischio che il confronto si prolunghi fino ai calci di rigore aumenterebbe notevolmente. Il Messico si è infatti dimostrato molto solido a livello difensivo e per superarlo sarà fondamentale non cullarsi sui bassi ritmi che proverà a dare alla gara. Mi aspetto allora, almeno all'inizio, un 4-3-3 nel quale mi auguro che, indipendentemente dagli uomini impiegati, gli esterni offensivi siano davvero offensivi e non terzini aggiunti, e Sneijder giochi più vicino a Van Persie in modo da poter creare maggiori grattacapi ai tre centrali messicani.

lunedì 23 giugno 2014

Olanda - Cile 2-0


Dei 4 che avevo pronosticato in campo solo Wijnaldum è nell'undici di partenza. La difesa rimane a 4, identica a quella schierata nel secondo tempo contro l'Australia, Lens è il centravanti mentre per dare una parvenza di ragione all'impiego di Kuyt bisogna aspettare l'inizio della gara.
Van Gaal deve avere confuso degli onesti mestieranti per dei fuoriclasse e schiera una delle nazionali maggiormente difensive che io ricordi. E' un 4-4-2 con, a centrocampo, Kuyt a sinistra, de Jong, Sneijder e Wijnaldum al centro e... nessuno a destra. Il tanto osannato Sampaoli appare spiazzato e il gioco cileno continua imperterrito a svilupparsi sulla destra dove è vero che giostrano i loro migliori elementi Isla e Sanchez ma dove è pieno di maglie arancioni. Il risultato è una gara bloccatissima, caratterizzata da infiniti contrasti, falletti e dall'incapacità di entrambe le squadre di fare più di tre passaggi di seguito. Il Cile riesce a pungere con qualche combinazione da palla inattiva ma senza tuttavia impensierire Cillessen. Dall'altra parte le uniche occasioni sono un colpo di testa di de Vrij e un diagonale di Robben dopo solita discesa in velocità, entrambi a lato.
Il quadro tattico non cambia nella ripresa con l'Olanda che concede volutamente agli avversari un maggiore possesso palla pur di non rischiare di scoprirsi. Di conclusioni pericolose nemmeno a parlarne ma si finisce per apprezzare la compattezza difensiva degli olandesi. Col passare del tempo poi il Cile perde fatalmente intensità e, costretto a cercare la rete, offre il fianco a pericolose ripartenze. Robben scalda i guanti a Bravo con una conclusione da fuori. Pochi minuti e il portiere cileno deve ripetersi su Depay, subentrato a uno spento Lens. E' il preludio al gol che arriva a un quarto d'ora dal termine grazie a un perentorio colpo di testa del neo entrato Fer su cross dalla destra di Janmaat. L'Olanda continua a difendersi in modo ordinato e il Cile riesce a rispondere solo con qualche patetico tuffo in area fino a che, in pieno recupero, Robben, dopo l'ennesima volata, serve un assist al bacio per Depay che chiude ogni discorso.


I miei voti:

Cillessen: 6. Niente più che ordinaria amministrazione.
Janmaat: 5,5. Dalla sua parte si gioca poco ma soffre più del dovuto Mena.
Vlaar e de Vrij: 6. Prestazione di sostanza nella quale entrambi concedono poco al bel calcio ma anche agli avversari.
Blind: 4,5. Oltre a farsi saltare sistematicamente da Sanchez, non offre il minimo contributo alla gestione del possesso palla.
de Jong: 6,5. Comincia la gara con diversi errori nei passaggi. Migliora col trascorrere del tempo non facendo mai mancare il suo apporto nell'interdizione.
Wijnaldum: 5. Fa solo numero nella cintura olandese dimostrando poca personalità ogni qual volta si trova la palla tra i piedi.
Kuyt: 6,5. Van Gaal gli affida compiti prettamente difensivi e lui lo ripaga con la solita generosità risultando molto prezioso nella fascia "preferita" dai cileni.
Sneijder: 5,5. Spesso in ombra, non dà alcun contributo alla fase offensiva ma corre moltissimo sacrificandosi dietro ai centrocampisti avversari.
Robben: 6,5. Pare che ormai le sue accelerazioni siano il solo schema d'attacco. Se mantiene l'eccellente condizione fisica potrebbe pure bastare.
Lens: 5. Sembra il peggiore Van Persie delle prime due gare, quello dei falli o dei controlli sbagliati.

