Verbruggen;
de Vrij, van Dijk, Aké;
Dumfries, Schouten, Simons, Reijnders, Gakpo;
Bergwijn, Depay.
Con la piena fiducia all'undici anti-Romania (come se avesse fatto faville...) l'Olanda parte subito forte con Depay che spreca una buona occasione sparacchiando alto allo scoccare del primo minuto di gioco. Si staziona stabilmente sulla trequarti offensiva, ma c'è molta imprecisione nell'ultimo passaggio e ogni azione si infrange sul muro eretto da Montella al limite dell'area. Con l'alleggerirsi della pressione i turchi prendono coraggio e, più determinati e sempre primi sulle "seconde palle", riescono a creare diverse situazioni pericolose di uno-contro-uno risolte con non pochi patemi dalla difesa olandese. Al 35esimo, dopo l'ennesima azione insistita senza che gli olandesi riescano a liberare, non è sorprendente assistere al vantaggio turco che arriva con un colpo di testa di Akaydin su centro dalla destra su azione susseguente ad angolo.
La mossa tentata da Koeman a inizio ripresa è l'unica che conosce: dentro Weghorst, stavolta per l'evanescente Bergwijn. Di sicuro ci si guadagna in cuore, grinta e determinazione, ma la manovra olandese è troppo lenta e prevedibile per creare pericoli significativi. La Turchia protegge la sua area con un 5-5 al quale l'Olanda non trova semplicemente risposte e col passare del tempo appare chiaro che il pareggio possa arrivare solo attraverso una giocata estemporanea, una mischia, un rimpallo favorevole. Al 70esimo proprio un rimpallo favorevole porta a un calcio d'angolo e la giocata estemporanea di Depay a un cross preciso che de Vrij insacca di testa indisturbato. La Turchia accusa il colpo e di lì a poco incassa anche la seconda rete: Weghorst addomestica una palla sporca al limite dell'area servendo Simons che fa l'unica cosa giusta della sua gara allargando per Dumfries sul cui centro rasoterra si avventa la coppia Gakpo/Muldur. La palla ruzzola beffarda in rete, il replay dimostra che il tocco è del difensore. Poco importa.
I turchi si riversano ora nella metacampo avversaria dimostrando la fragilità della difesa olandese quando è attaccata: Verbruggen deve salvarsi due volte di istinto, la seconda ben oltre il novantesimo, e, in mezzo, sono i corpi di van de Ven, de Vrij e addirittura Weghorst, a ribattere conclusioni a botta sicura.
La vittoria viene infine condotta in porto e, seppure con più ombre che luci, si può festeggiare l'arrivo in semifinale dopo 20 anni.
Le mie pagelle:
Verbruggen: 7. Efficace e reattivo in almeno tre circostanze. Incolpevole sulla rete.
de Vrij: 7,5. Torna a segnare in nazionale dopo 9 anni con una rete peraltro pesantissima, dopo essere stato il miglior argine agli attacchi avversari.
van Dijk: 6. Di testa è un efficace baluardo, ma è ancora carente nell'organizzare la difesa allo sbando vista negli ultimi 20 minuti.
Aké: 6. Probabilmente non nelle condizioni fisiche ottimali, si fa vedere poco in fase di costruzione limitandosi a presidiare la sua zona difensiva.
Dumfries: 6,5. Si può criticarlo per la tecnica non sopraffina, ma farsi in continuazione tutta la fascia non è da tutti. E si mantiene pure lucido per l'assist vincente.
Reijnders: 5,5. Meglio nella fase difensiva. Le sue accelerazioni palla a piede risultano stavolta controproducenti determinando, una volta stoppate, diversi insidiosi contropiede.
Simons: 4. Fragile sia fisicamente che mentalmente. O appoggia palla all'indietro o la perde. Totalmente inadeguato.
Schouten: 6. Appare ancora una volta l'unico che sappia davvero cosa fare col pallone tra i piedi, ma patisce inevitabilmente l'inferiorità numerica a centrocampo.
Gakpo: 6,5. Al solito molto largo sulla sinistra, si nota stavolta più per errori di misura che per i suoi guizzi. E' però determinante nella rete del vantaggio e artefice dell'unico altro tiro insidioso verso la porta avversaria.
Bergwijn: 5. Preoccupante la sua involuzione anche se non sembra tutta colpa sua. Di certo non fa nulla per farsi apprezzare sbagliando scelta ogni qual volta riceve palla.
Depay: 5,5. Impalpabile come centravanti, dà segni di vita solo una volta entrato Weghorst. Che Koeman possa trarre qualche ovvia indicazione?
Weghorst: 7. La sua fisicità crea confusione alla retroguardia turca. Si batte con vigore e mette lo zampino in entrambe le marcature (è merito suo se de Vrij può insaccare la prima rete in piena libertà).