martedì 14 ottobre 2014

Pioggia sul bagnato

In un momento decisamente negativo per il calcio olandese, sia a livello di club che di nazionale maggiore, non fa purtroppo eccezione l'Under-21 che, perdendo lo spareggio per l'ammissione alla fase finale dell'Europeo 2015, vede in un colpo solo svanire anche l'Olimpiade dell'anno successivo.
E' curioso notare come anche in questo ennesimo flop ci sia lo zampino sia di Hiddink che di Van Gaal. Il primo ha tolto alla squadra diversi giocatori importanti (Promes, Klaassen, Van Dijk) senza che avesse serie intenzioni di utilizzarli. Il secondo in luglio aveva voluto Stuivenberg, allora allenatore dell'Under, come assistente al Manchester United. Da allora si è rotto qualcosa all'interno della Jong Oranje che, sotto la guida del nuovo CT Adrie Koster, pur già qualificata alla fase successiva, perdeva le ultime due gare casalinghe del girone finendo per complicarsi la vita in sede di sorteggio del playoff.
Ed infatti contro il temibile Portogallo (8 vittorie su 8 nel suo girone) non c'è stata proprio storia con i lusitani capaci di imporsi prima ad Alkmaar (0-2) e poi in casa (5-4) in una partita giocata da entrambe le squadre a viso aperto ma nella quale l'Olanda non è mai stata minimamente vicina a cullare speranze di ribaltone.

lunedì 13 ottobre 2014

Islanda - Olanda 2-0


La scadente prestazione contro il Kazakistan dev'essere piaciuta molto a Hiddink che conferma in blocco gli undici di partenza.
L'Islanda lascia da subito l'iniziativa agli avversari con il chiaro intento di giocarsi le sue chances in contropiede ma l'Olanda non riesce ad andare oltre una fitta rete di passaggi in orizzontale. Sembrerebbe una partita tatticamente bloccata ma al decimo minuto de Vrij pensa bene di atterrare Bjarnason all'interno dell'area con un intervento tanto goffo quanto inutile, consentendo a Sigurdsson di portare avanti i suoi con il rigore conseguente. La reazione olandese è invisibile, figlia di centrocampisti senza idee e attaccanti perennemente incapaci di vincere un duello col diretto avversario. Robben, considerato a ragione l'elemento più pericoloso, è guardato a vista da due, tre avversari ma è comunque l'unico a tentare di dare qualche segno di vita. Una sua bella giocata ispira Van Persie la cui conclusione in diagonale è però deviata dal portiere. Passano pochi minuti e lo stesso Robben, ben servito stavolta da un cross di Blind, spreca, mandando a lato di testa, la migliore occasione per pareggiare. Sono invece i padroni di casa a colpire ancora 3 minuti prima dell'intervallo quando, in seguito a un batti e ribatti susseguente ad angolo, Sigurdsson trova la doppietta personale con una pregevole volée.
A inizio ripresa Hiddink inserisce Huntelaar non togliendo però, come sarebbe stato logico, de Jong o un difensore ma Sneijder, finendo così per eliminare ogni raccordo tra il reparto offensivo e il resto della squadra. Il risultato è un continuo possesso palla sempre più sterile senza verticalizzazioni, accelerazioni e palle giocabili per gli attaccanti. In tutto il secondo tempo un colpo di testa finito alto di Huntelaar in mischia rimane la conclusione più pericolosa verso la porta dei padroni di casa che invece sfiorano la terza segnatura in più di un'occasione partendo in velocità una volta recuperata palla. 
La sconfitta ampiamente prevista diventa reale e anche chi in federazione, si era, sino ad ora, tappato occhi e naso, dovrà assumersi le sue responsabilità: mantenendo questo CT visibilmente demotivato, privo di grinta e personalità per imporsi sui giocatori, incapace di dare alla squadra una minima parvenza di gioco, si rischierà di fallire la qualificazione più facile (pure la terza classificata avrà possibilità) nella storia dei tornei riservati alle nazionali.

