martedì 3 luglio 2007

Il dilemma dell'estate: 4-3-3 o 4-4-2?



Deve avere masticato parecchio amaro il buon JC (al secolo Johann Cruijff) nel vedere l’Under 21 conquistare il secondo titolo continentale consecutivo giocando con un modulo, il 4-4-2 che lui non perde occasione di criticare. Già durante il girone eliminatorio si era sì complimentato con de Haan per il raggiungimento della qualificazione olimpica sottolineando però che alla lunga un tale modulo non avrebbe portato risultati. Era il modulo giusto per calciatori mediocri. Troppo anti-olandese, troppo basato sul calcio fisico, sulle palle lunghe per risultare vincente. Come non preferirgli un 4-3-3 simbolo del calcio totale, offensivo e spettacolare?
De Haan rispose con la consueta flemma che tutto ciò che JC dice va ascoltato ma non sempre condiviso. Si permise di definire il 4-3-3 un calcio vecchio stile, enunciò i vantaggi pratici del 4-4-2 e, ciò che più conta, qualche giorno dopo rivinse l’Europeo (non contento lo fece pure in maniera spettacolare).
Il dibattito è dunque aperto, alimentato dalle scadenti prestazioni della nazionale maggiore che, pur applicando rigorosamente il 4-3-3, non ha mai fatto nemmeno intravedere quel calcio spumeggiante e dominante tanto caro a JC.

Personalmente ritengo che stabilire quale sia il modulo migliore sia come disquisire sul sesso degli angeli. Ciò che conta davvero è la presenza di un allenatore tanto intelligente ed elastico da sapere valutare quale sia il modulo più adatto per far rendere al meglio i giocatori a sua disposizione.
Michels, quando si rese conto di non avere un’ala sinistra all’altezza, passò dal 4-3-3 al 4-4-2 e vinse i campionati europei. Van Gaal è stato l’ultimo a risultare vincente con il 4-3-3 ma aveva ali pure come Overmars e Finidi, un giocatore duttile come Litmanen e, soprattutto, un difensore come Blind in grado di dettare i tempi della manovra come quarto centrocampista. Lo stesso Van Gaal non si sente ai giorni nostri meno olandese se la sua AZ non gioca con tre punte. Pure de Haan che secondo JC ha la tipica mentalità frisona da calcio fisico, all’inglese, aveva provato il 4-3-3 e l’aveva in seguito abbandonato convinto che non gli desse sufficienti garanzie. Con il 4-4-2 ha vinto due europei. Va forse biasimato per avere snaturato il calcio olandese?

E veniamo a ciò che al momento mi sta più a cuore: la nazionale maggiore.
E’ appurato che tra i difensori nessuno è in grado di costruire gioco. Robben e Van Persie, le ali titolari, tendono sempre ad accentrarsi e le poche occasioni nelle quali raggiungono il fondo non sanno crossare (lo abbiamo visto nel recente mondiale in cui Van Nistelrooy ha fatto da capro espiatorio senza che gli sia mai arrivata una palla giocabile).
Sarebbe già sufficiente per fare sorgere dubbi sull’opportunità di utilizzare il 4-3-3 che, tra l’altro, praticamente nessuno dei giocatori è più abituato ad usare. C’è però dell’altro.
Abbiamo un sacco di buoni centrocampisti (de Zeeuw, Sneijder, Seedorf, Van Bommel, Schaars, Van der Vaart, persino Gio). Perché ne devono giocare solo tre? Perché non avendo un’ala destra con Van Persie infortunato si deve sprecare Van der Vaart in quel ruolo non suo?
Non dico che la mentalità frisona ci farebbe vincere l’Europeo ma di sicuro ci renderebbe più competitivi e per lo meno ci farebbe qualificare senza patemi. Forse però l’obiettivo è poter dire ancora una volta "sì, abbiamo perso ma almeno abbiamo giocato col 4-3-3". L’olandesità sarebbe salva e JC potrebbe dormire sonni tranquilli perché nessuno lo spodesterebbe dal suo trono.