Rispetto al match contro i russi manca il solo Robben, infortunato dell'ultima ora, che viene sostituito da Babel come centrocampista avanzato di sinistra.
Al primo affondo l'Olanda è già in vantaggio con Huntelaar che chiude alla perfezione un'azione avviata sulla sinistra da Mathijsen e rifinita da Babel. Si penserebbe ad una partita in discesa ma gli olandesi sono incapaci di sviluppare altre trame offensive e trotterellano anzi per il campo regalando agli australiani l'iniziativa. Dal punto di vista difensivo si ha però il merito di tenere i reparti molto vicini impedendo agli avversari di avanzare agevolmente e costringendoli invece a innocui lanci lunghi. Solo al 35esimo arriva la seconda conclusione olandese (debole colpo di testa di Huntelaar) ma nei restanti minuti prima dell'intervallo l'Australia è padrona del campo. Si comincia con Stekelenburg che compie un autentico miracolo su Holman e, dopo altre due occasioni meno nitide, si finisce con un avventato retropassaggio di Heitinga e il susseguente intervento disperato dello stesso Stekelenburg che stende Kennedy per l'inevitabile rigore con espulsione annessa. Timmer non fa il miracolo su Kewell e l'1-1 appare come risultato più giusto.
Sacrificato Huntelaar e con Kuyt al posto di un deludente Van Persie, l'Olanda si presenta nel secondo tempo con un 4-2-3-0 nel tentativo di non dare punti di riferimento alla retroguardia avversaria. L'impegno ora c'è ma le idee continuano a scarseggiare e non si riesce a creare una sola occasione da rete. L'Australia non si limita a controllare e in una sortita offensiva trova anche il vantaggio al minuto 75 quando Mathijsen si perde Kennedy che di testa non ha difficoltà a superare Timmer. Negli ultimi minuti un assalto tanto volenteroso quanto confusionario che frutta una palla gol clamorosa a Kuyt ma che non riesce ad evitare la prima sconfitta casalinga dopo quasi 3 anni.
domenica 7 settembre 2008
Olanda - Australia 1-2
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