Stekelenburg;
de Vrij, de Ligt, Blind;
Dumfries, de Roon, Wijnaldum, F. de Jong, van Aanholt;
Weghorst, Depay.
Con de Ligt a disposizione il sacrificato è "ovviamente" Timber. Non sia mai che in panchina possa accomodarsi lumaca Blind, dall'alto delle sue 80 presenze.
Nei primi 40 minuti la parola d'ordine in campo è confusione. Una marea di errori da parte di entrambe le squadre che, una volta recuperata palla, la gettano in avanti più o meno alla cieca senza la pazienza di imbastire la minima azione. In mezzo il vantaggio olandese grazie ad un rigore assegnato dopo un check al VAR per un intervento in ritardo di Alaba su Dumfries e trasformato da Depay.
Bisogna aspettare il finale di frazione per vedere due belle giocate che portano ad altrettante occasioni per raddoppiare, ma prima Depay non riesce a coordinarsi dopo ottimo assist di Weghorst, poi la conclusione di Wijnaldum ben servito da van Aanholt è troppo molle e viene respinta da un difensore.
Copione pressoché identico nella ripresa con l'Olanda a cui bastano le veroniche di de Jong per tenere l'Austria lontana da Stekelenburg, inoperoso per tutto il match. Si va invece vicinissimi al gol con un colpo di testa di de Vrij respinto da Bachmann e la conseguente ribattuta di de Ligt murata. Il raddoppio è solo rimandato e arriva pochi minuti dopo grazie ad un'intuizione di Depay, per il resto molto deludente, che lancia in velocità il neo entrato Malen il cui assist per il solito Dumfries è una lezione di altruismo.
E' già primo posto matematico, ma il mio timore è che l'entusiasmo per le vittorie, seppure contro avversari modesti, renda più difficile un'analisi obiettiva. Ad eccezione del portiere e di un Dumfries in condizioni fisiche straripanti, tutti hanno mostrato più bassi che alti e temo che l'ottavo di finale che si prospetta (terza del girone comprendente Francia, Germania e Portogallo?) possa mettere a nudo le fragilità sinora nascoste dai risultati.
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