Sono terminati i turni preliminari delle due coppe europee e l'Olanda deve accontentarsi di portare alla fase a gironi dell'Europa League Ajax e AZ. Si aggiungeranno al Groningen che, come vincitore della coppa nazionale, si era già guadagnato l'ammissione.
Davvero il minimo considerato il valore degli avversari incontrati e, soprattutto, il fatto che l'Ajax era già stato estromesso dalla corsa alla Champions.
Ma andiamo con ordine.
La corsa del Go Ahead Eagles, ammesso grazie al Fair Play, finisce già a inizio luglio, eliminato al primo turno preliminare dopo una sonora sconfitta rimediata in casa del Ferencvaros, nobile molto decaduta.
Il Vitesse, vincitore dei playoffs dell'Eredivisie, entra in scena al terzo turno ma esce immediatamente rimediando un complessivo 5-0 dal Southampton.
Allo stesso turno comincia l'avventura dell'AZ che, forte della sua posizione di testa di serie, viene accoppiata agli abbordabili turchi del Basaksehir che supera vincendo entrambe le gare.
Nel frattempo l'Ajax trova come primo ostacolo Champions il Rapid Vienna regalandosi uno dei suoi proverbiali harakiri: avanti 0-2 nell'andata a Vienna si fa rimontare dai padroni di casa in inferiorità numerica. Nulla sarebbe compromesso se la difesa non si rivelasse un colabrodo anche al ritorno quando il Rapid si impone 2-3 in terra olandese.
Lanceri dirottati in Europa League e accoppiati ai cechi dello Jablonec nell'ultimo turno di qualificazione. Ad Amsterdam decide una rete di Milik, al ritorno è solo sofferenza, accresciuta dall'espulsione di Bazoer a mezz'ora dal termine, ma lo 0-0 salva almeno la faccia.
Ci pensa stavolta l'AZ a complicarsi la vita contro gli sconosciuti romeni dell'Astra Giurgiu. Avanti 0-2 in trasferta dopo un quarto d'ora, finisce per perdere la gara rendendo il ritorno una prolungata attesa di un gol che non arriva mai. Ci vuole una papera del portiere su una punizione senza troppe pretese di van der Linden per sbloccare il risultato quando ormai mancano 10 minuti al 90esimo. E' il pass per un'altra avventura che difficilmente regalerà altre soddisfazioni ad una squadra letteralmente smantellata in estate.
Davvero il minimo considerato il valore degli avversari incontrati e, soprattutto, il fatto che l'Ajax era già stato estromesso dalla corsa alla Champions.
Ma andiamo con ordine.
La corsa del Go Ahead Eagles, ammesso grazie al Fair Play, finisce già a inizio luglio, eliminato al primo turno preliminare dopo una sonora sconfitta rimediata in casa del Ferencvaros, nobile molto decaduta.
Il Vitesse, vincitore dei playoffs dell'Eredivisie, entra in scena al terzo turno ma esce immediatamente rimediando un complessivo 5-0 dal Southampton.
Allo stesso turno comincia l'avventura dell'AZ che, forte della sua posizione di testa di serie, viene accoppiata agli abbordabili turchi del Basaksehir che supera vincendo entrambe le gare.
Nel frattempo l'Ajax trova come primo ostacolo Champions il Rapid Vienna regalandosi uno dei suoi proverbiali harakiri: avanti 0-2 nell'andata a Vienna si fa rimontare dai padroni di casa in inferiorità numerica. Nulla sarebbe compromesso se la difesa non si rivelasse un colabrodo anche al ritorno quando il Rapid si impone 2-3 in terra olandese.
Lanceri dirottati in Europa League e accoppiati ai cechi dello Jablonec nell'ultimo turno di qualificazione. Ad Amsterdam decide una rete di Milik, al ritorno è solo sofferenza, accresciuta dall'espulsione di Bazoer a mezz'ora dal termine, ma lo 0-0 salva almeno la faccia.
Ci pensa stavolta l'AZ a complicarsi la vita contro gli sconosciuti romeni dell'Astra Giurgiu. Avanti 0-2 in trasferta dopo un quarto d'ora, finisce per perdere la gara rendendo il ritorno una prolungata attesa di un gol che non arriva mai. Ci vuole una papera del portiere su una punizione senza troppe pretese di van der Linden per sbloccare il risultato quando ormai mancano 10 minuti al 90esimo. E' il pass per un'altra avventura che difficilmente regalerà altre soddisfazioni ad una squadra letteralmente smantellata in estate.