giovedì 21 agosto 2008

Russia - Olanda 1-1


Anche Van Marwijk opta per il 4-2-3-1 scegliendo di far giostrare Van Persie, Van der Vaart e Robben dietro all'unica punta Huntelaar. In difesa, davanti a Stekelenburg, vengono schierati Hetinga, Ooijer, Mathijsen, Van Bronckhorst mentre de Jong e Van Bommel sono i due centrocampisti arretrati.
La prima occasione da rete capita ai russi con Pavlyuchenko che in contropiede irride il birillo van Bronckorst prima di servire un ottimo pallone a Semshov che però non trova il bersaglio. Sono però gli olandesi a passare al 25esimo con una splendida conclusione di Van Persie da appena fuori area. Lo stesso Van Persie avrebbe l'occasione di raddoppiare qualche minuto più tardi ma il suo colpo di testa è ben parato da Akinfeev. A dimostrazione del buon lavoro olandese anche Van der Vaart e Robben potrebbero andare a segno prima dell'intervallo ma non sono in grado di finalizzare le occasioni create. Nel secondo tempo la Russia cresce ma dopo una conclusione di Zyrchov sventata da Stekelenburg non riesce più a rendersi pericolosa. Grazie soprattutto all'ottimo filtro di de Jong e Van Bommel gli olandesi sembrano gestire il vantaggio con relativa tranquillità ma ci pensa il solito Van Bronckhorst a commettere un inutile fallo da rigore a 12 minuti dal termine. Zyrianov porta in parità i padroni di casa ed è poi Akinfeev in pieno recupero a salvare il risultato su conclusione dalla corta distanza di de Zeeuw.

martedì 19 agosto 2008

Van Marwijk si affida a... suo genero


Comincia mercoledì l'avventura di Van Marwijk alla guida della nazionale. E' un esordio impegnativo contro la stessa Russia che solo un paio di mesi fa ci aveva sbattuto fuori dall'europeo e che per di più si presenta con giocatori in piena stagione agonistica.
Il nuovo tecnico ha deciso di puntare sul vecchio gruppo confermando 18 giocatori della spedizione europea dovendo rinunciare ad altri 4 per cause di forza maggiore (Van der Sar e Van Nistelrooy hanno dato l'addio alla nazionale, Sneijder e Bouma sono infortunati). In pratica è stato lasciato a casa il solo Melchiot anche se l'esclusione più illustre riguarda Seedorf che, nonostante i numerosi successi a livello di club, in Olanda non ha mai convinto nessuno. La vera notizia è comunque il ritorno di Van Bommel a oltre due anni dall'ultima presenza. Il neo capitano del Bayern ha la massima fiducia del suocero Van Marwijk e non è escluso che, a dimostrazione di questo, possa indossare la fascia anche in Orange.
C'è ovviamente curiosità su quale sarà il modulo adottato, se il 4-2-3-1 dell'ultimo periodo di Van Basten o uno più prudente e attento alla fase difensiva. Da parte mia sarei già soddisfatto di intravedere qualcosa di più che le poche idee ma confuse del suo predecessore.

P.S.: Van Marwijk ha affidato la fascia di capitano all'uomo più inutile di questa nazionale: Van Bronckhorst. Pessimo difensore, mediocre centrocampista, personalità da eterno gregario, le sue 81 presenze in Orange sono già uno scandalo ma al peggio non c'è proprio mai fine.

sabato 16 agosto 2008

Pechino addio


Con Makaay infortunato, de Haan schiera una sorta di albero di natale con Babel, unica punta, supportato da Drenthe e Bakkal. L’Argentina parte forte, crea diverse occasioni già nel primo quarto d’ora ma finisce per passare solo grazie ad uno svarione di Jong-A-Pin, schierato centrale al posto dello squalificato Jaliens, che sbaglia il disimpegno servendo Messi solo davanti al portiere. I sudamericani sembrano in grado di chiudere l’incontro ma poco dopo la mezz’ora arriva invece, del tutto inaspettato, il pareggio con Bakkal che, a pochi metri dalla porta, si ritrova sui piedi una palla vagante che non chiede altro di essere depositata in rete. L’Olanda sembra finalmente prendere le misure e la partita diventa più equilibrata. Il secondo tempo è molto tattico con entrambe le squadre che stazionano a centrocampo per paura di scoprirsi. Inevitabilmente scarseggiano le occasioni da rete anche se nel finale  Drenthe ne ha una ghiottissima che spreca però non riuscendo ad inquadrare la porta da favorevole posizione. La contesa si decide allora al termine del primo tempo supplementare quando un lancio millimetrico di Messi imbecca Di Maria che non ha difficoltà a superare Vermeer. La carta Sibon stavolta non ha fortuna e le semifinali restano un miraggio.

mercoledì 13 agosto 2008

Nel segno di Sibon


Con una fatica enorme e senza mai essere in grado di mostrare un decente gioco di squadra, la nazionale Olimpica riesce comunque a centrare i quarti di finale che erano l'obiettivo minimo della spedizione.
De Haan ha provato in tutti i modi (dal cambio di modulo a quello dei giocatori) a migliorare le prestazioni dei suoi ma con una condizione fisica così approsimativa poteva fare ben poco. L'Olanda è infatti sempre partita in modo brillante per cedere piano piano terreno agli avversari e finire in pieno affanno.
Un ottimo Vermeer ci ha messo una pezza contro la Nigeria (0-0), un miracoloso Sibon ha evitato un'eliminazione ormai certa insaccando una punizione contro gli USA a 10 secondi dal termine del terzo ed ultimo minuto di recupero (2-2 con Babel che aveva portato avanti gli olandesi). La vittoria finale contro il Giappone (battuto sia da USA che da Nigeria) è arrivata solo dal dischetto (ancora Sibon) a un quarto d'ora dal termine di una gara tanto brutta quanto fallosa.
Ora ci tocca un avversario davvero ostico, l'Argentina, ma ciò che più preoccupa è una condizione fisica apparsa peggiore di quella di ognuna delle altre squadre affrontate. Dopo la grande paura però tutto ciò che verrà sarà già da considerarsi un premio.