Anche contro i modesti bielorussi i cambi sono ridotti al minimo e, soprattutto, scontati, con i solitamente subentranti Veltman, Promes e van de Beek schierati nell'undici titolare assieme a Malen che rileva l'infortunato Depay. Ake e van Aanholt restano invece in panchina. Non sia mai che facciano vedere a tutti di essere più forti di Blind.
L'Olanda comincia discretamente riuscendo a mantenere una pressione costante sugli avversari. Si entra molte volte in area mancando però di concretezza e si rischia la beffa nell'unico affondo dei padroni di casa (de Ligt ribatte col corpo una conclusione a botta sicura di Laptev). Scampato il pericolo è Wijnaldum a indirizzare la partita sui binari desiderati, prima con un preciso colpo di testa su cross di Promes e poi con uno spettacolare diagonale dai 20 metri che si spegne sotto l'incrocio dei pali.
La ripresa comincia con un'Olanda decisamente molle che consente ai bielorussi di creare pericoli in serie e, dopo 10 minuti, di accorciare le distanze con un colpo di testa di Dragun, che sorprende van Dijk, lasciato però solo contro due avversari. La Bielorussia insiste, trova un paio di conclusioni insidiose e costringe Koeman a inserire de Roon e Luuk de Jong (fuori van de Beek e Promes) nel tentativo di rivitalizzare una squadra spenta. La mossa paga e l'Olanda si riprende il pallino del gioco, non rischia più nulla e va anzi vicinissima alla terza marcatura (miracolo del portiere su conclusione ravvicinata di Malen).
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