Noppert;
Timber, van Dijk, Aké;
Dumfries, de Roon, de Jong, Blind;
Gakpo;
Depay, Bergwijn.
Una squadra senza grinta e cuore, quasi castrata dagli schemi di un presunto santone che nei momenti decisivi si rivela sempre una pippa, subisce il 2-0 (rigore di Messi che raddoppiava la rete nel primo tempo di Molina, dimenticato dal solito Blind) a poco più di un quarto d'ora dal termine senza avere mai tirato in porta una sola volta. Con più nulla da perdere, schemi saltati ed entrambe le carte della disperazione Luuk de Jong e Weghorst in campo, l'Olanda dà il meglio di sé in quanto a volontà e determinazione e riesce prima a dimezzare lo svantaggio con un colpo di testa di Weghorst su cross di Berghuis dalla destra, e poi, al minuto 100, a ottenere un incredibile pareggio su schema da punizione con Koopmeiners che serve un rasoterra beffardo allo stesso Weghorst che è bravo a girarsi e a insaccare con un diagonale di sinistro.
Purtroppo l'Olanda finisce qui tutte le sue energie e nei supplementari riuscirà a raggiungere l'area avversaria solo in un paio di circostanze. Gli ultimi 15 minuti in particolare sono un'autentica sofferenza con l'Argentina che sfiora il vantaggio in più occasioni (pure un palo per Fernandez).
Si riesce comunque ad arrivare ai rigori dove però gli iniziali errori di van Dijk e Berghuis scavano subito un solco che si rivelerà incolmabile.
Purtroppo l'Olanda finisce qui tutte le sue energie e nei supplementari riuscirà a raggiungere l'area avversaria solo in un paio di circostanze. Gli ultimi 15 minuti in particolare sono un'autentica sofferenza con l'Argentina che sfiora il vantaggio in più occasioni (pure un palo per Fernandez).
Si riesce comunque ad arrivare ai rigori dove però gli iniziali errori di van Dijk e Berghuis scavano subito un solco che si rivelerà incolmabile.