lunedì 16 dicembre 2019

Chiusura con aggancio

1 Ajax 17 13 2 2 41 52 15
2 AZ 17 13 2 2 41 39 8
3 Willem II 17 10  2 5 32 27 22
4 PSV 17 9  4 4 31 38 22
5 Utrecht 17 9  2 6 29 32 23
6 Feyenoord 17 7  7 3 28 30 26
7 Heerenveen 17 7  6 4 27 28 21
8 Vitesse 17 8  3 6 27 29 24
9 Heracles 17 7  4 6 25 30 25
10 Groningen 17 6  4 7 22 19 18
11 Sparta 17 5  5 7 20 24 30
12 Twente 17 5  4 8 19 26 34
13 FC Emmen 17 5  3 9 18 24 42
14 Fortuna Sittard 17 5  3 9 18 23 42
15 PEC 17 5  1 11 16 24 38
16 VVV 17 5  0 12 15 17 41
17 Den Haag 17 3  4 10 13 18 31
18 RKC 17 2  2 13 8 19 43

L'Ajax chiude in testa il girone di andata ma perde lo scontro diretto con l'AZ nell'ultima giornata (rete di Boadu nel recupero) consentendo agli inaspettati rivali di affiancarlo al comando.
Stupisce ancora di più che l'AZ il Willem II. La squadra sta giocando un ottimo calcio e Adrie Koster si sta prendendo belle soddisfazioni dimostrando che in panchina l'esperienza qualcosa conta, vero Van Bommel?

giovedì 12 dicembre 2019

L'AZ salva l'onore

Le mie previsioni relative al girone di ritorno nella fase a gruppi delle coppe europee si sono rivelate troppo ottimistiche, per usare un eufemismo. In realtà si è andati vicinissimi ad un cappotto che solo un mese fa sembrava impensabile.
Alla fine ce la fa solo l'AZ che si è giocata la qualificazione nella quinta giornata quando in casa olandese (stavolta a L'Aja) arrivava il Partizan. Agli Alkmaarders basta un pari ma giocano una delle peggiori partite dell'anno e i serbi sono avanti 2-0 con un uomo in più (espulso Boadu con il secondo giallo per una stupida simulazione) a pochi minuti dal noventesimo. E qui succede il miracolo con il panchinaro Druijf che diventa eroe di giornata con una doppietta (87' e 92') che vale il pass nel quale ormai non credeva più nessuno.
La quarta giornata rappresenta invece il punto di svolta per l'Ajax con i lancieri che hanno già la qualificazione in tasca in vantaggio per 4-2 a Londra, casa Chelsea, quando mancano 20 minuti al termine. Succede poi una cosa mai vista, anche se ineccepibile secondo il regolamento: Blind (sul suo fallo l'arbitro concede il vantaggio) e Veltman vengono espulsi nella stessa azione nella quale viene pure assegnato un rigore ai padroni di casa. La partita cambia radicalmente e c'è da festeggiare per essere riusciti a non perderla. I due punti mancati peseranno però come macigni dopo l'inopinata sconfitta casalinga contro il Valencia nel match conclusivo. Si finisce così terzi, superati sul filo di lana sia da inglesi che spagnoli.
Stesso piazzamento per un deludente PSV che, battuto di goleada sia a Linz che a Lisbona, ha dimostrato di non meritare una qualificazione che sembrava ampiamente alla portata.
Saluta l'Europa League anche il Feyenoord che non riesce nell'auspicato compito di vincere le gare casalinghe fermandosi invece sul pari contro Young Boys e Rangers.

martedì 19 novembre 2019

Olanda - Estonia 5-0


Cillessen;
Promes, de Ligt, Aké, van Aanholt;
Wijnaldum, Propper, F, de Jong;
Stengs, L. de Jong, Depay.

Koeman dà stavolta spazio a diverse seconde linee finendo per schierare una formazione che, assenza di van Dijk a parte, potrebbe benissimo essere migliore di quella ritenuta titolare.

Marcatori:

06. Wijnaldum (preciso colpo di testa che coglie contro tempo il portiere su cross di Promes);
19. Aké (altro colpo di testa, stavolta su centro di Depay);
66. Wijnaldum (si invola tutto solo verso la porta avversaria dopo che Mets si fa soffiare ingenuamente la palla da Stengs);
79. Wijnaldum (in contropiede dopo assist filtrante di Stengs);
06. Boadu (ancora un errore estone in fase di impostazione con successivo assist di Strootman).

lunedì 18 novembre 2019

Si chiude con una doppia sconfitta



Il mondiale rollercoaster dei giovani olandesi si conclude nel modo più amaro con la sconfitta in semifinale contro il Messico giunta al termine di una gara dominata per larghi tratti e caratterizzata dalle molte occasioni sprecate. Nonostante questo la rete arrivava comunque grazie a una bella giocata di Bogarde che consentiva una facile realizzazione a Regeer quando mancava un quarto d'ora al termine. Il Messico però riusciva a cogliere il pari 5 minuti più tardi su calcio di punizione per poi imporsi ai rigori.
La finalina tra le deluse (Francia avanti 2-0 e poi battuta dal Brasile nell'altra semifinale) vedeva poi prevalere i transalpini grazie a una tripletta dello scatenato Muinga che ribaltava l'iniziale vantaggio olandese firmato Taboouni.