Depay: 7. Con lui in campo è un'altra Olanda. Crea apprensione agli avversari ogni volta che gli arriva il pallone.
Fer: 7. Dopo un minuto dal suo ingresso decide la gara con un colpo di testa portentoso.

domenica 22 giugno 2014

Qual è la vera Olanda?

E' la domanda che si stanno facendo gli addetti ai lavori, sorpresi dalla sofferta vittoria sull'Australia dopo che si era vinto di goleada contro la Spagna. In realtà credo che la fondamentale differenza tra le due gare l'abbia fatta la motivazione degli avversari. Ormai quasi nulla quella degli spagnoli, massima quella degli australiani che hanno messo sul terreno di gioco tutta la loro grinta e combattività. Dal canto suo l'Olanda è stata riportata sulla terra, e la speranza è che questo sia servito a farle prendere coscienza del fatto che deconcentrazione e disattenzione possono esserle fatali contro chiunque. Domani contro il Cile vedremo se la lezione è servita. 
Dopo la vittoria dei sudamericani sulla Spagna, le due squadre sono già qualificate agli ottavi ma la differenza tra arrivare primi o secondi del girone è la stessa che intercorre tra una fondata speranza di arrivare alle semifinali e un'eliminazione certa agli ottavi. L'Olanda avrà comunque il vantaggio non da poco che le basterà il pareggio. 
Difficile indovinare le scelte di Van Gaal su modulo (contro squadre di medio livello il 4-3-3 è forse ancora preferibile) e giocatori. Di sicuro mancheranno Van Persie, squalificato, e Martins Indi, infortunato. Pur se come previsore ho dimostrato di valere poco, scommetto sull'impiego dall'inizio di Veltman, Wijnaldum, Huntelaar e Depay, inseriti in un classico 4-3-3.

mercoledì 18 giugno 2014

Olanda - Australia 3-2


La formazione è la stessa della partita con la Spagna e la gara darà la dimostrazione di come lo spirito con cui si scende in campo è ben più importante degli uomini. Sì perché l'Olanda è irriconoscibile, incredibilmente molle, deconcentrata, addormentata.
Sin dal calcio d'avvio l'Australia mette in grossa difficoltà la retroguardia olandese pressando molto alto con un gran numero di uomini. L'Olanda non riesce a fare altro che retropassaggi o lancioni facili preda della difesa avversaria. Se poi fa qualche errore in fase di disimpegno (e non mancano!) gli australiani sono velocissimi ad approfittarne e a creare situazioni pericolose. Gli olandesi sono in evidente sofferenza ma al 20esimo la difesa australiana si fa trovare scoperta su un'iniziativa di Robben che parte dalla sua metacampo e, senza trovare ostacoli, arriva sin dentro l'area di rigore. Il suo diagonale di sinistro vale il vantaggio che durerà però solo un minuto, il tempo per Cahill, nemmeno contrastato da de Vrij, di trovare un gran sinistro al volo su un cross dalla destra. Tutto da rifare ma nulla cambia nell'atteggiamento delle due squadre. E' ancora l'Australia a farsi preferire e alla mezz'ora Bresciano manca il vantaggio calciando alto da ottima posizione. L'ultimo episodio di cronaca del primo tempo è un intervento killer di Cahill che fa fuori Martins Indi. Lo sostituisce Depay e si ritorna al vecchio 4-3-3.


