Nella stagione più difficile dell'ultimo decennio nella quale ha stazionato per tutto il campionato nella parte medio-bassa della classifica salvandosi matematicamente a sole due giornate dal termine, l'AZ trova un insperato successo sul PSV e si aggiudica la quarta Coppa d'Olanda della sua storia.
Dopo un cammino reso agevole da buoni sorteggi, l'AZ faceva l'impresa in semifinale passando all'Amsterdam Arena con un rotondo 3-0 che non rende tuttavia l'idea di quanto la gara sia stata in realtà sofferta, prima di superare il PSV nella finale di Rotterdam grazie a due reti iniziali, molto cuore e la giusta fortuna.
L'AZ ha del resto due buoni giocatori (Maher e Altidore, non a caso i marcatori nella finale), qualche discreto mestierante (Viktor Elm, Beerens e il portiere Alvarado) e davvero poco altro, a cominciare da una difesa assai fragile dalle lacune spesso imbarazzanti.
Il suo successo obiettivamente conferma la scarsa qualità del calcio olandese a livello di club ma è tanto più prezioso perché colto in un periodo di ridimensionamento della società alla quale il trofeo potrà instillare nuova energia vitale
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