sabato 16 novembre 2019

Irlanda del Nord - Olanda 0-0


Gli acciacchi a Wijnaldum e Depay, oltre agli infortuni di Malen che di Memphis sarebbe stato naturale sostituto, e Bergwijn costringono Koeman a ridisegnare la formazione dalla cintola in su. Il prescelto a centrocampo è van de Beek mentre in attacco vengono inseriti alle ali Berghuis e Promes con spostamento di Babel al centro. Stengs, almeno una spanna superiore a tutti e tre, rimane in panchina, e ci rimarrà per tutto l'incontro nonostante l'intero attacco confezioni un totale di due occasioni da rete, entrambe nella prima mezz'ora. Una ciccata da Berghuis a pochi metri dalla porta dopo bella iniziativa di Promes (e finita sulla traversa!) e l'altra parata dal portiere dopo tiro di Babel imbeccato in profondità da van de Beek.
Per fortuna quello nordirlandese è altrettanto modesto e l'unica, ghiottissima occasione gliela regala Veltman con l'ennesimo intervento maldestro all'interno dell'area: anticipo sporco su un avversario con palla che gli schizza sul braccio per un netto rigore. Cillessen non può certo pararlo tuffandosi come al solito con largo anticipo, ma Davis lo grazia calciandolo in gradinata.

lunedì 11 novembre 2019

Nel segno di Hansen



Da quando, nella gara contro gli Stati Uniti, van der Veen ha inserito Sontje Hansen come punta centrale del suo 4-2-3-1, il giovane attaccante dell'Ajax è letteralmente esploso, tanto che i due gol e un assist contro gli americani sono stati solo il preludio di quanto sarebbe successo negli scontri ad eliminazione diretta.
E' stata infatti una sua tripletta alla Nigeria (3-1 il risultato finale) a garantire il pass ai quarti di finale dove, contro il Paraguay, è stato ancora decisivo con una rete e un paio di assist nel convincente 4-1 che ha visto andare a segno anche Braaf e Unuvar a testimoniare la crescita dell'intero reparto offensivo.

martedì 5 novembre 2019

All'inferno e ritorno



Il mondiale dell'Under-17 è cominciato in modo traumatico (secco e meritato 0-3 col Giappone) e proseguito sulla stessa falsariga (1-3 col Senegal dopo una gara equilibrata risolta dagli africani solo nei minuti finali). Per fortuna le competizioni a 24 squadre regalano sempre speranze alle terze classificate dei gironi e così la rotonda vittoria contro gli Stati Uniti nell'ultima giornata, con ringraziamento all'Argentina che, seppure già qualificata, superava il Tagikistan, è valsa agli olandesi l'ultimo posto disponibile per gli ottavi di finale.
L'avversario sarà ora la Nigeria e la speranza è che si ritrovi quella compattezza che solo pochi mesi fa aveva portato al titolo europeo.

venerdì 25 ottobre 2019

Previsioni a metà cammino

Con i gironi delle coppe al giro di boa, vediamo le probabilità di passaggio del turno per il quartetto olandese:

Ajax: le rotonde vittorie contro Lille e Valencia (in trasferta) sono offuscate dalla sconfitta casalinga contro un Chelsea tutt'altro che trascendentale. P = 70%

PSV: frenato ad Eindhoven dal Linzer ASK (0-0) dopo le vittorie contro Sporting e Rosenborg. P = 80%

AZ: due pesanti pareggi (2-2 a Belgrado rimontato in inferiorità numerica, 0-0 con lo United) e una passeggiata contro l'Astana. P = 70%

Feyenoord: come al solito perde in trasferta (Rangers e Young Boys) ma detta legge al De Kuip (Porto). Mantenendo il trend potrebbe farcela. P = 40%