E' proprio il giovane talento del PSV a caratterizzare la prima parte della ripresa. E' l'unico infatti che prova qualche accelerazione dando almeno un po' di vivacità e di imprevedibilità. L'Olanda guadagna preziosi metri di campo e Sneijder sfiora la rete con una conclusione insidiosa dal limite. Appena però l'Australia si affaccia in avanti, Janmaat intercetta un cross con un braccio e causa il rigore che Jedinak trasforma nel 2-1. Per fortuna ora c'è Depay ed è lui a prendersi sulle spalle una frastornata Olanda servendo prima un intelligente assist a Van Persie per la rete del pareggio e poi colpendo in prima persona con una conclusione dai 25 metri che sorprende un colpevole Ryan. In mezzo un colossale pasticcio della difesa olandese (rinvio sbagliato da Cillessen e susseguente passaggio errato di Vlaar) del quale Leckie non approfitta appoggiando con poca forza verso la porta e permettendo a Cillessen di rimediare. Con le squadre sempre più allungate de Jong sfiora la quarta segnatura dopo una bella azione corale (l'unica) ma nel finale si deve ancora soffrire per difendere il vantaggio minimo che potrebbe valere il primo posto del girone.


I miei voti:

Cillessen: 5,5. Nessun intervento particolarmente impegnativo, deve giocare molto con i piedi cavandosela ma facendo ancora qualche errore di troppo.
Vlaar: 6,5. A lui si chiedono concentrazione e grinta e lui le fornisce entrambe commettendo, è vero, un grave errore ma risultando di gran lunga il migliore del reparto.
de Vrij: 5. Dopo un primo tempo disastroso lo si vede in campo nella ripresa solo per via dell'infortunio a Martins Indi e tuttavia si riprende non commettendo più errori marchiani.
Martins Indi: 5. Impacciato e insicuro, non trova mai le misure per fermare Leckie. Cahill lo azzoppa ma sarebbe stato da sostiture comunque.
Blind: 5. Trotterella per il campo sempre alla stessa velocità. Peccato che gli avversari vadano tutti più forte di lui.
de Jong: 8. Senza di lui non si sarebbe mai vinto. Da solo costruisce un argine alle avanzate australiane e nel finale è addirittura impressionante in almeno un paio di recuperi.
Janmaat: 5,5. Nessun contributo in fase offensiva ma in difesa è tra i meno peggio.
De Guzman: 5. Sarebbe sufficiente solo se Van Gaal lo avesse obbligato a passare la palla sempre indietro ma non credo sia così.
Van Persie: 5,5. E' vero che non riceve molti palloni ma non si dimostra mai in grado di fare salire la squadra. O sbaglia il controllo o commette fallo.
Sneijder: 5. Qualche buona intuizione nella ripresa non basta a compensare gli innumerevoli errori che hanno caratterizzato la sua gara.
Robben: 6,5. Non così letale come contro gli spagnoli ma rimane l'unico a creare apprensione agli avversari quando ha la palla tra i piedi.

Depay: 7. Dà o cerca di dare brio e velocità ad una manovra compassata che sino al suo ingresso non aveva mai trovato la superiorità numerica. E' decisivo in due segnature.

martedì 17 giugno 2014

Ora non roviniamo tutto

Contro la Spagna l'Olanda ha ottenuto quella che si può tranquillamente definire la vittoria più insperata della sua storia. Lasciando perdere l'eclatante punteggio, il solo pensiero di potere vincere la partita (ricordo che l'Olanda non batteva un top team dallo scorso mondiale) era considerato dai più, me compreso, utopistico.
Ora che si aprono nuovi scenari bisogna essere bravi ad archiviare la vittoria per trovarne subito un'altra contro l'Australia.
Nonostante la sonora sconfitta ritengo infatti che la Spagna arriverà a 6 punti e sarebbe un peccato mortale non farne almeno altrettanti precludendosi così il primo posto del girone con tutto ciò che ne consegue.
Probabile che per la sfida di domani contro i "socceroos" Van Gaal si affidi alla stessa formazione dell'esordio e in quel caso saranno soprattutto de Vrij e De Guzman ad essere sotto osservazione con Veltman e Wijnaldum pronti a superarli nelle preferenze del CT.

