mercoledì 29 febbraio 2012

Inghilterra - Olanda 2-3


Come era da aspettarsi, le scelte di Van Marwijk sono quelle più conservative e i ballottaggi li vincono i titolari "storici" de Jong e Van Persie. Boulahrouz prende il posto di Van der Wiel mentre Pieters è nell'undici di partenza nonostante si sia rivisto in Eredivisie solo domenica dopo un lungo stop.
Ad un ritmo molto blando l'Olanda sviluppa buone geometrie a centrocampo mancando però di incisività. Van Persie mi conferma i soliti dubbi sul suo ruolo di prima punta, Robben e soprattutto Kuyt giocano troppo vicini a Sneijder lasciando le fasce ai terzini che mai riescono a trovare la giocata buona. La prima conclusione che arriva intorno al quarto d'ora (tiro di Robben ribattuto da Hart) rimarrà anche l'unica in una prima frazione molto accademica.
Stekelenburg da parte sua non deve effettuare alcun intervento ma si ha parecchia fortuna nei rimpalli e nelle palle vaganti. Soffrono in particolare Heitinga, quasi sempre anticipato dal diretto avversario, e Pieters che, non certo al meglio della condizione, fa molta fatica a fare la fase offensiva e poi contenere gli uno contro uno.
La ripresa vede finalmente Huntelaar al posto di uno spento Van Persie mentre Schaars viene provato a sorpresa come terzino sinistro in sostituzione di Pieters. La prima occasione è inglese con Sturridge sulla cui conclusione da appena dentro l'area è bravo ad opporsi Stekelenburg. I padroni di casa, in formazione largamente rimaneggiata, ci credono, provano a spingere ma si espongono fatalmente al contropiede olandese. E' il 57esimo quando Robben raccoglie palla sulla trequarti difensiva, accelera deciso verso l'area avversaria e, facilitato dal movimento di Huntelaar che gli porta via due uomini, trova lo spazio per un diagonale rasoterra che non dà scampo a Hart. Passa poco più di un minuto e, in situazione di tre contro tre, Sneijder serve largo Kuyt, per la prima volta nella posizione di ala destra, sul cui cross immediato è perfetto lo stacco di Huntelaar che vale il raddoppio. Nell'occasione purtroppo lo scontro tra il centravanti olandese e Smalling costringe entrambi a lasciare il campo.
L'Inghilterra non demorde e, seppure in maniera quasi sempre confusa, riesce a creare apprensione. E' ancora Sturridge ad avere sui piedi l'occasione più ghiotta senza tuttavia trovare il giusto impatto con la palla. A facilitare il compito degli inglesi ci pensa Van Marwijk sostituendo Boulahrouz con Vlaar, spostando Heitinga sulla destra e disorientando ancora di più una difesa già apparsa non troppo convincente. Proprio il cattivo piazzamento della difesa, unito ad un errore del guardalinee che non rileva una posizione di fuorigioco, permette a Cahill di trovarsi a tu per tu con Stekelenburg dopo un batti e ribatti e di accorciare le distanze all'85esimo.
Sembrerebbe chiusa qui con l'Olanda capace di gestire il possesso palla e invece gli inglesi trovano allo scoccare del 90esimo la migliore azione della loro gara riuscendo con diversi passaggi in velocità a farsi beffe dell'immobile difesa olandese e a permettere a Young di trovare il pareggio con un diagonale morbido. Per fortuna nell'azione successiva l'Olanda riesce a portarsi nell'area inglese. La palla arriva a Robben che, ormai chiuso dagli avversari, tenta un tiro a giro che si deposita in rete dopo una leggera ma probabilmente decisiva deviazione. Van Marwijk può festeggiare la vittoria di Robben, non certo la sua.

martedì 28 febbraio 2012

Inutile ma prestigiosa

Dall'anno prossimo pare che venga ridotto il numero di impegni delle squadre Nazionali per cui quella di domani contro l'Inghilterra sarà probabilmente l'ultima gara con etichetta "l'inutile amichevole di febbraio". Per fortuna l'avversario di prestigio e la cornice di Wembley dovrebbero bastare a garantire impegno e interesse.
L'Olanda viene da tre partite consecutive senza vittorie. In tempi recenti di peggio riuscì a fare solo Rijkaard nel famigerato 1999, anno in cui non riuscì a vincere nemmeno uno dei 9 match disputati. Van Marwijk proverà a invertire la tendenza con un undici di partenza che, ad eccezione dell'infortunato Van der Wiel, potrebbe essere lo stesso che si presenterà all'Europeo. Interessanti a tal proposito i ballottaggi tra de Jong e Strootman, con il secondo che mi pare abbia superato il rivale nelle preferenze del tecnico, e tra Van Persie ed Huntelaar, sempre che il sacrificato non sia qualcun altro. Ci sarà comunque spazio per tutti e non è escluso che saranno decisivi gli innesti degli ultimi arrivati Ola John e Luciano Narsingh.

venerdì 24 febbraio 2012

L'Ajax saluta anche l'Europa League

AZ - Anderlecht         1-0        1-0
Trabzonspor - PSV       1-2        1-4
Steaua - Twente         0-1        0-1
Ajax - Manchester Utd   0-2        2-1



Dopo il sorteggio sembrava che all'Ajax servisse un'impresa per passare il turno. Visto come sono andate le cose forse sarebbe bastata un po' più di attenzione, anche da parte del direttore di gara della partita di andata. Ad Amsterdam i lanceri giocano un buon primo tempo non concedendo nulla al Manchester e venendo ingiustamente penalizzati dalla mancata concessione di un rigore. La musica cambia nella ripresa con gli inglesi capaci di alzare notevolmente il ritmo e mettere una seria ipoteca sulla qualificazione. La superiorità mostrata non si vede però nella gara di ritorno dove il Manchester, forse rilassato dalla rete iniziale di Hernandez, appare alla portata di un Ajax orgoglioso e determinato. Un vero peccato che la rete della vittoria di Alderweireld sia giunta solo nei minuti finali e valga unicamente per il prestigio.
Davvero pochi problemi per il PSV che in Turchia si spiana la strada segnando due volte nei primi 11 minuti (Matavz e Toivonen) per poi dilagare tra le mura amiche.
Doppio confronto molto equilibrato quello tra Steaua e Twente con gli olandesi vincitori grazie a un pregevole pallonetto di Ola John all'andata e a una papera del portiere rumeno al ritorno.
Sorprende l'AZ, non tanto per la qualificazione quanto per non avere subito reti in entrambe le gare risolte rispettivamente dalle reti di Maher e Martens. Al ritorno però sono servite molta fortuna (due pali colpiti dai belgi) e alcune prodezze di Esteban.