giovedì 27 marzo 2008

Austria - Olanda 3-4


Van Basten preferisce Ooijer a Melchiot come laterale destro ma per il resto è la formazione annunciata con Van Persie che parte titolare per prendere confidenza col nuovo modulo.
Dopo una breve fase di studio già sufficiente però ad evidenziare le difficoltà dell'Olanda nella costruzione di gioco contro una formazione schierata cortissima, è l'Austria a passare al primo affondo con Ivanschitz che prima salta Heitinga con irrisoria facilità e poi supera Timmer con un diagonale tutt'altro che irresistibile. L'Olanda non riesce a trovare profondità, messa in enorme difficoltà dalla difesa in linea dei padroni di casa che gioca molto alta, e nella parte centrale della prima frazione incassa due reti in fotocopia generosamente regalate a Proedl dall'accoppiata Mathijsen-Timmer: in azioni d'angolo il primo contrasta solo timidamente il difensore austriaco mentre il secondo è protagonista di due uscite inguardabili. La difesa austrica restituisce uno dei regali prima della fine del tempo quando è Huntelaar a incornare indisturbato su angolo di Sneijder.
Nella ripresa Bouma e Seedorf rilevano un disastroso Mathijsen e un impalpabile de Zeeuw. Sneijder viene arretrato nella posizione che era stata di de Zeeuw mentre Van Persie e Seedorf vengono allargati sulle fasce nel tentativo di rendere più ariosa la manovra. Nonostante il continuo possesso di palla ogni azione si infrange però contro il muro austriaco innalzato davanti all'area di rigore e le occasioni da rete non arrivano. Ci vuole un clamoroso errore di un difensore austriaco che buca la palla in piena area a permettere ad Heitinga di realizzare la rete che riapre la partita a venti minuti dal termine. L'Austria arretra ora pericolosamente mettendo in mostra la fragilità della sua difesa. Van Basten ne approfitta inserendo Vennegoor al posto di de Cler per un attacco all'arma bianca ed è proprio il centravanti del Celtic a risultare decisivo nel finale di gara. Prima deposita in rete una palla vagante che Huntelaar era stato bravo a tenere viva anticipando di testa il portiere avversario e poi serve allo stesso Huntelaar l'assist per l'insperato, almeno dopo il 3-0, vantaggio.
Sia chiaro che l'impresa non è avere recuperato tre reti a quest'Austria niente più che volenterosa ma avergliele concesse. Considerato però che sono arrivate per errori dei singoli almeno questa volta esento Van Basten dal presentarsi sul banco degli imputati.

lunedì 24 marzo 2008

A caccia di conferme


Quella di mercoledì in Austria sarà l'ultima amichevole prima del ritiro di maggio in preparazione all'Europeo e in quest'ottica appare chiara l'importanza delle convocazioni. Escludendo i portieri, Van Basten ha chiamato 19 giocatori ed è improbabile che qualcuno di questi rimanga fuori dalla lista europea. Resterebbe dunque solo un altro posto con Kuyt e Robben a questo punto con pochissime chances soprattutto se Van Nistelrooy dovesse riprendersi in tempo dall'operazione alla caviglia.
Van Basten ha detto in conferenza stampa che intende puntare sul nuovo modulo 4-2-3-1 (meglio tardi che mai!) ed è possibile la conferma per 10/11 (Van der Sar non è disponibile così come Stekelenburg e in porta giocherà Timmer) della formazione che è partita titolare in Croazia. L'unica novità potrebbe riguardare l'esclusione di Babel a favore di Van Persie ma tutto dipenderà dalle condizioni fisiche di quest'ultimo, tornato da poco tra le file dell'Arsenal dopo il lungo infortunio. Più scarse le possibilità di entrare negli undici da parte di Afellay (Van Bronckhorst appare intoccabile) e Seedorf al quale Sneijder e Van der Vaart sono giustamente preferiti.

giovedì 13 marzo 2008

Per il PSV i quarti sono di rigore


Tottenham - PSV     0-1   1-0 (5-6 d.rig.)


Passano gli anni, cambiano gli allenatori ma il PSV resta sempre lo stesso e anche sotto la guida di Vergoossen passa un altro turno europeo giocando il calcio che gli è congeniale. Squadra priva di grande talento ma corta, ben organizzata in attesa degli errori degli avversari per sfruttare la minima occasione. E' così che si impone alla White Hart Lane dove il predominio del Tottenham è tanto evidente quanto sterile (solo una grande parata di Gomes su Keane) e Farfan sfrutta al meglio un errore difensivo. Al ritorno la sofferenza è ancora maggiore con Marcellis e Gomes che evitano un prematuro svantaggio che avrebbe complicato la partita arrendendosi solo a un gran gol di Berbatov a dieci minuti dallo scadere.
Ai rigori Lazovic sbaglia e Jenas potrebbe chiudere il conto. Gomes dice no ed è l'errore di Chimbonda al 14esimo penalty a consegnare agli olandesi i quarti di finale.