Le uniche novità di rilievo rispetto alla vecchia gestione sono rappresentate da Van Rhijn e Narsingh, titolari della fascia destra. Il primo al posto del per ora accantonato Van der Wiel, il secondo a rilevare Van Persie giudicato non pronto fisicamente. Heitinga e Mathijsen sono ancora i centrali difensivi ma a loro protezione, come centrocampista arretrato, è rimasto il solo de Jong. Van der Vaart che numericamente sostituisce Van Bommel è schierato, come Sneijder, in posizione decisamente più avanzata tanto che definire il modulo un 4-3-3 sarebbe azzardato. Meglio 4-1-2-3 o ancora 4-1-4-1 con Huntelaar unico vero terminale offensivo.
Dopo una prima fase in cui l'Olanda mantiene in scioltezza il possesso palla senza tuttavia rendersi pericolosa, al primo affondo è il Belgio a fare centro. Una sfortunata deviazione di Heitinga finisce proprio sui piedi di Benteke al quale Mathijsen aveva lasciato due metri di troppo. La conclusione del centravanti non è imparabile ma è ravvicinata e Stekelenburg, come al solito, si butta in anticipo. L'Olanda prova a reagire ed è sulla destra, grazie soprattutto alla buona vena di Narsingh, che si riesce a creare situazioni interessanti. Un paio di combinazioni in velocità portano alla conclusione prima Van Rhijn e poi Huntelaar sui quali è però bravo il portiere belga. Dall'altro lato va decisamente peggio con Willems assai impreciso e Robben incapace di trovare spunti ma il problema maggiore è che la squadra sembra essere spezzata in due tronconi con de Jong che fatica a fare da collante. Conseguenza inevitabile la difficoltà nell'impostare il pressing e nel recuperare palla.
La ripresa inizia con Maher al posto di un deludente Van der Vaart e un'autentica rivoluzione in difesa: de Vrij, Viergever e Martins Indi rilevano Heitinga, Mathijsen e Willems per una linea a 4 composta da tutti esordienti. Le mosse sembrano dare i frutti sperati tanto che la squadra appare più brillante e proprio Martins Indi sale sugli scudi dando il via ad entrambe le azioni che nel primo quarto d'ora porteranno ad altrettante reti. In ambedue le circostanze è Robben a servire comodi assist prima a Narsingh e poi ad Huntelaar. Il Belgio non ci sta e si riversa con impeto nella metacampo avversaria evidenziando tutto ad un tratto le inevitabili lacune di un reparto, quello difensivo olandese, inesperto e per nulla amalgamato. Ogni azione belga è un pericolo e in 10 minuti Stekelenburg salva la sua porta per ben tre volte compiendo un autentico miracolo su una botta a colpo sicuro di Chadli. Il pareggio arriva comunque ad un quarto d'ora dal termine grazie a Mertens che si invola in solitaria verso la porta olandese approfittando di un grossolano errore di de Jong. Passano due minuti ed i belgi sono ancora avvantaggiati da un errore individuale, stavolta di Stekelenburg, incapace di trattenere una conclusione non certo irresistibile dello stesso Mertens e di evitare il conseguente tip-in di Lukaku. Prima dell'80esimo arriva la terza rete in 5 minuti con Vertonghen che, completamente smarcato, finalizza nel migliore dei modi un'altra azione di Mertens, folletto imprendibile per una difesa avvilita e scoraggiata. Si prova comunque a ritornare in partita dimostrando almeno abnegazione ma il risultato non cambia più e il nuovo esordio di Van Gaal verrà ricordato come la quarta sconfitta consecutiva della Nazionale. Non avveniva dal 1954.