sabato 14 giugno 2014

Olanda - Spagna 5-1


De Guzman recupera e, a dimostrazione che la squadra che scende in campo è quella considerata titolare, l'Olanda si presenta con i numeri di maglia dall'1 all'11.
Con entrambe le squadre molto corte, appare subito chiaro che saranno fondamentali le palle recuperate nella trequarti avversaria e la prima occasione da rete lo testimonia. Robben approfitta di un malinteso spagnolo e lancia in verticale Sneijder che, solo davanti a Casillas, come 4 anni fa Robben, si fa ribattere la conclusione. Anche la Spagna riesce a pungere in un paio di occasioni sfruttando le indecisioni della retroguardia olandese in fase di possesso, ma Vlaar e de Vrij riescono a mettere una pezza agli errori di De Guzman e Martins Indi. Poco prima della mezz'ora però un filtrante di Xavi pesca in area Diego Costa sulla cui finta è ingenuo de Vrij che causa il rigore. Xabi Alonso fa 1-0. Gli olandesi sembrano accusare il colpo ed è stavolta Iniesta a servire un ottimo pallone a David Silva sul cui pallonetto è bravo Cillessen a non farsi sorprendere. E proprio quando la Spagna sembra condurre il match sui binari a lei congeniali, sul finire di tempo il fino ad allora invisibile Van Persie si avventa di testa in tuffo su un cross di oltre 40 metri di Blind riequilibrando l'incontro.



La ripresa comincia con le squadre molto attente a non scoprirsi ma, così come nel primo tempo, è l'Olanda ad accendere la miccia. Su un altro lancio dalla sinistra di Blind è pregevole il controllo in area di Robben che ha la meglio su un molle Piqué prima di fulminare Casillas con un sinistro dall'altezza del dischetto. La Spagna prova a riversarsi nella metacampo olandese ma si dimostra stranamente vulnerabile ogni qual volta è l'Olanda a provare ad affondare. Al 60esimo, in seguito a un contropiede orchestrato da Robben e Janmaat, Van Persie sfiora il raddoppio centrando la traversa con un potente diagonale. Passano pochi minuti e de Vrij in modo sporco ma efficace devia in rete una punizione sul secondo palo calciata da Sneijder. Gli spagnoli protestano per una probabile scorrettezza di Van Persie e io sorrido ripensando al modo in cui vinsero in Sudafrica. Subito dopo la Spagna potrebbe comunque riportarsi in partita ma Cillessen si oppone al colpo di testa di Pedro prima che David Silva metta dentro in evidente fuorigioco. Dall'altra parte un incredibile errore di Casillas permette a Van Persie di realizzare la quarta rete olandese e chiudere di fatto il match. Gli spagnoli sono l'ombra dello squadrone ammirato negli ultimi 6 anni e Robben, perfettamente imbeccato da Sneijder, infierisce ridicolizzando l'intera difesa avversaria e calando il pokerissimo. Casillas si deve ancora opporre alle conclusioni di Wijnaldum, subentrato a De Guzman, e di uno scatenato Robben prima che il triplice fischio giunga gradito come non mai agli spagnoli.