venerdì 10 ottobre 2014

Olanda - Kazakistan 3-1


Sono due le novità rispetto alle previsioni: una forzata con Van der Wiel che prende il posto dell'infortunato Janmaat, una per scelta tecnica con Afellay preferito a Wijnaldum.
Sarà un caso ma l'unico a cercare di dare un po' di brio al gioco olandese è proprio il nuovo innesto Afellay. Per il resto la solita, scontata manovra lenta e prevedibile, le solite lacune individuali che ormai sono stanco di ripetere e, come ovvio risultato, pochissime possibilità di rendersi pericolosi contro una difesa folta e attenta. Nell'unica occasione ospite poi (niente di che, solo un calcio d'angolo), Martins Indi (ma guarda un po'!) si perde Abdulin il cui colpo di testa vale il vantaggio kazako al quarto d'ora.
A dimostrazione della pochezza dell'impianto olandese, l'unico tentativo di risposta in tutta la prima frazione è una conclusione debole di Van Persie da una posizione dalla quale si poteva decisamente fare meglio.
Il secondo tempo comincia a dire qualcosa di più solo quando Hiddink si decide a inserire Huntelaar a scapito di de Jong, non tra i peggiori ma inutile nel suo ruolo di frangiflutti quando di flutti non ce ne sono. A Hunter bastano infatti pochi minuti per fare centro di testa su cross dalla destra di Afellay. La pressione olandese aumenta e il Kazakistan si complica fatalmente la vita quando uno scriteriato intervento di Dzholchiev sul solito Afellay gli costa il cartellino rosso. Si gioca a una porta ma le nitide occasioni da rete si riducono a una traversa colpita da Robben su punizione e a un diagonale a lato di Van Persie che provoca una scaramuccia tra lui ed Huntelaar che gli rinfaccia il mancato assist. Siamo già negli ultimi 10 minuti quando, dopo un batti e ribatti in area kazaka, la palla finisce sui piedi di Afellay la cui conclusione dal limite trova la deviazione di un difensore prima di depositarsi all'angolino. Rimane il tempo a Van Persie di procurarsi un rigore, realizzarlo e aumentare la serie dei suoi gol inutili, e a Robben di fallire il poker a tu per tu col portiere.

Lunedì a Reykjavik, contro un'Islanda in forma e a punteggio pieno, la stessa Olanda imbottita di bolliti (Van Persie, Lens, Sneijder) e sopravvalutati (Martins Indi, Blind, de Vrij) farà molta, molta fatica.

giovedì 9 ottobre 2014

Prosegue il conservatorismo

Dati alla mano, chiunque avrebbe potuto fare, se non meglio, di certo non peggio, il lavoro per il quale Hiddink è lautamente remunerato. Due partite e due sconfitte nelle quali ha completamente sbagliato il modulo senza essere in grado di proporre qualcosa di nuovo.
Il trend sembra non cambiare leggendo le convocazioni per le partite contro Kazakistan (domani ad Amsterdam) e Islanda. Qualche faccia nuova (Promes, Bruma, Van Dijk) è presente solo per defezioni dovute ad infortuni (ai lungodegenti Vlaar e Van der Vaart si è aggiunto Depay) oltre al ritiro dalla Nazionale di Kuyt.
Se non altro, almeno nel primo match, sarà difficile sbagliare modulo visto che contro i kazaki neppure il più addormentato degli allenatori schiererebbe 5 difensori. E' allora pressoché scontato lo stesso 4-3-3 proposto contro l'Italia con il rientrante Robben al posto di Kuyt. L'unico dubbio potrebbe essere l'utilizzo o meno di Lens ma non sembra che con Hiddink le sorprese siano all'ordine del giorno.
Come con Van Gaal tutto il peso dell'attacco sarà ancora una volta su Robben ma attenzione pure a Van Persie che contro gli avversari di basso livello ha costruito la sua fama di bomber.