sabato 16 agosto 2008

Pechino addio


Con Makaay infortunato, de Haan schiera una sorta di albero di natale con Babel, unica punta, supportato da Drenthe e Bakkal. L’Argentina parte forte, crea diverse occasioni già nel primo quarto d’ora ma finisce per passare solo grazie ad uno svarione di Jong-A-Pin, schierato centrale al posto dello squalificato Jaliens, che sbaglia il disimpegno servendo Messi solo davanti al portiere. I sudamericani sembrano in grado di chiudere l’incontro ma poco dopo la mezz’ora arriva invece, del tutto inaspettato, il pareggio con Bakkal che, a pochi metri dalla porta, si ritrova sui piedi una palla vagante che non chiede altro di essere depositata in rete. L’Olanda sembra finalmente prendere le misure e la partita diventa più equilibrata. Il secondo tempo è molto tattico con entrambe le squadre che stazionano a centrocampo per paura di scoprirsi. Inevitabilmente scarseggiano le occasioni da rete anche se nel finale  Drenthe ne ha una ghiottissima che spreca però non riuscendo ad inquadrare la porta da favorevole posizione. La contesa si decide allora al termine del primo tempo supplementare quando un lancio millimetrico di Messi imbecca Di Maria che non ha difficoltà a superare Vermeer. La carta Sibon stavolta non ha fortuna e le semifinali restano un miraggio.

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