domenica 13 ottobre 2019

Bielorussia - Olanda 1-2


Anche contro i modesti bielorussi  i cambi sono ridotti al minimo e, soprattutto, scontati, con i solitamente subentranti Veltman, Promes e van de Beek schierati nell'undici titolare assieme a Malen che rileva l'infortunato Depay. Ake e van Aanholt restano invece in panchina. Non sia mai che facciano vedere a tutti di essere più forti di Blind.
L'Olanda comincia discretamente riuscendo a mantenere una pressione costante sugli avversari. Si entra molte volte in area mancando però di concretezza e si rischia la beffa nell'unico affondo dei padroni di casa (de Ligt ribatte col corpo una conclusione a botta sicura di Laptev). Scampato il pericolo è Wijnaldum a indirizzare la partita sui binari desiderati, prima con un preciso colpo di testa su cross di Promes 
e poi con uno spettacolare diagonale dai 20 metri che si spegne sotto l'incrocio dei pali.
La ripresa comincia con un'Olanda decisamente molle che consente ai bielorussi di creare pericoli in serie e, dopo 10 minuti, di accorciare le distanze con un colpo di testa di Dragun, che sorprende van Dijk, lasciato però solo contro due avversari. La Bielorussia insiste, trova un paio di conclusioni insidiose e costringe Koeman a inserire de Roon e Luuk de Jong (fuori van de Beek e Promes) nel tentativo di rivitalizzare una squadra spenta. La mossa paga e l'Olanda si riprende il pallino del gioco, non rischia più nulla e va anzi vicinissima alla terza marcatura (miracolo del portiere su conclusione ravvicinata di Malen).

giovedì 10 ottobre 2019

Olanda - Irlanda del Nord 3-1


Nonostante Malen stia facendo gol a raffica, Koeman insiste sulla sua formazione preferita che viene però messa in scacco dal suo omologo nordirlandese: quando l'Olanda tenta di impostare nella propria metà campo si trova ad essere pressata da 4/5 avversari che poi, nel caso vengano superati, sono prontissimi a retrocedere per andare a comporre una muraglia sulla linea d'area.
La tattica sembra dispendiosa, ma di sicuro è efficace, tanto che in tutto il primo tempo l'Olanda riesce a creare solo due mezze occasione da rete con un debolissimo colpo di testa di Wijnadum e una conclusione di Bergwijn rimpallata.
Nella ripresa il portiere ospite continua a rimanere inoperoso anche se al 70esimo è graziato da Wijnaldum che da pochi passi non trova la giusta coordinazione. Nel frattempo sono entrati Malen e van de Beek (fuori Babel e de Roon), l'Olanda sembra più incisiva e... l'Irlanda segna! Blind non riesce a rinviare per ben due volte e cade poi goffamente concedendo a Dallas un cross che Megennis incorna in rete da pochi passi superando de Ligt.

Koeman si gioca la carta della disperazione Luuk de Jong e il pari giunge immediato grazie a Malen che dalla sinistra trova con precisione Depay che controlla e conclude di punta anticipando i difensori e superando il portiere. Malen ha subito l'occasione per ribaltarla ma colpisce male di testa a pochi passi dalla porta. E così nel primo minuto di recupero è proprio Luuk de Jong in collaborazione con la dea bendata a diventare decisivo: sul cross di Bergwijn la sua conclusione ciccata mette a terra il portiere mentre la palla rimane lì, solo da spingere dentro per il comodo tap-in.
Con gli ospiti ormai abbattuti de Jong, stavolta Frenkie, ha ancora forza e lucidità per farsi 50 metri con la palla al piede e servire Depay la cui conclusione chirurgica si insacca a fil di palo.
Più bravi o più fortunati? Per Koeman vale sicuramente la seconda. La speranza è che se ne renda conto.

lunedì 9 settembre 2019

Estonia - Olanda 0-4


Tre i cambi rispetto alla gara contro i tedeschi: Veltman, Propper e Malen possono giocarsi le loro carte al posto di Dumfries, de Roon e Promes. Ancora disco rosso invece per Ake e Vilhena che a parer mio meriterebbero maggiore considerazione, oltre che per Luuk de Jong, trascurato anche in un match idoneo alla sua fisicità.
Primo tempo con possesso palla superiore al 70%, una rete di Babel con tocco al volo da distanza ravvicinata su cross dalla sinistra di Blind, diverse conclusioni insidiose da fuori area dello stesso Babel, di Wijnaldum e di Depay, e nessun rischio corso.

Praticamente in fotocopia la ripresa nella quale la rete di Babel dopo pochi minuti (stavolta di testa su cross dalla destra di Depay) ha chiuso ogni discorso consentendo agli olandesi di giocare sul velluto.
Nel finale altre due reti con Depay, bravo a controllare un lancio lungo di de Ligt, girarsi e realizzare con un preciso sinistro dal limite, e Wijnaldum, di testa su punizione del solito Depay.

