All'AZ è sufficiente un rigore trasformato da Aron Johannsson nella gara di andata, peraltro soffertissima e anche fortunata, per avere la meglio sull'Anzhi e vendicare l'umiliante 0-5 casalingo dell'anno scorso. Per la verità questo Anzhi ha solo il nome in comune con quello dello squadrone dell'anno scorso, smantellato in estate dal suo presidente, ma ciò non diminuisce la soddisfazione per un approdo ai quarti di finale davvero inaspettato.
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