domenica 24 marzo 2019

Olanda - Germania 2-3


Rispetto al 3-0 di 5 mesi fa, Promes al posto di Bergwijn è l'unica novità nell'undici di partenza olandese. Nulla rispetto ai tedeschi che confermano solo Neuer, Kimmich e Kroos. Soprattutto in avanti la differenza è notevole con Sané e Gnabry che con la loro velocità creano alla retroguardia olandese gli stessi, grossi problemi della gara di ritorno in Germania.
Si finisce per pagare dazio come allora: 0-2 nel primo tempo grazie alle reti proprio di Sané, con de Ligt che si fa prendere in controtempo e invece di contrastarlo finisce goffamente in terra, e Gnabry, abile a trovare un tiro a giro dal limite che si insacca imparabile alla sinistra di Cillessen. L'Olanda risponde con due ghiottissime occasioni che capitano sui piedi di Babel: Neuer è bravo sulla prima, fortunato sulla seconda.
La ripresa si apre con Bergwijn al posto di Babel, una mossa non sufficiente a spiegare il cambiamento di tutta la squadra, ora più convinta e meno titubante. I tedeschi vengono pressati, costretti sulla difensiva e le loro ripartenze soffocate sul nascere. Si gioca solo nella metacampo avversaria e i risultati non tardano ad arrivare. E' il solito Depay a risultare decisivo, prima trovando la testa di de Ligt con un cross dalla sinistra e poi realizzando in prima persona con un rasoterra in mischia da centro area.
La furia dei padroni di casa si placa, la gara diventa equilibrata e le squadre danno entrambe l'idea di gradire il pareggio. E così sarebbe se al 90esimo la difesa olandese non si facesse sorprendere con le maglie troppo larghe: filtrante per Reus, assist per Schulz e sconfitta servita.
Come al solito negli ultimi anni, si deve inseguire. Stavolta l'Irlanda del Nord che nei due match casalinghi ha fatto il pieno.

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