venerdì 6 settembre 2019

Germania - Olanda 2-4


Ennesima puntata di Koeman sulle sue solite carte (Promes è al posto di Bergwijn solo per un infortunio di quest'ultimo) ed ennesimo gol preso dai tedeschi (quinto nelle ultime quattro sfide) su lanci lunghi a tagliare la difesa. Stavolta è una rasoiata di Kimmich a fare fuori il povero Promes (ma Blind dov'era?) e a mettere Klostermann a tu per tu col portiere. Cillessen copre bene senza cadere e respinge, ma Gnabry è lesto a ribattere in rete. Non sono passati nemmeno 10 minuti. La reazione olandese non c'è e la Germania mantiene il pallino del gioco per tutto il primo tempo andando pure vicina al raddoppio con Reus la cui conclusione è ben neutralizzata da Cillessen.
Per fortuna si comincia la ripresa con piglio decisamente diverso e Neuer è subito chiamato in causa su potente conclusione di Wijnaldum dal limite. Al minuto 57 la doppia sostituzione Propper/Malen per de Roon/Dumfries precede di pochi secondi il pareggio di de Jong che, su cross dalla sinistra di Babel, anticipa con un tocco di fino Schulz prima di freddare l'impotente Neuer. La Germania sembra stordita e l'Olanda è brava e fortunata ad approfittarne: Neuer respinge il colpo di testa di Van Dijk su angolo ma Depay è lesto a rimettere la palla al centro dell'area piccola trovando la deviazione di Tah che insacca nella propria porta.
Sarebbe il momento di stringere le maglie difensive e giocare con maggiore prudenza, ma non c'è nemmeno il tempo di pensarlo che l'arbitro punisce col rigore un tocco di mano di de Ligt tanto involontario quanto assurdo per casistica. Kroos spiazza Cillessen (ma no!) per un 2-2 che avrà anch'esso vita brevissima visto che saranno sufficienti pochi minuti agli olandesi per imbastire una pregevole combinazione Blind-Depay-Wijnaldum con quest'ultimo bravo a vedere Malen e a permettergli di bagnare il suo esordio con una rete importante.

Nel finale la Germania si butta ovviamente in avanti lasciando praterie. Fioccano le occasioni in contropiede e nell'ultima, in pieno recupero, è Wijnaldum, perfettamente servito da Depay, a mettere il sigillo sulla gara e, per una volta, su una prestazione personale di livello, anche se solo per un tempo.

giovedì 29 agosto 2019

Col vento in poppa

Dopo l'en-plein nel turno precedente, le magnifiche 4 si ripetono nel playoff regalando al calcio olandese una consona rappresentanza nei gironi ai quali l'anno scorso aveva acceduto solo l'Ajax.
I lancieri si riconfermano avendo ragione dei ciprioti dell'Apoel non senza qualche patema. Dopo il pareggio a reti bianche in trasferta e il vantaggio casalingo firmato dal nuovo acquisto Alvarez, la qualificazione rimane appesa a un filo fino al raddoppio di Tadic a dieci minuti dal termine.
In Europa League, mentre PSV e Feyenoord vanno sul velluto rispettivamente contro Apollon Limassol (7-0 totale) e Hapoel Be'er Sheva (6-0), rischia grosso l'AZ che finisce però per regalare la qualificazione più emozionante. L' 1-1 di Enschede (l'AZ Stadium è fuori uso per un crollo di una parte della copertura) è parecchio insidioso e ad Anversa si va sotto di una rete seppure in vantaggio di un uomo. Fortuna vuole che il marcatore, il camerunense Lamkel Ze, ecceda nei festeggiamenti guadagnandosi il secondo giallo. In 9 contro 11 i belgi riescono a resistere fino al 90esimo quando Stengs infila di prima intenzione un cross basso di Idrissi. E per una volta il gol decisivo nel finale di partita (nei supplementari, grazie alla doppia superiorità numerica, l'AZ segna altre tre volte) è olandese!

giovedì 15 agosto 2019

Poker da Playoffs

L'ultimo turno preliminare sorride al calcio olandese che non perde nessuna delle sue quattro rappresentanti. Per ognuna un pareggio e una vittoria con il solo PSV, dirottato in Europa League, che si guadagna il passaggio del turno in trasferta grazie al decisivo rigore di Bergwijn ad Haugesund. Decisive le goleade casalinghe, entrambe 4-0, per Feyenoord contro la Dinamo Tbilisi e AZ (sugli scudi un indemoniato Stengs) contro il Mariupol. Infine, dopo il 2-2 di Salonicco, sono tre rigori di Tadic (due trasformati) assieme al colpo di testa di Tagliafico che permettono all'Ajax di superare i campioni greci del PAOK ai quali non basta la doppietta di un altro emigrato, Biseswar.

venerdì 2 agosto 2019

PSV, male la prima

Delle tre squadre scese in campo nei preliminari solo l'AZ riesce ad accedere al turno successivo superando l'Hacken grazie alla rotonda vittoria in trasferta, con tre reti in contropiede, dopo lo scialbo 0-0 dell'andata.
Non va bene al PSV che deve salutare subito la Champions nonostante le due reti nel recupero che gli avevano consentito di superare il Basilea ad Eindhoven. I due goal realizzati dagli svizzeri in trasferta si riveleranno però pesantissimi al ritorno, al pari della rete del "traditore" Van Wolfswinkel che deciderà il match a dieci minuti dal termine.
Destino simile per l'Utrecht che in una sfida equilibrata contro gli erzegovini dello Zrinjski (doppio pareggio per 1-1) cede nei supplementari quando i rigori distavano lo stesso numero di minuti.

