domenica 27 giugno 2021

Olanda - Repubblica Ceca 0-2


Stekelenburg;
de Vrij, de Ligt, Blind;
Dumfries, de Roon, Wijnaldum, F. de Jong, van Aanholt;
Malen, Depay.
 
Viene confermato Malen. Non Gravenberch con de Roon che si riprende il suo posto da titolare.
Poche idee e confuse. Si può riassumere così il primo tempo dell'Olanda che, di fronte ad un avversario di inferiore livello tecnico, non riesce ad imbastire la minima azione offensiva. Il centrocampo, costantemente pressato, non dà segni di vita (Wijnaldum e de Roon fanno a gara a chi consegna più palloni agli avversari) e si va avanti con lanci da una trequarti all'altra sperando in un qualche rimpallo fortuito che non arriva.
A de Boer va bene così perché all'intervallo non effettua nessun cambio e se dopo pochi minuti Malen, che con uno spunto in velocità salta due difensori cechi e si presenta solo davanti al portiere, non avesse fallito il dribbling finale, magari avrebbe avuto pure ragione. E invece, trascorso un giro di lancette, dal possibile vantaggio ci si ritrova in inferiorità numerica per colpa del colossale errore di de Ligt, non nuovo a queste prodezze, che, contrastato da Schick, cade in modo goffo portando via il pallone con una mano.
De Boer cerca di equilibrare la squadra sostituendo il giocatore più dinamico e attivo (Malen) con Promes (eh? cosa?) invece di dare più sostanza al centrocampo nel tentativo di contenere maggiormente gli avversari. Promes si aggiunge alla lunga lista di invisibili che ora sono davvero troppi e fatalmente arriva il vantaggio ceco con un doppio colpo di testa in area sugli sviluppi di una punizione da sinistra. Kalas svetta per Holes che insacca da un paio di metri. La reazione olandese è davvero poca roba col solo Dumfries che ci mette grinta e cuore, almeno fino all'80esimo quando Schick anticipa netto Blind freddando Stekelenburg sul primo palo e chiudendo ogni discorso.

Ripeterò sempre le stesse cose, ma per imporsi ad alti livelli non basta la tecnica. Bisogna avere personalità, grinta, cattiveria agonistica. Come può avere queste doti una squadra in cui il capitano è Wijnaldum che quando il gioco si fa duro è il primo a nascondersi?

I miei voti:

Stekelenburg: 4. Già prima della rete non aveva trasmesso certo sicurezza (seduto in abbondante anticipo dopo conclusione per fortuna murata da Dumfies, papera e conseguente corner regalato), poi quell'uscita per farfalle sul gol del vantaggio...
de Vrij: 6. Solido e affidabile, non commette errori di rilievo.
de Ligt: 4. Buona prestazione difensiva nel primo tempo, ma poi il disastro. Le sue dormite cominciano a diventare proverbiali oltre che a costare carissimo.
Blind: 5,5. Nell'impostazione è quasi sempre preciso e intelligente nel fare la scelta giusta. Gli si chiede però di difendere e non ha semplicemente l'atletismo per farlo.
Dumfries: 6,5. La stella del torneo olandese. Qualche imprecisione, ma grinta, coraggio e determinazione non mancano mai.
de Roon: 4. E' difficile capire quale fosse il suo compito. Non dà alcun contributo in nessuna fase del gioco.
Wijnaldum: 3. Le statistiche parlano per lui: 10 passaggi azzeccati in tutto l'incontro.
F. de Jong: 5,5. Forse frustrato dal non-gioco della squadra, è meno dinamico del solito. Nel secondo tempo lo si nota solo per le continue lamentele all'arbitro.
van Aanholt: 4. Da inutile con la palla ai piedi a nocivo quando regala la punizione da cui nasce la rete del vantaggio ceco.
Malen: 6. E' il più ispirato dell'attacco, l'unico che dia l'idea di potere incidere sull'incontro. Peccato che si divori il gol (ma l'azione se l'era cotruita da solo) e che venga poi sostituto da un de Boer chiaramente confuso.
Depay: 3. Perde palla sistematicamente intestardendosi in giochetti fini a se stessi. Con lui in campo si era già in 10 prima dell'espulsione.
 
Promes: 4. si ritrova in campo per una scelta assurda di de Boer ma ho ancora dei dubbi se sia realmente entrato sul rettangolo di gioco.

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