Per un attimo, quello in cui vedo Emanuelson col numero 3, penso che Van Basten stia rinsavendo ma è solo un’illusione visto che Van Bronckhorst è impiegato davanti alla difesa. Al suo fianco Afellay, sorprendentemente preferito a De Zeeuw, mentre Sneijder gioca molto avanzato, praticamente a ridosso di Kuyt, preferito a Huntelaar come centravanti. Babel e Robben sono confermati come ali anche se, rispetto alla partita coi rumeni, si scambiano la fascia di competenza.
Parte bene l'Olanda che si riversa subito nella metacampo slovena facendo girare palla con velocità e cercando con insistenza le ali. L'accoppiata Emanuelson-Robben crea molto scompiglio e anche Babel è ispirato ma ogni azione si perde all'ultimo tocco e mancano vere occasioni da rete. La Slovenia non sta a guardare e con contropiedi molto veloci mette più volte in difficoltà la retroguardia arancione. La prima nitida palla gol è proprio dei padroni di casa con Lavric che non c’entra la porta a pochi metri da Van der Sar. Subito dopo l'accoppiata Kuyt-Mathijsen restituisce il regalo sancendo il nulla di fatto col quale si conclude il primo tempo.
A inizio ripresa olandesi subito vicinissimi al vantaggio con Bouma che centra il palo su colpo di testa susseguente ad angolo. E’ il preludio a un vero assedio e in rapida sequenza sono Afellay, Robben e Sneijder a mancare la rete in modo più o meno clamoroso. Scampato il pericolo però la Slovenia effettua due cambi e si riorganizza mentre Van Basten prima inserisce Koevermans per Babel (ci può stare ma era un insufficiente Kuyt a dovere uscire) e poi sfiora il ridicolo richiamando Heitinga per de Zeeuw piazzato a fare il laterale destro. La partita scade di tono e sembra ormai avviata verso lo 0-0 quando, a cinque minuti dal termine, una conclusione da fuori di Van Bronckhorst trova la carambola di due difensori sloveni prima di depositarsi in fondo al sacco.
Sono tre punti d'oro e meritati per un'Olanda che sotto la gestione Van Basten non era mai apparsa così bella come nei primi 20 minuti della ripresa. Lasciano tuttavia ancora molti dubbi le scelte cervellotiche che non mancano mai anche quando la cosa giusta da fare sembra davvero ovvia.
giovedì 29 marzo 2007
Slovenia - Olanda 0-1
martedì 27 marzo 2007
Fare peggio sarebbe un'impresa
Il risultato di sabato ha messo Olanda, Romania e Bulgaria su un piano di parità (tutte e tre hanno sinora perso quattro punti) e, viste le partite di domani, una mancata vittoria degli olandesi in Slovenia vorrebbe dire virtualmente terzo posto del girone.
Van Basten non sembra preoccupato e continua a definire le prestazioni scadenti alle quali ci sta abituando come "cose che capitano" rifiutando per l'ennesima volta di prendersi delle colpe. E intanto l'81% degli olandesi, secondo un recentissimo sondaggio, ne ha già abbastanza di lui.
Nella formazione di domani sono attesi almeno 5 cambi. Van der Sar riprenderà il suo posto tra i pali; Boulahrouz (o forse Heitinga) e Seedorf rileveranno Jaliens e Landzaat, titolari sabato e ora nemmeno convocati; al posto di Van der Vaart, out per infortunio, dovrebbe finalmente scendere in campo de Zeeuw; Kuyt infine dovrebbe avere una maglia da titolare con Babel ed Huntelaar candidati a fargli posto.
domenica 25 marzo 2007
Olanda - Romania 0-0
Van der Vaart è impiegato a centrocampo ma in una posizione arretrata davanti alla difesa nel ruolo che sembrava fatto apposta per de Zeeuw, invece in panchina. Landzaat e Sneijder giocano venti metri più avanti mentre in attacco Babel è preferito a Kuyt con Robben dirottato sulla destra. In difesa il titolare è Jaliens con Boulahrouz in tribuna.
E’ subito chiaro che alla Romania basta pressare alto, oltre la propria metacampo, per mandare in confusione totale gli olandesi che, incapaci di giocare palla a terra, ricorrono al lancio lungo perdendo puntualmente palla. Sarà questo il leitmotiv per oltre un’ora di una brutta partita nella quale l’Olanda non solo non è in grado di creare una sola occasione da rete ma nemmeno di costruire un’azione degna di nota. Nell’ultima mezz’ora, complice probabilmente un calo fisico, i rumeni indietreggiano ma viene a galla ancora una volta (ero stato ahimé facile profeta) la totale assenza di una qualsiasi idea di gioco tra le file arancioni. Robben e Babel si accentrano intasando gli spazi, Huntelaar non riceva una palla giocabile, i centrocampisti corrono a vuoto senza mai trovare profondità dimostrando mancanza di precisione, coraggio e idee.
