Vlaar e Schaken al posto degli squalificati Martins Indi e Robben sono le uniche novità in formazione rispetto alla gara di venerdì. Non cambia quindi il modulo (si era parlato di una possibile difesa a 3 contro il nullo attacco andorrano) ma, soprattutto, non cambia la qualità del gioco olandese, lento, prevedibile, senza la minima ispirazione.
Il primo tempo trascorre nella noia più totale con un'Olanda irriconoscibile che adotta come unico schema offensivo il lancio lungo in area dalla trequarti sperando nella divina provvidenza. Nell'unica occasione di una certa pericolosità che si viene a creare il portiere andorrano si fa trovare pronto su un rasoterra in diagonale di Sneijder.
Il secondo tempo si apre con Maher al posto di Willems e con l'Olanda che prova a dare maggiore velocità alle sue azioni. Il risultato è immediato: in 10 minuti Van Persie trova una doppietta, prima con una splendida conclusione a giro dal limite dell'area che si insacca sotto all'incrocio dei pali e poi beneficiando di un'errata uscita del portiere andorrano su cross di Janmaat. Sembrerebbe l'inizio di una goleada che rimane però allo stato potenziale vista la serie di occasioni mancate: tra le più limpide una bella conclusione di prima di Sneijder sulla quale si riscatta il portiere, un'azione personale di Lens che poi perde il tempo quando la rete sembrava ormai fatta, due colpi di testa di Van Persie da distanza ravvicinata.
Si resta invece sullo 0-2 e, considerato l'avversario, ci sarebbe da essere davvero preoccupati. Si festeggia invece la qualificazione matematica rimandando la risoluzione dei tanti problemi ai mesi a venire.
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