I miei voti:

Cillessen: 6,5. Coi piedi non mi dà una gran sicurezza e tutti i suoi rinvii sono fuori misura ma salva il risultato su David Silva.
Vlaar: 7. Gioca come centrale dei tre centrali. Una sorta di tappabuchi, compito che svolge alla perfezione.
de Vrij; 6,5. Alcune buone chiusure intervallate da pericolose ingenuità, una delle quali costa il rigore. Mezzo punto in più per il gol.
Martins Indi: 6. Grintoso e combattivo ma con pericolosi cali di concentrazione.
Blind: 6,5. Si limita al compitino senza riuscire a spingere ma azzecca i due cross che gli attaccanti trasformano nei primi, fondamentali, gol.
de Jong: 7,5. Argina ed imposta con spirito di sacrificio e una condizione fisica invidiabile. Quantità e qualità in ogni parte del campo.
Janmaat: 6,5. Più propositivo rispetto a Blind, si dimostra efficace in entrambe le fasi.
De Guzman: 6. Inizio molto titubante. Cresce col passare del tempo ma non incide. Wijnaldum che lo sostituisce dopo un'ora è apparso più convincente.
Van Persie: 7. Trova un gran gol nel finale di un primo tempo disputato per il resto da fantasma perennemente in fuorigioco. Molto più determinato nella ripresa.
Sneijder: 7. Lui la determinazione ce la mette e, pur fallendo il vantaggio in apertura di gara, il suo lavoro tra le linee si rivela prezioso sia per la conquista del possesso che nel rilancio dell'azione.
Robben: 8. La difesa della Spagna deve ancora vederlo adesso, surclassata dalla sua velocità che, unita ad una tecnica indiscutibile, l'ha fatta a pezzi in più occasioni.

giovedì 12 giugno 2014

Obiettivo 0-0

Brasile-Croazia aprirà stasera la 20esima coppa del mondo. L'atmosfera, anche se per ragioni differenti, sembra la stessa di Argentina '78; un'atmosfera che mi porta a dire che il Brasile o vincerà o lo faranno vincere. Sarà allora fondamentale per le squadre che vorranno andare avanti nella competizione evitare lo scontro a eliminazione diretta contro i padroni di casa. Questo non sarà possibile per Olanda o Spagna o comunque la seconda classificata nel loro girone che si troverà di fronte i verdeoro già negli ottavi. In un tale scenario è facile immaginare quanta importanza abbia il primo match del girone che vedrà contrapposte proprio le finaliste della scorsa edizione.
L'importanza della posta in palio unita alle incognite dell'esordio e al nuovo modulo degli olandesi, emblematico di maggiore realismo e umiltà, dovrebbe dare vita a una partita molto bloccata, con poche occasione da rete e, perché no, a uno 0-0 finale che rimanderebbe ogni verdetto alle prossime partite. Che sia quella la speranza di Van Gaal? La mia lo è.

mercoledì 4 giugno 2014

Olanda - Galles 2-0


Nemmeno il tempo per Van Gaal di dichiarare che la formazione vista contro il Ghana sarà quella titolare al mondiale che l'infortunio di De Guzman (problemi al polpaccio) scombussola i suoi piani. Al posto del "canadese" viene schierato Fer.
In tutto il primo tempo la gara regala solamente due lampi: un triangolo in velocità tra Sneijder e Robben con quest'ultimo che salta anche il portiere prima di vedersi il tiro deviato dalle gambe di un difensore e una conclusione di Van Persie respinta dall'estremo difensore gallese sui piedi di Robben che stavolta non ha difficoltà a insaccare. Per il resto una tipica gara di allenamento con infiniti fraseggi e pochi tentativi di alzare il ritmo.
Chi sostiene che non si possa fare meno di così è subito smentito nella ripresa nella quale l'unica conclusione verso una delle porte è quella che vale il raddoppio olandese con Lens, subentrato a Van Persie, che finalizza un'azione avviata da una pregevole verticalizzazione di Sneijder per Robben, più a suo agio nei panni di assist-man.
Wijnaldum ha preso il posto di Fer nel secondo tempo ma è quasi impossibile valutare i singoli in partite come questa. Ancora ingiudicabile la difesa, l'unica nota lieta è la condizione fisica di Sneijder che non è certo ai livelli di 4 anni fa ma nemmeno a quelli scadenti dell'ultimo biennio.