domenica 9 giugno 2019

Portogallo - Olanda 1-0


Il timore, paventato dopo la gara con l'Inghilterra, che le vittorie tendano ad offuscare la capacità di giudizio di un allenatore si è rivelato purtroppo fondato. Koeman punta infatti sulla solita formazione ignorando quanto sia Bergwijn che Babel fossero stati nulli contro gli inglesi. Il risultato è che saranno ancora nulli e i primi ad essere sostituiti nella ripresa. Era allora davvero il caso di riproporli?
Constatare che in quasi ogni segnatura dell'Olanda c'è lo zampino di Depay e mai dei compagni di reparto non dovrebbe far pensare che sarebbe il caso di accostargli un partner decente?
Con la speranza che anche Koeman, seppure in notevole ritardo, arrivi a porsi le stesse domande, incassiamo l'ennesima sconfitta dal Portogallo, forse la più meritata tra tutte quelle che hanno costellato il nuovo millennio.
I portoghesi sono stati semplicemente più determinati, più reattivi, più vogliosi e grintosi nel perseguire l'obiettivo mentre l'Olanda, con l'unica possibile scusante della maggiore stanchezza fisica, è apparsa apatica, con un atteggiamento quasi distaccato se non rassegnato.
Decisiva a sancire il predominio dei padroni di casa l'incursione di Bernardo Silva allo scoccare dell'ora di gioco, e il suo assist per Guedes la cui conclusione dal limite, potente e angolata, piega la mano protesa di Cillessen. L'Olanda sfiora il pareggio qualche minuto dopo con un colpo di testa del solito Depay che finisce però su Rui Patricio. Resterà l'unica seria possibilità e l'ingresso, tardivo, di Luuk de Jong aggiungerà solo materiale a quello che sarebbe potuto essere ma non è stato.

giovedì 6 giugno 2019

Olanda - Inghilterra 3-1 (d.t.s.)


Gara da subito molto bloccata tatticamente con intasamento nella zona centrale del campo. L'Olanda si fa preferire per il palleggio, ma si perde ogni qual volta riesce ad avvicinarsi all'area avversaria. I tre attaccanti sono troppo vicini, i loro tentativi di fraseggio non hanno margini di errore e finiscono inevitabilmente preda della difesa inglese. Lo sblocco dell'impasse non può che essere casuale e si materializza al minuto 32 con un colossale errore di de Ligt, non nuovo a queste ingenuità, che sbaglia il controllo, si fa soffiare palla da Rashford e lo stende a pochi metri dalla porta. Un arbitro più severo avrebbe potuto cacciarlo e non ci sarebbe stato da recriminare. Ce la caviamo invece col solo rigore che lo stesso Rashford trasforma a porta sguarnita (Cillessen si era già tuffato 5 minuti prima). Confusione e imprecisione rendono innocua la reazione dell'Olanda mentre una pericolosa conclusione dal limite di Delph rimane per fortuna centralissima e Dumfries riesce a salvare alla disperata su Rashford.
La prima occasione della ripresa è servita a Depay da quelli che alla fine decideranno la sfida: gli errori individuali dei difensori inglesi. Stavolta è Walker a farsi soffiare la palla ma il tiro dell'attaccante forse troppo precipitoso, trova la risposta di Pickford. Anche la difesa olandese è tutt'altro che perfetta e Sancho la grazia con un colpo di testa in bocca a Cillessen. Ha più fortuna de Ligt che qualche minuto dopo, su angolo di Depay, riesce a farsi perdonare trovando lo stacco vincente che vale il pareggio. L'Olanda sembra ora prendere il sopravvento, ma le manca concretezza sotto porta e precisione nell'ultimo passaggio. La precisione ce l'hanno invece il filtrante di Henderson, la conclusione di Lingard e il VAR che annulla la rete per una questione di millimetri.
Si va dunque ai supplementari, segnati da un Depay che in versione falco si avventa sui titubanti difensori inglesi per rubare loro palla. Ci riesce con Stones favorendo, dopo l'opposizione di Pickford alla sua conclusione, il tap-in decisivo dell'accoppiata Promes-Walker che si era precipitata sulla ribattuta. E ci riesce ancora con Barkley, per la verità messo in difficoltà da Stones, fornendo un comodo assist al solito Promes.

La convinzione, immutata, che l'Olanda sia superiore all'Inghilterra mi lascia un po' di amaro in bocca perché nella gara non è riuscita a dimostrarlo. Si è vinto ed è ciò che conta, ma senza particolari meriti, solo grazie ad errori marchiani dei difensori avversari. C'è insomma la sensazione che si possa fare di più e meglio, e il timore che la vittoria faccia cadere nel dimenticatoio tutte le cose che non hanno funzionato.

martedì 4 giugno 2019

Liberàti!

