domenica 6 settembre 2015

Turchia - Olanda 3-0


Scontato l'impiego di Bruma al posto dello squalificato Martins Indi, sorprende l'impiego dell'esordiente Reidewald (classe '96) come terzino sinistro. Blind viene spostato al centro della linea dei centrocampisti (poveri noi!) al posto di Wijnaldum mentre in attacco la maglia di centravanti tocca a van Persie (ri-poveri noi!) affiancato da Narsingh e Depay.
Un'idea di gioco, se non la si ha,  non la si può certo trovare in tre giorni. Speravo però, considerato l'obiettivo primario di non prenderle, di vedere un'Olanda almeno attenta e concentrata nella fase difensiva. E invece un normale contrasto a centrocampo con palla che finisce sui piedi di Arda Turan è sufficiente ad evidenziare la fragilità e la disorganizzazione di un reparto arretrato che Blind sr. non si è minimamente preoccupato di proteggere. Accade già all'ottavo minuto con il capitano turco che verticalizza per Ozyakup (trascorsi nelle giovanili olandesi) mandandolo con irrisoria facilità a tu per tu con Cillessen che non riesce ad evitare l'immediato svantaggio. La reazione dell'Olanda è quella a cui ormai si è abituati: molto possesso palla ma scarsa profondità, gioco praticamente assente sulle ali e tutto affidato ad iniziative personali che, tanto più con Robben assente, risultano sempre inefficaci. Quando poi una delle poche combinazioni in velocità libera un giocatore davanti al portiere, Narsingh non trova di meglio che sparargli addosso. Non è ancora scoccata la mezz'ora che la Turchia ci dà invece un'altra lezione di praticità con Arda Turan che irride Blind prima soffiandogli palla, poi proteggendola dal suo ritorno e, una volta entrato in area, trova il raddoppio con la benevola collaborazione di Cillessen.
Con gli olandesi frastornati ed evidentemente incapaci di dare una svolta caratteriale o tecnica alla loro prestazione, la partita praticamente finisce qui. Il cambio Wijnaldum-de Vrij a inizio ripresa sa di mossa della disperazione anche se proprio il neo centrocampista del Newcastle ha l'occasione migliore per accorciare le distanze quando si trova libero di colpire di testa da posizione ottimale impattando però il pallone in maniera inguardabile. Qualche mischia da palla inattiva, un paio di colpi di testa da angolo è il massimo che l'attuale Olanda può fare. Troppo poco per una Turchia orgogliosa e combattiva che nel finale trova pure la terza rete grazie al terzino Erkin che, dopo avere ridicolizzato van der Wiel, serve Ylmaz per un gol fotocopia a quello della gara di andata.
Ora servirà un miracolo perché questa gestione tecnica non passi alla storia come la peggiore di sempre. Ma chi ci crede?

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