Van Basten mette la ciliegina su una partita da ricordare (mai avevo visto l’Olanda non tirare in porta per 90 minuti) inserendo all’80esimo (primo cambio nelle file olandesi!) Emanualson al posto di Landzaat spostando Van Bronckhosrt al centro del campo come se in panchina non ci fosse nessun altro più adatto di lui a ricoprire quella posizione. Per Seedorf ci saranno gli ultimi 5 minuti, per gli altri nemmeno quelli come se la prestazione fosse stata giudicata più che soddisfacente. Si finisce tra i fischi con Stekelenburg che nel finale deve sporcarsi la maglia su conclusioni di Mutu. Quella di Lobont resta invece immacolata.
mercoledì 21 marzo 2007
Due partite chiave
L’Olanda è attesa da una settimana delicata nel suo cammino di avvicinamento alla fase finale dell’Europeo. Il doppio confronto con Romania e Slovenia sembra infatti quello adatto per chiarire quale sia l’effettiva forza degli olandesi sinora vincenti ma mai convincenti. In particolare nella gara casalinga contro la Romania una vittoria sarebbe fondamentale per un proseguimento più tranquillo del girone.
Inutile ribadire che l’ostacolo più grande per il raggiungimento di tale obiettivo sia rappresentato dalla presenza in panchina di Van Basten ma è ormai chiaro che la federazione non prenderà provvedimenti almeno fino alla fine dell’Europeo preferendo insomma che il fallimento sia certificato dal campo piuttosto che adoperarsi per cercare di evitarlo. Penso che neppure una sconfitta potrebbe cambiare questo discutibile ordine di idee per cui tanto vale rassegnarsi alla mancanza assoluta di gioco e sperare di fare risultato.
Sul fronte formazione mancheranno Van der Sar e Van Persie, colui che ha tolto le castagne dal fuoco in più di un’occasione in queste qualificazioni, ma ci sarà il trio "caviglie di cristallo" (Sneijder, Van der Vaart, Robben) che non si ritrovava assieme da tempo memorabile.
Dalla posizione che Van Basten intenderà far ricoprire a Van der Vaart dipenderà gran parte dello schieramento offensivo: se sarà ancora impiegato all’ala destra ci saranno buone possibilità che ad affiancare Sneijder (l’unico davvero insostituibile) saranno i debuttanti de Zeeuw ed Afellay con Kuyt al centro dell’attacco; se invece Van der Vaart ritornerà a centrocampo, Kuyt sarà all’ala ed Huntelaar centravanti. In difesa Bouma e Mathijsen sembrano favoriti come centrali mentre uno tra Jaliens e Boulahrouz andrà a destra. Servirà infine un miracolo per vedere Emanuelson al posto di Van Bronckhorst.
Lui non ci sarà (putroppo).
venerdì 16 marzo 2007
Dalle stalle alle stelle
Spesso per realizzare una bella impresa occorre complicarsi la vita. Senza l'iniziale difficoltà l'impresa non sarebbe neppure tale. L'AZ si era messa di impegno per complicarsela disputando una mezz'ora letteralmente inguardabile al St. James Park. Una fase difensiva da livello dilettantistico aveva consentito al Newcastle di ritrovarsi subito sul 3-0 e sul 4-1 alla fine del primo tempo. Un rigore sbagliato da Dembélé ma ribadito in rete da Koevermans aveva mantenuto accesa la speranza di qualificazione ma al ritorno sarebbe servita, appunto, un'impresa. Non tanto quella di segnare due reti quanto quella di non subirne.
E l'AZ ce l'ha fatta. Il 4-1-3-2 con de Zeeuw a protezione della difesa e una linea Jenner - Dembélé - Martens capace di tenere in costante apprensione il centrocampo avversario si è rivelato perfetto.
La prima rete arrivava già al quarto d'ora (Arveladze depositava in porta da pochi passi un ottimo assist di Koevermans) e solo un paio di sviste arbitrali (non visti una gomitata di Taylor a Koevermans e un fallo da rigore su Jenner) frenava l'AZ che però non si scoraggiava e affrontava la ripresa con pazienza, ordine e determinazione.
Dopo l'unica, grave, disattenzione difensiva che sarebbe potuta costare carissima (Dyer saltava anche il portiere ma la sua conclusione non trovava la porta con Martins liberissimo), Koevermans centrava il raddoppio staccando di testa su angolo e solo per errori di precipitazione (lo stesso Koevermans e Dembélé) uniti a un miracolo di Given su Arveladze non si arrivava al 3-0 che sarebbe stato sacrosanto. Si doveva soffrire sino al termine ma Waterman era bravo su Martins sancendo il passaggio ai quarti e l'inizio dei festeggiamenti.
giovedì 8 marzo 2007
Ottavi di Champions: PSV OK
PSV - Arsenal 1-0 1-1
Dopo la gara di andata più che fortunata (mi rimarranno più impresse le parate miracolose di Gomes che il fendente di Mendez) e le numerose assenze a cui l'Arsenal avrebbe dovuto far fronte nel ritorno (Rosicky, Van Persie, Henry), ritenevo il PSV favorito per il passaggio del turno. Il campo mi ha dato ragione ma è servito un imperioso stacco di testa di Alex a sette minuti dal termine per portare gli olandesi ai quarti. In precedenza era stato lo stesso Alex a deviare nella propria porta un cross sul quale Gomes, bravissimo tra i pali ma sempre titubante nelle uscite, era andato per farfalle.