Da salvatori della patria a vigliacchi. La parabola dei Della Valle alla guida della Fiorentina si conclude con i fratellini nascosti come topi per evitare la contestazione nell'ultima gara di campionato contro il Genoa.
La colpa è naturalmente del clima ostile nei loro confronti, come se tale clima non fosse figlio dei loro comportamenti e delle loro dichiarazioni. Ma si sa, per loro la colpa è sempre di altri, dei tifosi, degli allenatori, dei giornalisti, delle istituzioni, di tutti coloro che dovrebbero solo mostrare gratitudine a tali mecenati senza i quali il calcio a Firenze sarebbe ormai un lontano ricordo. Questo almeno secondo la loro spocchia che, unita in modo pericoloso, ma forse inevitabile, a una grande permalosità, ha finito per renderli indigesti a chiunque non sia affetto da servilismo e possa invece valutare in modo oggettivo il loro operato. Che sarebbe più corretto chiamare modus operandi perché i fratellini, troppo snob e presuntuosi per mischiarsi in faccende plebee, con il rischio oltretutto di rimediare brutte figure, si sono sempre limitati a proclami a distanza delegando ad altri la gestione della Fiorentina.
Il loro fondamentale errore è stato infatti quello di dare carta bianca a un contabile, Cognigni, totalmente estraneo a questioni calcistiche e a un direttore sportivo, Corvino, che ha mirato sempre e solo al proprio tornaconto personale (vedi rapporti con Ramadani). Non è un caso che dalla riassunzione di quest'ultimo, nel maggio del 2016, la Fiorentina sia caduta in una spirale negativa che ha rischiato di portarla in Serie B. La retrocessione non è arrivata, ma sono stati comunque tre anni frustranti nei quali la proprietà ha tentato in tutti i modi, riuscendoci, di uccidere i sogni, la passione, le emozioni senza le quali il tifo non ha ragione di essere. 
Ciò che si imputa ai Della Valle non è non avere investito abbastanza denaro, ma le continue prese in giro, le promesse mai mantenute, la comunicazione pessima con totale assenza di spiegazioni chiare su decisioni spesso incomprensibili, il modo dilettantesco col quale sono state gestite innumerevoli situazioni, la palese mancanza di programmazione. Il tutto senza che ci siano mai stati una minima autocritica, un briciolo di umiltà; solo sermoni autoincensanti ed ipocriti il cui unico scopo era ribadire la differenza tra padroni e clienti, tra chi con infinita bontà e a costo di immani sacrifici aveva riportato Firenze nel calcio che conta e coloro che avrebbero dovuto solamente chinare il capo e mostrare eterna riconoscenza.
Si chiudono così 17 anni di buone intenzioni, ma solo a parole, e nessun titolo. Non poteva essere altrimenti perché quando c'è stata la possibilità, se non di vincere qualcosa, almeno di provarci, la proprietà ha agito in modo quasi chirurgico per evitarlo, preferendo, in nome del fairplay finanziario e delle plus valenze, regalarci apatia piuttosto che speranze. Le stesse speranze che sentiamo di poter nuovamente cullare in questo momento, finalmente liberi.

lunedì 3 giugno 2019

Voglia di un trofeo

Non sarà un Mondiale e nemmeno un Europeo, ma incidere il proprio nome sulla prima Nations League della storia sarebbe comunque prestigioso. Tanto più se a contendersela sono nazioni non proprio avvezze a sollevare trofei. L'Olanda non ne vince uno da 31 anni, l'Inghilterra da 53, la Svizzera non ne ha mai vinti. Solo il Portogallo, campione europeo in carica, può vantare un titolo recente che, unito al vantaggio di giocare in casa, lo rende il favorito della manifestazione.
L'Olanda se la vedrà con l'Inghilterra nella seconda semifinale e, pur rendendomi conto della mia presunzione, mi riesce difficile pensare che possa perdere contro una squadra con scarso talento e gioco approssimativo, come quella inglese. Occorreranno certo voglia e convinzione, ma le prestazioni dell'era Koeman mi lasciano abbastanza tranquillo in tal senso.
A livello di formazione ritengo che il CT punterà ancora su quella che è stata sinora la sua preferita: Cillessen; Dumfries, de Ligt, van Dijk, Blind; de Roon, Wijnaldum, de Jong; Bergwijn, Babel, Depay.
Ho accantonato ormai la speranza che si ravveda sul trio della sventura: Cillessen (follia schierarlo in gare che potrebbero protrarsi fino ai calci di rigore), Blind e Wijnaldum che, soprattutto nelle partite che contano, non sono mai stati in grado di dare un qualsiasi contributo.

lunedì 20 maggio 2019

Ancora vincenti




L'under-17 guidata da Van der Veen si conferma campione continentale anche in Irlanda.
Come l'anno scorso, i giovani olandesi hanno superato in finale l'Italia, ma nel cammino di questa edizione, finale compresa terminata 4-2, hanno mostrato una maggiore autorevolezza, figlia di un gioco corale davvero di buon livello.
I migliori mi sono parsi i centrocampisti Taylor e Maatsen, l'esterno offensivo Hansen, ma sono curioso della crescita del centravanti-armadio Brobbey e di Unuvar, due reti nel torneo a nemmeno 16 anni.

mercoledì 15 maggio 2019

Scudetto di consolazione

1 Ajax 34 28  2 4 86 119 32
2 PSV 34 26 5 3 83 98 26
3 Feyenoord 34 20  5 9 65 75 41
4 AZ 34 17  7 10 58 64 43
5 Vitesse  34 14  11 9 53 70 51
6 Utrecht 34 15  8 11 53 60 51
7 Heracles 34 15  3 16 48 61 68
8 Groningen 34 13  6 15 45 39 41
9 Den Haag 34 12  9 13 45 58 63
10 Willem II 34 13  5 16 44 58 72
11 Heerenveen 34 10 11 13 41 64 73
12 VVV 34 11  8 15 41 47 63
13 PEC 34 11  6 17 39 44 57
14 Emmen 34 10  8 16 38 41 72
15 Fortuna Sittard 34 9  7 18 34 50 80
16 Excelsior 34 9  6 19 33 46 79
17 De Graafschap 34 8  5 21 29 38 75
18 NAC 34 5  8 21 23 29 74

Dopo l'atroce beffa europea, l'Ajax riesce a primeggiare almeno in Olanda, spuntandola nei confronti del PSV grazie ad un filotto finale di 8 vittorie consecutive tra le quali quella fondamentale nello scontro diretto.
Lo scudetto numero 34 è il primo di Ten Hag che centra il double (vinta anche la coppa nella finale con il sorprendente Willem II) a meno di un anno e mezzo dalla sua assunzione.

mercoledì 8 maggio 2019

Le solite cicale

Tottenham - Ajax               0-1        3-2

Quale sarebbe stato l'unico modo per rovinare lo splendido cammino? Riuscire nell'impresa di farsi eliminare dall'avversario più modesto incontrato sinora, per di più orfano di Kane, il giocatore più rappresentativo. 
L'Ajax ci riesce non prima di essersi complicato il compito andando a vincere a Londra in una gara gestita in modo accorto, a tratti autoritario, senza concedere nulla ai padroni di casa, tanto che la sola rete di van de Beek non sembrava rendere il giusto merito agli olandesi, soprattutto dopo il clamoroso palo di Neres.
Il 2-0 maturato nel primo tempo del ritorno (de Ligt e Ziyech) poteva fare pensare solo agli spettatori disattenti che il discorso fosse chiuso. Troppi infatti gli errori individuali, troppo ampia la distanza tra i reparti e Tottenham sempre pericoloso ogni volta che riconquistava palla. 
Probabilmente il risultato ha accecato anche Ten Hag che non prendeva alcun accorgimento tattico nell'intervallo preferendo, invece che abbassare il ritmo e difendersi in maniera più coscienziosa, insistere con un gioco spregiudicato, accettando i rischi che sempre ne derivano.
Come ovvia conseguenza le occasioni fioccavano da una parte e dall'altra: Zyech aveva le tre più ghiotte per i lancieri (un palo), Lucas le tre più ghiotte per gli inglesi (tre gol, di cui l'ultimo allo scadere del 95esimo minuto).
Per quanto male possa fare, trovo che se una squadra avanti 3-0 si fa infilare in contropiede con un centrale (de Ligt) alla ricerca di un'altra rete, sia giusto che venga eliminata. Peccato che non servirà nemmeno da lezione. Chi nasce cicala morirà cicala.

mercoledì 17 aprile 2019

L'appetito vien mangiando

Ajax - Juventus               1-1        2-1

In due gare simili nella forma e identiche nei contenuti a quelle viste negli ottavi, la maggiore freschezza, compattezza e aggressività del giovane Ajax si confermano decisive contro un avversario ricco di individualità importanti, ma dal gioco lento, compassato e soprattutto abituato a trovarsi contro squadre attendiste e timorose.
Come il Real, anche la Juventus esce dall'Amsterdam Arena con un buon risultato, ottenuto con cinismo (due tiri: un gol e un palo) dopo avere subito il gioco olandese per la quasi totalità dell'incontro. E come il Real, anche la Juventus è incapace di trovare le giuste contromisure al dinamismo e alla determinazione dei lancieri nella gara di ritorno. Neppure il solito gol dello spietato Ronaldo riesce infatti a scalfire la fiducia degli uomini di Ten Hag nel loro gioco corale e nei propri mezzi. Così il ribaltone firmato van de Beek (preciso piattone a tu per tu con Szczesny) e de Ligt (imperioso colpo di testa su angolo) non è certo inevitabile, ma fortemente voluto e meritato.
E ora a tifare Tottenham, perché Pochettino fa meno paura di Pep.

domenica 24 marzo 2019

Olanda - Germania 2-3


Rispetto al 3-0 di 5 mesi fa, Promes al posto di Bergwijn è l'unica novità nell'undici di partenza olandese. Nulla rispetto ai tedeschi che confermano solo Neuer, Kimmich e Kroos. Soprattutto in avanti la differenza è notevole con Sané e Gnabry che con la loro velocità creano alla retroguardia olandese gli stessi, grossi problemi della gara di ritorno in Germania.
Si finisce per pagare dazio come allora: 0-2 nel primo tempo grazie alle reti proprio di Sané, con de Ligt che si fa prendere in controtempo e invece di contrastarlo finisce goffamente in terra, e Gnabry, abile a trovare un tiro a giro dal limite che si insacca imparabile alla sinistra di Cillessen. L'Olanda risponde con due ghiottissime occasioni che capitano sui piedi di Babel: Neuer è bravo sulla prima, fortunato sulla seconda.
La ripresa si apre con Bergwijn al posto di Babel, una mossa non sufficiente a spiegare il cambiamento di tutta la squadra, ora più convinta e meno titubante. I tedeschi vengono pressati, costretti sulla difensiva e le loro ripartenze soffocate sul nascere. Si gioca solo nella metacampo avversaria e i risultati non tardano ad arrivare. E' il solito Depay a risultare decisivo, prima trovando la testa di de Ligt con un cross dalla sinistra e poi realizzando in prima persona con un rasoterra in mischia da centro area.
La furia dei padroni di casa si placa, la gara diventa equilibrata e le squadre danno entrambe l'idea di gradire il pareggio. E così sarebbe se al 90esimo la difesa olandese non si facesse sorprendere con le maglie troppo larghe: filtrante per Reus, assist per Schulz e sconfitta servita.
Come al solito negli ultimi anni, si deve inseguire. Stavolta l'Irlanda del Nord che nei due match casalinghi ha fatto il pieno.

giovedì 21 marzo 2019

Olanda - Bielorussia 4-0


Si riparte dalla formazione schierata nelle due vittorie casalinghe della Nations League contro Germania e Francia, che ormai sembra avere i connotati di "titolare", con buona pace di chi, come me, apporterebbe diverse modifiche, soprattutto in porta!
Ci pensa il difensore bielorusso Shitov a mettere il match in discesa per gli olandesi dopo nemmeno un minuto di gioco, servendo con un retropassaggio avventato Depay che è comunque abile a realizzare di precisione in velocità. Lo stesso Depay si conferma terminale offensivo della squadra sfiorando il palo con un paio di altre conclusioni e fornendo l'assist per la comoda rete del raddoppio a Wijnaldum.
A inizio ripresa un altro intervento goffo di un difensore ospite causa un rigore che il solito Depay trasforma nel 3-0 e, dopo un'ultima mezz'ora priva di emozioni, Van Dijck, su assist di Depay e in sospetto fuorigioco, mette il sigillo senza aggiungere nulla ad una gara che tutto sommato ha detto davvero poco. D'altronde contro la Bielorussia aveva vinto anche Danny Blind...

mercoledì 20 marzo 2019

Alla ricerca dell'élite perduta

Cominceranno domani gli incontri di qualificazione agli Europei del 2020, la cui fase finale verrà disputata in ben 12 stati (finale a Londra) senza che alcuna nazione sia qualificata di diritto.
Rimane, purtroppo, la formula a 24 squadre che toglierà interesse ai gironi di qualificazione consentendo la qualificazione diretta anche alle seconde classificate. Visto il sorteggio, che ancora una volta ha riservato all'Olanda, testa di serie, il peggior avversario possibile, la Germania, non c'è da lamentarsene.
Si comincia con due gare casalinghe, contro Bielorussia e Germania, per avere conferme dei recenti progressi, ma con l'obiettivo primario di mettersi alle spalle, oltre agli stessi bielorussi, Irlanda del Nord ed Estonia.

mercoledì 6 marzo 2019

L'Ajax batte un colpo, anzi 4

Ajax - Real Madrid            1-2        4-1

Sono ancora una volta i lancieri a regalare le uniche soddisfazioni ad un calcio olandese che a livello di club è ai minimi storici di competitività.
E lo fanno con stile, eliminando coloro che erano campioni incontrastati da oltre mille giorni.
Ci avevo creduto al momento del sorteggio e ho continuato a crederci dopo la sfortunata gara di andata quando tutti gli episodi erano girati a favore del Real. E' accaduto spesso negli ultimi anni, ma non nel ritorno di questi ottavi di finale nel quale, a fronte di due tiri-due gol da parte dell'Ajax nei primi 20 minuti, gli spagnoli hanno risposto con altrettanti pali e infortuni.
Il 3-0 di un sontuoso Tadic a metà ripresa è stato il punto esclamativo di questa qualificazione che vale moltissimo come iniezione di autostima e consapevolezza a un gruppo di giovani che potrebbe regalare ulteriori soddisfazioni.